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Dieta Sana
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Quante calorie contiene la panna?

La panna è uno degli ingredienti base di numerose ricette: primi, secondi piatti e dessert. La panna è un semplice e fedele alleato per donare gusto e cremosità ai vostri pasti.

Ma quante calorie contiene la panna? Le calorie della panna variano in base alla tipologia della stessa: la panna da cucina, per esempio, ha un apporto calorico inferiore rispetto a quella fresca, dovuto a una quantità minore di grassi.

Vediamo insieme nel dettaglio tutte le caratteristiche specifiche della panna, ogni valore nutrizionale e come utilizzarla in una dieta genuina e bilanciata.

COSA SONO LE CALORIE?

Le calorie sono l’unità di misura dell’energia. Quando mangiate, il corpo trasforma il cibo ingerito in energia, che viene sfruttata per compiere qualsiasi tipo di azione, sia fisica che mentale, sia volontaria che involontaria. Ogni alimento che introducete nell’organismo produce energia che viene misurata in calorie alimentari.
Le etichette degli alimenti, oltre a riportare i relativi valori nutrizionali, ovvero i valori di grassi, di fibre, di proteine e di carboidrati, segnalano le calorie, espresse in chilocalorie (kcal) o kilojoule (kj). L’apporto calorico è indicato generalmente come il valore energetico di un alimento o di un piatto composto. In rapporto, una chilocaloria corrisponde a 4,18 kilojoule. Da un punto di vista scientifico, 1 chilocaloria, pari a mille calorie, coincide con la quantità di energia necessaria a innalzare di un grado centigrado, da 14,5 a 15,5, la temperatura di 1 kg di acqua distillata posta al livello del mare a una pressione pari a una atmosfera.
La quantità di energia, ovvero le calorie fornite dal cibo che ingerite, è racchiusa nei grassi, nelle proteine e nei carboidrati che lo stesso contiene. Ogni grammo di grasso fornisce intorno alle 9 chilocalorie, mentre ogni grammo di proteine e carboidrati, invece, ne contiene all’incirca 4. Ovviamente non tutti i grassi sono uguali e non tutti gli acidi grassi sono da evitare. Essi si differenziano sia per struttura che per la funzione nell’organismo e vanno assunti nella giuste proporzioni. Si consiglia, per una dieta sana ed equilibrata, di rispettare tali percentuali: acidi grassi monoinsaturi 10-15% dell’energia totale, polinsaturi 5-10% dell’energia totale e saturi meno del 10% dell’energia totale. Si consiglia quindi di bilanciare l’assunzione di grassi “buoni” e “cattivi”, senza eliminare del tutto alcun cibo, prediligendo alimenti come i legumi, la frutta secca, i semi oleosi o la pasta e il pane integrali.
L’energia contenuta negli alimenti è rilasciata quando questi vengono demoliti totalmente dal corpo attraverso la digestione.

QUANTE CALORIE SI DOVREBBERO ASSUMERE NELL'ARCO DI UNA GIORNATA?

Non è facile calcolare quante calorie devono essere assunte per seguire un regime alimentare sano ed equilibrato: se ne vengono assunte poche, si provoca dimagrimento; al contrario, se ne vengono assunte troppe, l’ingrassamento.

Il fabbisogno energetico umano rappresenta l’apporto di energia alimentare necessario a compensare il dispendio della stessa. Il corpo umano consuma energia:

  •  a riposo, il cosiddetto metabolismo basale, che rappresenta circa il 60-70% del consumo totale;
  •  per muoversi (metabolismo cinetico), il che rappresenta una percentuale di consumo energetico giornaliero compresa tra il 15 e il 30%;
  •  per termogenesi generata dagli alimenti, ovvero per la produzione di calore che l’organismo genera per far fronte a certe attività come la digestione e l’assorbimento, per un consumo calorico totale compreso tra il 5 e il 15%.

Tutti questi fattori sono variabili dipendenti di altri elementi: il metabolismo basale dipende dal sesso, l’età e il peso dell’individuo; il metabolismo cinetico dipende dal tipo di lavoro e dall’attività fisica che un soggetto svolge; la termogenesi dipende dalle caratteristiche genetiche di una persona, dalla attività fisica che svolge e dal suo processo digestivo, che a sua volta varia a seconda dei cibi ingeriti.

