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La panna fa male al fegato?

La panna è un alimento che si inserisce nella dieta quotidiana di molte famiglie. Un ingrediente versatile, sempre disponibile e che si usa per moltissime ricette.

Abbinato a pasta, risotti, carne, pesce e verdure, regala ai piatti un sapore delicato e un’avvolgente cremosità per portare in tavola piatti ancora più gustosi.

Tuttavia, spesso nell’immaginario comune questo ingrediente viene additato come troppo grasso o pesante e sono molti quelli che si chiedono se la panna fa male al fegato.

In questo articolo descriveremo la panna, parleremo del fegato e dei bisogni di quest’organo per restare in salute e vedremo se il consumo di panna può interferire con il suo funzionamento.

Che cosa è la panna?

La panna è un derivato del latte, viene infatti ricavata dalla parte grassa di questo ingrediente che è alla base dell’alimentazione umana: è il prodotto che nasce generalmente da un processo che viene definito scrematura in cui le piccole particelle di grasso dal latte si separano spontaneamente grazie attraverso l’affioramento o la centrifugazione.

Cosa accade in entrambi i casi? Sia con la tecnica dell’affioramento sia con la tecnica sella centrifugazione, viene sfruttato il mi­nor peso specifico dei globuli di grasso rispetto al liquido.

Spieghiamo che nella panna prodotta per affioramento, quando il latte che non è non omogeneizzato resta a riposo per un certo lasso di tempo, il grasso piano piano sale in superficie e nel contempo forma uno strato di crema molto sottile che risulta avere un sapore particolarmente intenso e un aroma delicatissimo. In realtà, la tecnica dell’affioramento veniva maggiormente utilizzata per produrre la panna da cui si sarebbe ricavato il burro prima dell’avvento delle centrifughe.

Oggi, la tecnica che maggiormente viene impiegata per la produzione della panna a livello industriale è la centrifugazione. Il risultato è una panna piuttosto liquida caratterizzata da un profumo intenso e un sapore insistente e gradevole.

La composizione chimica della panna è il risultato di un prodotto che può o meno essere adatto a persone che presentano svariati tipi di intolleranze. Oltre ad essere un derivato del latte particolarmente ricco di lipidi, la panna contiene anche altri nutrienti come i sali minerali, tra cui principalmente fosforo e calcio; è ricca di vitamine A, D, B1 e B2; e ovviamente contiene lattosio e caseina, responsabile della proprietà della panna di aumentare volume nel caso della panna fresca da montare e utilizzare in pasticceria.

Contrariamente a quello che molti pensano e dicono, la panna, nonostante abbia un discreto contenuto di grassi che si aggira intorno alle 200 calorie per 100 gr di prodotto, conferisce all’organismo un apporto calorico che deve essere considerato inferiore a quello del burro, ad esempio, ma anche a quello di formaggi come i formaggi cremosi, la robiola e lo stracchino, solo per citarne alcuni.

Ed è infatti un luogo comune che sia un alimento pesante, anzi, è consigliata nelle diete di coloro che sono convalescenti e dei dispeptici. Invece, si consiglia di limitare il consumo di panna a coloro che hanno problemi di obesità, a coloro che sono cardiopatici, arteriosclerotici o che hanno il diabete.

Dopo questa breve ma esaustiva panoramica sul prodotto della panna, concentriamoci sul fegato e vediamo quale correlazione esiste tra la sua buona salute e il consumo di panna.

Il fegato

Il fegato è una ghiandola ed è la più grande del corpo umano: ha un’attività molto intensa perché ogni giorno essa è incaricata dall’organismo di svolgere ben 500 funzioni diverse.

Per prima cosa, diciamo che il fegato è l’organo deputato a filtrare il sangue e che permette di utilizzare i carboidrati e i grassi che ingeriamo attraverso l’alimentazione. Ed è proprio per questo che il cibo che ingeriamo ha un forte impatto sulla sua salute. È importante dunque dare al fegato la possibilità di rigenerarsi e di ripulirsi per garantire a lui e a tutto l’organismo un duraturo benessere.

Il peso di un fegato normale si aggira intorno a 1 kg-1 kg e mezzo e le sue dimensioni sono direttamente proporzionali al peso corporeo, vale a dire che aumentano o diminuiscono in base ad esso.

Il fegato svolge una cruciale azione nel metabolismo e tra i suoi compiti c’è quello di immagazzinare il glicogeno per assicurare energia all’organismo, quello di sintetizzare le proteine del plasma e quello di purificare il sangue.

