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Come fare la raccolta differenziata del brick del succo di frutta

Quando acquisti al supermercato le confezioni di brick di succo di frutta ti chiedi anche dove dovrai sistemarle tra i rifiuti?
La raccolta differenziata, servizio che ormai è presente in ogni città italiana, è una fase fondamentale del ciclo di vita del prodotto, che nasce a supporto di una tutela necessaria per la salvaguardia dell’ambiente e, di conseguenza, della qualità della vita di ciascun cittadino. Tematiche, quest’ultime, scottanti e profondamente sentite di questi ultimi tempi.

Per aumentare la sostenibilità dei processi di produzione del terzo settore, e gettare le basi per un futuro basato su un’economia di sviluppo in cui lo spreco è ridotto a zero, è infatti fondamentale poter riciclare i materiali usati per realizzare i prodotti che troviamo in vendita sugli scaffali dei negozi.

Se quando fai la spesa ti chiedi da dove arriva o come è stato fatto ciò che aquisti, è importante che tu sappia anche dove smaltire i contenitori alimentari, una volta che non sono più necessari: oggi ti spiegheremo come fare la raccolta differenziata del brick del succo di frutta.

 

Cosa è la raccolta differenziata?

Oggi c’è un desiderio sempre maggiore di produrre in modo sostenibile, seguendo un modello di economia circolare che punta a risolvere tutta una serie di problemi, come ad esempio abbattere i costi delle materie prime e i costi di lavorazione, produrre sempre meno scarto e a riutilizzare i materiali di consumo utilizzati per realizzare i prodotti che usiamo quotidianamente, che hanno a che fare con l’innovazione e lo sviluppo ma soprattutto la salute del pianeta e di tutti noi.

Una soluzione, che però non deve vista come unica strada ma come parte di una serie di atteggiamenti responsabili, per cercare di risolvere il problema dell’inquinamento ambientale e della sostenibilità è sicuramente la raccolta differenziata.

Il riciclo si impone necessario in un’ottica in cui si voglia vivere la propria vita con una sinergia tra il piccolo mondo personale e quello che condividiamo con gli altri, trattandosi sia di persone sia di animali che devono quotidianamente avere il diritto di godere di tutto quello che, tanto generosamente, la natura ci ha donato.
La fidelizzazione alla raccolta differenziata implica un impegno costante e consapevole dei cittadini che, aiutati dallo Stato attraverso leggi adeguate e fatte ad hoc, ricevono gli strumenti attraverso i quali avere la concreta possibilità di scegliere di partecipare attivamente alla salvaguardia dell’ambiente, in un mondo che deve essere trattato con rispetto e riguardo.
Se pensi, infatti, che la raccolta differenziata ha un impatto determinante sull’atmosfera perché riduce la quantità dei gas climalteranti emessi dai rifiuti -gas che vanno ad impattare sulla termoregolazione del suolo- capisci bene quanto diventi fondamentale praticarla assiduamente, in maniera attiva e consapevole.
Secondo il principio della raccolta differenziata, tutti i rifiuti urbani devono essere classificati in base al materiale di cui sono composti, in cassonetti stradali o grandi campane, sistemati nelle vie delle città e dei paesi. In molti comuni è stata istituita, invece, la raccolta porta a porta, un altro sistema e che prevede giornate fisse di raccolta settimanali e che si è rivelata molto efficace. Il recupero dei rifiuti da parte del Comune, infatti, si svolge seguendo un calendario ben stabilito che sancisce giorni e fasce orarie in cui i cittadini si impegnano a riunire i rifiuti, differenziandoli. A supporto di ciò, bidoni di diverse grandezze e sacchetti idonei per ogni tipo di raccolta vengono distribuiti alle famiglie, in condomini o in case singole, che devono seguire i regolamenti della loro città e rispettare quanto stabilito, utilizzando informazioni e materiali.
Oggi esiste una spiccata consapevolezza e una profonda informazione: i cittadini si sanno ben orientare nella classificazione e nella separazione dei rifiuti da smaltire e hanno imparato a distinguerli. Anche nelle scuole si insegna ai bambini a fare la raccolta differenziata, cominciando a raccogliere, ad esempio, la carta e a smistarla, rendendoli così consapevoli che i fogli dei quaderni che strappano o i vecchi cartelloni non andranno bruciati o buttati via inutilmente, ma riciclati per rinascere presto a nuova vita. Si tratta di una prima sensibilizzazione di base che deve nascere nelle scuole come nelle famiglie in cui è necessario educare i bambini* a diventare responsabili per loro stessi e per il mondo che li circonda, con lo scopo di educare individui costantemente attenti al rispetto dell’ecologia, in vista di una concreta gestione della lotta all’inquinamento che non deve restare una battaglia utopistica, ma deve puntare alla tutela della salute di tutti, del pianeta e di tutte le forme di vita che lo abitano.
Da casa al cassonetto, ci sono materiali che devono viaggiare insieme ed è necessario sapere come poterli differenziare. Pertanto, la comunicazione è fondamentale per fugare ogni dubbio e poter assemblare e gettare correttamente i rifiuti. Oltre a indicare i propri regolamenti sulla raccolta porta a porta, infatti, i comuni forniscono esaustive tabelle riassuntive di cosa è riciclabile, e che quindi appartiene alla raccolta differenziata, e cosa no ed è destinato, quindi, allo smistamento indifferenziato. Di facile comprensione, è un allenamento da fare ogni giorno e che poi diventa un divertente automatismo, se si pensa che il gesto di eliminare scarti e rifiuti non è altro che una carezza al pianeta e che l’obiettivo e il risultato di questa carezza sono il miglioramento per un’intera società che potrà beneficiare, su lungo periodo, di un gesto semplice eppure molto efficace.

