Le tagliatelle al tartufo sono un primo piatto dal gusto deciso e invitante. Il profumo del tartufo è inconfondibile e il suo sapore è esaltato dalla Panna al Tartufo Chef che formerà una crema deliziosa.

La pasta al tartufo è un piatto dall’aroma unico e inconfondibile, adatto a pranzi e cene in compagnia: è molto semplice da preparare e non richiede tanti ingredienti, dal momento che il protagonista di questo piatto riesce da solo a renderlo speciale, grazie al suo gusto caratteristico e penetrante. Allo stesso tempo è un piatto raffinato grazie alla salsa al tartufo che rende la pasta cremosa e saporita.

Se il tartufo vi dovesse avanzare, riponetelo in un barattolo con del riso e conservatelo in frigorifero: questo accorgimento vi permetterà di tenerlo asciutto e di preservarne sia il gusto che il profumo.

Per preparare questa ricetta bastano pochi passaggi, eccoli!

Preparazione

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    Pulite il tartufo dalla terra in eccesso aiutandovi con una spazzola per tartufi (in mancanza di questa, potete usare un pennello da cucina rigido), poi tagliatelo a fettine sottili.

    In una padella antiaderente fate scaldare l’olio extravergine d’oliva e l’aglio. Quando sarà imbiondito, toglietelo dalla padella e aggiungete 30 gr di tartufo. Usate una fiamma molto bassa e fate scaldare il tartufo solo per 1 minuto.

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    Fate bollire l’acqua in una pentola, poi aggiungete il sale e le tagliatelle. Fatele cuocere per 5 minuti girando di tanto in tanto.

    Nel frattempo aggiungete in padella la Panna al Tartufo Chef e fatela scaldare a fiamma bassa per circa 3 minuti.

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    Scolate le tagliatelle e unitele al tartufo in padella. Mescolate con cura per 2 minuti facendo attenzione a non rompere la pasta, poi aggiungete il pepe.

    Servite le tagliatelle al tartufo ancora calde e aggiungete i restanti 30 gr di tartufo precedentemente tagliato.

    Curiosità

    Il tartufo è tra i condimenti più pregiati da portare in tavola ed è famoso per il suo profumo molto particolare ma anche per la sua rarità: trovare i tartufi infatti non è facile perché non sono molto diffusi.

    Questo pregiato alimento fa parte della categoria dei funghi, nonostante sia spesso associato ai tuberi, ed era già conosciuto in tempi molto antichi. Infatti nel Medioevo diventò il cibo dei nobili per eccellenza, e veniva cercato con l’aiuto dei maiali, grazie al loro olfatto incredibile capace di sentire tutti i profumi.

    Esistono diverse varianti del tartufo: la prima grande differenza è quella tra il tartufo bianco e il tartufo nero. I più famosi di queste due categorie sono il tartufo bianco di Alba e quello nero di Norcia.

    Ad Alba, in Piemonte, si trova infatti il tartufo che viene raccolto a partire da metà settembre. Il tartufo bianco è forse la variante più pregiata sul mercato, ma è anche molto delicato, e per gustarlo al meglio, dopo averlo pulito con uno spazzolino apposito, si consiglia di formare delle scaglie di tartufo con cui condire uova o carne, senza cuocere il fungo che dà il meglio di sé crudo.

    La variante umbra invece, è resa famosa dal tartufo nero di Norcia che si raccoglie a partire da metà dicembre e che può essere scaldata prima di venire consumata. Non si può parlare di una vera e propria cottura però, perché consiste nello scaldare il tartufo per circa 1 minuto in modo che sprigioni tutto il suo profumo, senza che rimanga per troppo tempo sul fuoco compromettendo così le sue potenzialità.

    Molto particolare anche se meno pregiato è il tartufo estivo che viene raccolto tra maggio e agosto e che si caratterizza per la ruvidezza della sua superficie esterna, mentre all’interno ha un colore leggermente marrone.

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