Il consumo di energia da parte del nostro corpo dipende, dunque, sia dalla nostra costituzione e dalle nostre caratteristiche fisiche sia dal nostro stile di vita. È quindi indispensabile implementare i momenti di fitness durante la settimana in modo da influenzare positivamente il nostro metabolismo, restare in salute e mantenere la linea.
Il fabbisogno energetico medio, dunque, dipende da numerosi fattori. In media, stando agli ultimi dati dell’European Food Safety Authority, il fabbisogno giornaliero per un uomo adulto è di circa 2500 kcal, mentre per una donna adulta intorno alle 2200 kcal.

Importante è ovviamente anche la distribuzione di queste calorie lungo tutta la giornata. Sbagliato per esempio concentrare la maggior parte delle calorie nei pasti principali, saltando la colazione o gli spuntini. Anche le porzioni all’interno di un pasto andrebbero moderate per evitare di appesantirsi e rallentare così il metabolismo.
Ricordate: una dieta sana necessita di un’assunzione equilibrata di proteine, carboidrati e grassi. In generale, un buon regime alimentare giornaliero è caratterizzato dalle seguenti percentuali di apporti energetici:

  •  12-15% dalle proteine;
  •  25-30% dai grassi;
  •  55-60% dai carboidrati.

Per introdurre un pò tutti i nutrienti va sicuramente aumentato nel proprio menù il quantitativo di verdura, che non ha grassi e contiene molta fibra. Anche i cereali, calorici e ricchi di carboidrati, hanno pochi grassi.

QUANTE CALORIE HA LA PANNA?


La panna è un derivato del latte
, prodotto a partire dai suoi grassi: per questo si presenta come un alimento ricco di grassi saturi, i grassi che si trovano principalmente negli alimenti di origine animale come carne rossa, pollame, latticini e derivati. Il suo apporto energetico, però, dipende dal tipo di panna. Panna per Cucinare, Panna Fresca Chef e Panna da Montare Chef si differenziano infatti tra loro per la quantità di grassi posseduta e, conseguentemente, di chilocalorie fornite.


La panna da cucina
ha 219 kcal per 100 ml: la maggior parte di queste calorie proviene dai grassi, il 70% dei quali sono saturi. Come tutti i prodotti con queste caratteristiche, generalmente si consiglia un consumo controllato. Un uso smodato rischia di aumentare il livello di colesterolo nel sangue e, con questo, la probabilità dell’insorgenza di alcune malattie come quelle cardiovascolari.
Questo non significa che i grassi saturi, compresa la panna, non debbano essere assunti. In tal senso, gli esperti consigliano un apporto quotidiano di grassi saturi inferiore al 10% delle calorie totali ingerite. Per rispettare i livelli definiti dai medici, basta bilanciare gli ingredienti dei pasti giornalieri. Se mangiate un piatto di pasta con la panna a pranzo, evitate grassi saturi a cena e viceversa. Dunque, se è fatta con prodotti di ottima qualità, la panna è un cibo che, senza alcun dubbio, può essere inserito nell’alimentazione.
Rispetto alla panna fresca, la panna da cucina ha una riserva inferiore di grassi, dunque di chilocalorie. Essendo a lunga conservazione (UHT), è sottoposta a sterilizzazione tramite calore (circa 100°C), al fine di eliminare i batteri e gli altri microrganismi patogeni che si possono venire a formare durante i processi di produzione. Questo trattamento, oltre ad eliminare quasi completamente i batteri, abbatte anche il contenuto di grassi, rendendo la panna da cucina “più leggera” rispetto a quella fresca.
La panna da cucina è prodotta anche nella sua versione light. La Panna Chef Leggera è una panna de-grassata. I grassi contenuti sono ridotti del 50% rispetto alla Panna Classica Chef, per un totale pari al 10,5%. L’apporto inferiore di grassi si rispecchia nella quantità delle chilocalorie: 132 per 100 ml di prodotto, sebbene ciò non ne alteri il sapore.


La panna fresca è la crema di latte o crema al latte
che trovate nei banchi frigo dei supermercati. A differenza della panna da cucina, la panna fresca non subisce un processo di sterilizzazione a 100°C, ma è sottoposta a una procedura di pastorizzazione, che consiste nel suo riscaldamento a una temperatura contenuta, di solito intorno ai 70°C, per alcuni secondi.


