La crescionda di Spoleto, anche nota come torta magica per la particolarità della sua consistenza, è un tipico dolce umbro che si prepara solitamente durante il periodo di Carnevale. Un trionfo di soffice bontà al gusto di cioccolato e amaretti che vi conquisterà al punto da diventare un must nella vostra cucina. Quella che vi proponiamo oggi è una torta leggera dal gusto delicato, così soffice e cremosa che è adatta per tutte le occasioni.

Ogni momento è quello giusto per mangiare una fetta di crescionda spoletina, sia che la prepariate come dessert per un pranzo speciale o che la inzuppiate nel latte a colazione, la crescionda è il dolce ideale che piace sempre a tutti. Una volta pronta potrete decorare la vostra torta con una bella spolverata di zucchero a velo o di cannella per renderla ancora più invitante. Facile da preparare con pochi e semplici ingredienti, il risultato non potrà che lasciarvi soddisfatti!

Preparazione

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    Iniziate frullando gli amaretti con l’aiuto di un mixer e metteteli da parte. Dopodiché mettete le uova in una ciotola e montatele con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso unendo il latte un poco alla volta.

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    Proseguite aggiungendo gli amaretti tritati e la farina, mixando tutto fino ad ottenere un impasto cremoso e senza grumi. Versate poi anche i pezzi di cioccolato e il liquore all’amaretto e infine aggiungete il lievito per dolci e la scorza di limone. Dopo aver mescolato per bene versate il tutto in una tortiera o in una teglia foderata con carta da forno oppure imburrata.

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    A questo punto cucinate la crescionda in un forno preriscaldato a 160 gradi per circa 50 minuti. A cottura ultimata verificate che la torta sia pronta e lasciatela raffreddare per circa 20 minuti prima di servirla.

     

    Curiosità

    Il nome della crescionda sembra avere origini antichissime, secondo alcuni deriva infatti dalla crescia unta, una sorta di focaccia salata unta con il grasso tipica sia dell’Umbria che delle Marche. La ricetta originale, risalente probabilmente al periodo medievale, prevedeva una versione agrodolce a base di formaggio, uova, pangrattato e brodo di gallina.

    Tra tutti i dolci tradizionali, la crescionda è sicuramente il dolce tipico più conosciuto nel capoluogo spoletino, interessante non solo per le sue origini ma anche per la sua evoluzione nel tempo. In passato infatti esistevano altre due varianti meglio conosciute come la crescionda alle mele, a base di frutta secca e mele essiccate, molto gustosa ma preparata unicamente in rare occasioni, e la crescionda povera, anche detta “poreta”, a base di pane raffermo e latte.

    La ricetta attuale arriva invece nelle nostre cucine notevolmente modificata, con un sapore decisamente più delicato al palato e dall’aspetto più raffinato rispetto alla versione originale, in cui l’elemento principale era proprio il forte contrasto di sapore tra il pecorino e il cioccolato fondente.

    Un’altra particolarità di questo dolce, come abbiamo già accennato, è proprio la sua consistenza. La crescionda è infatti conosciuta come “la torta magica” per i tre strati che la compongono: il primo è fatto di amaretti, il secondo ha una consistenza cremosa molto simile a quella del budino, e infine il terzo che è composto interamente dal cioccolato. La magia sta proprio nel fatto che nel preparare questa torta non è necessario realizzare tre impasti diversi, ma solamente uno che durante la fase di cottura si dividerà in tre!

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