Compito del fegato è anche produrre la bile, un succo che svolge un ruolo importante durante il processo di digestione.

Risulta chiaro, quindi, come il fegato abbia bisogno che si conduca uno stile di vita sano e che lo si debba tutelare evitando il consumo di alcol, il fumo e un’alimentazione sbagliata: tutti fattori che potrebbero danneggiarlo e comprometterne la giusta funzionalità.

Eccedere con una dieta a base di alimenti fritti, grassi saturi, che non preveda il consumo di frutta e verdura e che quindi non apporti fibre, minerali e vitamine all’organismo può intossicare il fegato fino a debilitarlo del tutto, provocando disturbi anche importanti perché le attività biochimiche svolte dal fegato ogni giorno attendono a una funzione metabolica evidentemente cruciale per l’organismo.

Il fegato, infatti, si occupa del metabolismo della gran parte dei costituenti biochimici se considerate che le sostanze proteiche presenti nel sangue sono, per la maggior parte, prodotte dal fegato; gli zuccheri vengono elaborati dal fegato e i grassi che vengono assorbiti dall’intestino sono, successivamente, elaborati e in parte eliminati dal fegato (pensate ai trigliceridi e al colesterolo); e infine il fegato metabolizza la maggior parte delle vitamine, influendo anche sul metabolismo degli ormoni.

Va da sé che il cibo è di determinante importanza per il benessere di questa ghiandola così importante per il corretto funzionamento di tutto l’organismo.

In realtà, oltre che alla scelta del tipo di cibo da consumare, per la buona salute del fegato risulta sostanziale anche la quantità perché un consumo di cibo eccessivo impedisce alla ghiandola di procedere nelle sue funzioni e di realizzare una detossificazione sufficiente, ostacolandolo anche nella sintesi e nell’elaborazione dei nutrienti assunti.

Una dieta ricca di vitamine C ed E, piena di selenio e glutatione assicura lunga vita al fegato, ed è per questo che gli specialisti consigliano sempre di mangiare frutta, verdura, pesce e cereali integrali.

Tuttavia, questo non significa che si debba rinunciare al resto e che quindi alimenti come la Panna per Cucinare o la golosissima Panna da Montare Chef debbano essere evitati.

La panna fa male al fegato?

Per mantenere il fegato in salute, sarà importante controllare la dieta quotidiana ma questo non significa che bisogna privarsi delle cose che piacciono di più. Ad esempio, se amate la cremosità della Panna Fresca Chef nei piatti di pasta, se vi piace che leghi i vostri risotti, se la amate che il suo sapore si unisca ai cannelloni o alle lasagne, se vi piace arricchire i sughi con cui nappate la carne con questo cremoso ingrediente, non dovrete rinunciarvi.

Considerate, infatti, che il limite di calorie che devono essere introdotte in un organismo normale dovrebbero aggirarsi intorno alle 2700 quotidiane e che 100 gr di panna apportano circa 230 kcal. Va da sé che il consumo a persona di panna non corrisponderà mai a 100 gr perché questa quantità viene sempre distribuita nelle pietanze e quindi condivisa con altri commensali. L’apporto calorico della panna, quindi, è ridotto rispetto al quantitativo di calorie permesso giornalmente per assicurare una giusta funzionalità epatica che assicuri il benessere dell’organismo.

Risulta chiaro, allora, che il consumo di panna da cucina o di panna da montare è consentito, ma non bisogna esagerare.

E per non affaticare il fegato, potete o ridurre le quantità di panna utilizzata, mescolandola la panna con altri ingredienti come la ricotta, oppure utilizzare prodotti più leggeri come la Panna Chef Leggera che con solo il 10,5% di grassi assicura leggerezza e bontà.

Utilizzando la Chef Leggera non sacrificherete né il gusto né la consistenza, ma otterrete una preparazione sicuramente più light, adatta a inserirsi in una dieta che tuteli la corretta funzionalità del vostro fegato. Con la Panna Chef Leggera potrete quindi preparare qualsiasi piatto, dai primi ai secondi ai contorni senza mai rinunciare al gusto.

Oltre ad utilizzare la Chef Leggera o a ridurre le quantità della Panna Classica Chef, per mantenere sempre sano il vostro fegato, vi consigliamo di ricordarvi di:

  • limitare il consumo di alcolici;
  • mangiare cereali integrali, patate e legumi;
  • consumare due o tre porzioni giornaliere di frutta e verdura;
  • evitare gli zuccheri semplici contenuti in bevande zuccherate, caramelle e dolciumi vari;
  • bere molta acqua.

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