 

Come fare la raccolta differenziata del brick di succo di frutta

Abbiamo parlato di quanto sia importante insegnare anche ai bambini* a vivere la raccolta differenziata come un vero e proprio stile di vita e sappiamo quanto essi siano assidui consumatori di succhi di frutta. Scegliere di comprare i succhi di frutta in brick, scegliere quelli di alta qualità come i succhi di frutta Santàl, significa assicurare ai propri figli di assumere quotidianamente tutti i nutrienti che un frutto può dare all’organismo.
Nel frigorifero o in dispensa, ci sono sempre confezioni di succhi di frutta e quando in casa ci sono i bambini*, quelle che vanno per la maggiore sono sicuramente le confezioni in brick. Si tratta di confezioni comode, pratiche e igieniche che si possono usare in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo. Un brick di succo di frutta è facile da trasportare, si sistema bene in cartella o nello zaino della palestra, si aggiunge facilmente in una borsa frigo in occasione di una gita all’aperto ed è pratico per uno spuntino dissetante comodamente seduti sul divano.
I brick dei succhi di frutta sono fatti in Tetra Pack e i monodose Santàl possono contenere 160 o 200 ml di prodotto. In entrambi i casi, la confezione prevede un imballaggio in cartone e il brick in Tetra Pack con una cannuccia in plastica avvolta in un involucro che la protegge.
Il brick è fatto da un materiale che si definisce poliaccoppiato perché si compone con carta, plastica e alluminio e proprio per questo lascia molti dubbi su come procedere al suo smaltimento. In base a quanto disposto dal Comune di residenza, la racconta differenziata di questo prodotto va gestita diversamente. Spieghiamo meglio: se nel tuo Comune è già stata avviata la raccolta differenziata del Tetra Pack, potrai sistemare i brick nella raccolta della carta, avendo cura di eliminare la cannuccia e il suo imballaggio, altrimenti dovrai destinarli nella raccolta dell’indifferenziato o della plastica, a seconda del regolamento vigente che, come è chiaro, per il Tetra Pack non è lo stesso in tutto lo Stivale.
Cosa fare invece della cannuccia e della plastica che la avvolge? Diversamente da quanto si potrebbe immaginare, la cannuccia non va smaltita nella raccolta della plastica perché non è composta da materiale riciclabile. Deve essere quindi buttata nel residuo indifferenziato, a differenza dell’involucro trasparente che è considerato un imballaggio e deve essere messo tra i rifiuti di plastica. La confezione che tiene insieme i brick monodose è destinata alla raccolta di carta e cartone.
Va da sé che anche la raccolta delle confezioni più grandi dei succhi di frutta, vale a dire quelle da 1 l, debba seguire lo stesso iter. In questo caso, però, al posto della cannuccia vi è il tappo in plastica che deve essere separato dalla confezione e smaltito nella raccolta differenziata della plastica.
In entrambi i casi, sia che utilizzi i brick monodose sia che acquisti le confezioni da 1 l, dovrai sempre procedere al loro risciacquo e dovrai sempre schiacciarli in modo da determinare il minor ingombro possibile.

 

Come fare la raccolta differenziata dei brick di latte?

Il brick di latte, come quello del succo di frutta è realizzato in Tetra Pack. Questo materiale realizzato a strati viene usato per la realizzazione dei contenitori di bevande e di molti alimenti ed è ideale per conservare il latte perché funziona come isolante termico e permette di mantenere intatte le sue qualità e caratteristiche.

In passato si pensava che questo materiale non fosse riciclabile vista la complessità e la stratificazione della sua struttura. Oggi, invece, si sa che è possibile riciclarlo, anche se le modalità per fare la raccolta differenziata dei brick del latte, come per quelli del succo di frutta, varia da regione a regione e da comune a comune.

Di solito, nelle zone in cui è attiva la raccolta differenziata, il brick del latte va smaltito insieme alla carta, avendo cura di eliminare le parti in plastica, come il tappo che, invece, va riciclato con la plastica.

 

Gli altri materiali

Dopo aver chiarito come smaltire il brick del succo di frutta e il brick di latte, facciamo un piccolo ripasso su come selezionare le altre materie da scartare in base alle regole della raccolta differenziata.
Per prima cosa, devi sapere che non è necessario dividere nei sacchi i rifiuti, ma proprio per questo devi sapere bene come farlo, perché anche questo fa la differenza. Organizza un gioco in famiglia: una caccia al rifiuto e vince chi ne sa di più.
Se nel tuo Comune non è prevista la raccolta porta a porta, ci sarà sicuramente l’area di raccolta che viene gestita in base a precisi orari che, generalmente, sono riportati sui cassonetti per rispettare le giuste modalità di scarico. In molti comuni poi è anche attiva una linea verde che fornisce informazioni utili a tutta la popolazione.
Come per i brick dei succhi di frutta, gli imballaggi come flaconi, bottiglie, barattoli e vasetti di yogurt devono essere privi di contenuto e puliti. Dovrai pertanto avere cura di sciacquarli velocemente sotto l’acqua corrente prima dello smaltimento.


I contenitori di vetro
devono essere raccolti, senza i tappi che fanno parte dei rifiuti indifferenziati, negli contenitori appositi. Le lattine e la plastica devono essere smaltiti nei sacchi del multimateriale leggero. Tutto quanto commestibile, invece, viene definito organico e ogni comune fornisce un cestino adatto e sacchetti di carta per la raccolta che comprende anche i tovaglioli di carta unti o bagnati.
Cosa destinare, invece alla raccolta indifferenziata? Oggetti come cd, lampadine, lettiera per animali domestici, oggetti in plastica dura sono tutti da inserire nella raccolta indifferenziata, vale a dire il secco residuo.

*superiori ai 3 anni

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