Quando l’estate è alle porte, e non c’è nulla di più dissetante del cocco. Ottimo da mangiare per rinfrescarsi sotto l’ombrellone, è il frutto preferito della stagione. Se desiderate preparare un dolce che esalti la freschezza del frutto, questa crema al cocco è quello che fa per voi.

La sua preparazione è facile e veloce: vi basteranno 10 minuti, i giusti ingredienti come la Panna Classica Chef e il latte di cocco per ottenere una crema dal sapore buonissimo. Questa crema al cocco sarà un’alleata per moltissime preparazioni diverse: ottimo l’abbinamento con il cioccolato fondente, perfetta per farcire delle crostate, per essere gustata con delle fragole, come farcitura di ottimi biscotti o per arricchire dessert al cucchiaio.

La crema al cocco conquisterà anche i palati più delicati, quelli dei bambini: una volta assaggiata sarà un appuntamento fisso per una merenda fresca e fatta in casa! Infatti il suo vero punto di forza è la velocità di realizzazione. Con i giusti accorgimenti basteranno pochi minuti per preparare questa crema super versatile.

Siete pronti per preparare la crema al cocco? Seguite questi consigli per ottenere un risultato garantito! Non ne farete più a meno.

Preparazione

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    Per preparare una crema al cocco eccezionale, per prima cosa in una ciotola di acciaio montate i tuorli con lo zucchero con l’aiuto di uno sbattitore elettrico. Dopodiché aggiungete la Panna Classica Chef e il latte di cocco in un pentolino con la vanillina. Portate ad ebollizione la panna unita al latte e, successivamente, per addensare aggiungete la farina setacciata. Con una frusta mescolate avendo cura di evitare la formazione di grumi.

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    Quando gli ingredienti saranno ben amalgamati, versate a più riprese il composto di tuorli e zucchero nel pentolino, continuando a mescolare per addensare bene la vostra crema al cocco.

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    Prima di servire la crema al cocco, lasciate raffreddare il composto. Una volta fredda, la vostra crema è pronta per essere gustata!

    Curiosità

    Il cocco è un frutto che non solo ha dissetato i popoli per secoli, ma la sua pianta gli ha offerto anche la possibilità di costruirsi un riparo: il suo solido legname ricavato dal fusto e il fogliame sono stati utilissimi per costruire delle capanne abbastanza stabili per proteggersi dalle intemperie. Si tramanda che le prime piante di cocco furono piantate a Portorico nel XVI secolo da un sacerdote tornato da un viaggio nel Pacifico. Non a caso è stato celebrato come una pianta di origine divina, simbolo della vita.

    Ma non sempre il cocco ha avuto una buona reputazione: il suo nome deriva dallo spagnolo e portoghese “coco”, che significa testa. Secondo la leggenda, questo nome fu dato dai marinai di Vasco da Gama in esplorazione nelle Indie, in riferimento al mostro della mitologia iberica dal volto inquietante, l’uomo nero della tradizione occidentale. Il cocco infatti possedendo tre fori germinativi ricordava alla popolazione l’espressione malefica di Coco, l’uomo nero.

    A proposito del nome, è doveroso chiarire che erroneamente viene chiamato “noce di cocco”: non è una noce, bensì una drupa, un frutto carnoso che contiene in realtà un solo seme osseo.

    Nonostante l’etimologia del nome poco amichevole, il cocco viene chiamato oggi dai paesi che lo producono “l’albero della vita”, essendo considerato come un alimento di origine divina che supporta l’economia del paese. In India il cocco viene ancora oggi coinvolto in riti religiosi, in particolare durante i matrimoni. Regalare infatti una noce di cocco ad una novella coppia è simbolo di buon auspicio e fertilità.

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