La pastorizzazione riduce i
batteri e gli altri microrganismi patogeni che si vengono a formare durante i processi di produzione, ma non li elimina totalmente. Per questo motivo, la panna fresca ha una durata massima di 7 giorni e deve essere conservata in frigo.
Non essendo portata ad ebollizione, la panna fresca mantiene, quindi, un quantitativo di grassi più elevato rispetto alla panna da cucina, per un totale pari a circa il 35% contro il 21,5%. È proprio questo che favorisce la sua montatura.
I globuli di grasso in essa contenuti, una volta che si inizia a sbattere il liquido con una frusta a mano o una frusta elettrica, consolidano il reticolo che si forma tra le caseine, le proteine del latte, e le bolle d’aria. Infatti, essendo stata sottoposta a un trattamento a moderata temperatura, oltre ai grassi, non si sciolgono neanche le proteine caseine che, al contrario, nella panna da cucina sono gelificate. Il che spiega l’aspetto cremoso e semisolido della panna da cucina contro la consistenza liquida della panna fresca.
In totale, la panna fresca ha 336 kcal per 100 ml. Il suo numero più elevato di calorie rispetto alla panna da cucina si spiega a partire dal suo maggiore apporto di grassi. È questo che le permette di aumentare il suo volume iniziale del 300% e, incorporando l’aria, di assumere la sua tipica consistenza soffice. Il risultato è la panna montata, che si contraddistingue appunto per la sua spumosità.
Più grassi sono presenti nella panna, più questa si monta. Panne fresche con una percentuale di grassi inferiore al 35% (è possibile trovarne fino al 30% di grassi) saranno più difficili da montare perché la minore quantità di lipidi rende il composto meno stabile. Più difficili da montare risultano anche le panne con un quantitativo di grassi superiore al 40%, ma per il motivo contrario: queste, montandole, tendono a solidificarsi (burrificazione).

La panna spray ha invece un apporto calorico leggermente inferiore, circa 280 kcal per 100 ml, ma con una composizione in prevalenza di grassi.

Un altro esempio interessante è quello della margarina di origine vegetale, il cui contenuto di grassi saturi è molto inferiore a quello del burro di origine animale. E questo nonostante i valori calorici dei due alimenti siano simili (circa 717 kcal per 100 grammi).

E il latte quante calorie ha? Circa 42 per 100 ml, come all’incirca quello di riso, mentre il latte di cocco arriva fino a 230. Per fare un ulteriore confronto: il latte in polvere, o in composti solubili, il quale ha di per sé delle buone proprietà nutrizionali, fornisce 496 kcal per 100 grammi.

CALORIE DEI PRINCIPALI PIATTI CON LA PANNA

La panna, sia da cucina che fresca, è l’ingrediente principale di numerosi piatti della tradizione italiana. Difficilmente mangiata da sola, per lo più è utilizzata come condimento, a meno che non si tratti di panna montata, che molti golosi mangiano con il cucchiaio.
Le chilocalorie della panna, dunque, sono da calcolare anche in base alla pietanza a cui viene abbinata. Per questo motivo, non si deve prendere in considerazione solo il singolo prodotto e magari escluderlo drasticamente dal nostro menù, ma prestare attenzione ai piatti e pranzi nella loro interezza, bilanciando l’assunzione dei singoli nutrienti durante tutta la giornata.

Per ridurre l’apporto di calorie, ad esempio, si consiglia di bere con moderazione bevande che di per sé contengono già molti zuccheri.

Vi suggeriamo, allora, alcuni esempi di portate che prevedono la panna come ingrediente principe con le relative calorie.


Tra i piatti clou della tradizione
italiana ci sono i tortellini con la panna, tipici della cucina bolognese. Questo piatto ha una media di 590 kcal ogni 100 gr. L’elevato apporto di energia dipende non tanto dalla panna, quanto dagli altri componenti della ricetta. I tortellini, oltre a essere una pasta fatta in casa, in cui è presente l’uovo, possono presentare diversi ripieni, dalla carne al pesce o alle verdure, come nella ricetta dei tortellini con speck e radicchio.

La pasta panna e prosciutto, invece, non essendo fatta con uovo e ripieno, ha un quantitativo medio di kcal pari a 450 ogni 100 gr.

Passando ai dessert, la ricetta classica della panna cotta può avere un apporto calorico medio di 300 kcal per 100 gr di prodotto, mentre la mousse intorno alle 200 kcal, come il gelato. Per quanto riguarda i dolci più elaborati preparati con la panna, una torta da compleanno può avere un quantitativo medio di kcal pari a 460 ogni 100 gr e una fetta di cheesecake si aggira tra le 200 e le 300 kcal.

Qualche curiosità circa le calorie degli ingredienti più usati in pasticceria? Se il limone ha un apporto calorico insignificante, il pistacchio e il cioccolato fondente arrivano anche a superare le 500 kcal/100 grammi, molte di più di quelle del cacao (228 kcal/100 grammi). Irrisorio è invece il carico calorico del caffè amaro.

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