Tra le tante ricette di dolci estivi deliziosi, abbiamo deciso di proporvi quella della torta di pesche. Questo gustoso frutto estivo con il suo bel colore arancione porterà il buon umore sulla vostra tavola.

La ricetta che vi proponiamo è quella della torta di pesche fresche, un delizioso e soffice dolce, l’alternativa ideale e genuina per ogni pasto della giornata, dalla colazione, alla merenda. Un dolce cremoso e profumato soprattutto grazie alla frutta che in cottura rilascia tutto il suo succo, per questo vi consigliamo di utilizzare delle belle pesche mature di stagione, dolci e saporite.

La ricetta è davvero molto facile e la preparazione velocissima. L’impasto corposo e avvolgente si amalgama ai pezzi di frutta fresca in un soffice abbraccio per una strepitosa torta di frutta che tutti adoreranno. Per i più golosi, potrete accompagnare la torta con delizioso Gelato Zymil Carte D’Or Panna e una spolverata di zucchero a velo.

Buonissima per colazione, è anche il perfetto dessert per una cena estiva con gli amici oppure per una merenda naturale e genuina per i vostri bambini. Per questa ricetta vi abbiamo consigliato di utilizzare delle pesche fresche, è sempre preferibile per le torte utilizzare frutta al naturale, ma nel caso di questa torta risulteranno buonissime anche delle pesche sciroppate.

Preparazione

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    In una ciotola unite le uova, lo zucchero e grattugiate la scorza di limone. Con delle fruste elettriche, montate gli ingredienti all’incirca per 5 minuti, fino a ottenere un composto simile a una crema, chiaro, soffice e omogeneo. Aggiungete l’olio di semi e il latte poco per volta e continuate montare il composto con le fruste. In ultimo aggiungete la farina e la bustina di lievito per dolci, mescolate ancora per qualche minuto per ottenere un composto il più omogeneo possibile.

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    Sciacquate cinque pesche, privatele del nocciolo e tagliatele in fettine spesse non più di 1 cm. Aggiungete le pesche al composto e con una spatola amalgamate tutto. Se gradite aromatizzare il tutto, potrete aggiungere poche gocce di essenza di vaniglia per dolci. Prendete uno stampo o una tortiera del diametro di 24 cm, foderatene il fondo con un po’ di carta forno e versate l’impasto. Con le restanti pesche, private del nocciolo, decorate la superficie della torta e infine infornate la teglia in forno statico preriscaldato a 180° per circa 50 minuti.

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    Per essere sicuri che la torta sia cotta al punto giusto, controllate durante la cottura che la crosta sia bella dorata e croccante in superficie, infine con uno stecchino accertatevi della cottura dell’impasto: infilate lo stecchino al centro della torta, se una volta fuori risulterà asciutto, allora potete sfornare la vostra torta. Lasciatela raffreddare fino a che sarà diventata tiepida, a questo punto decoratela con dello zucchero a velo e preparatevi a gustarla.

    Curiosità

    Il termine “pesca” deriva dal latino “persica“. Questo nome gli fu dato dal filosofo greco Teofrasto, tre secoli prima della nostra era, perché credeva che l’albero venisse dalla Persia. I Romani la chiamavano “malum persicum”, “mela della Persia“. La parola è entrata nella nostra lingua nel XII secolo.

    In Francia, invece, “pavie” si riferisce alla pesca con noccioli aderenti. La parola, apparsa nella lingua nel 1560, è presa in prestito da Pavia, località del Gers francese rinomata per le sue pesche.

    Contrariamente a quanto credeva Teofrasto, la pesca in realtà proviene dalla Cina. Si dice che l’albero sia stato addomesticato lì 5.000 anni fa, probabilmente nello stesso periodo dell’albicocca. Gli scavi archeologici hanno trovato resti che risalgono a 4.000 anni prima della nostra era. Probabilmente erano frutti selvatici, più piccoli e più sicuri di quelli delle varietà moderne. Ai cinesi si attribuisce il merito di aver migliorato la specie, selezionando varietà che producevano frutti più grandi e gustosi.

    Seguendo la Via della seta, il pesco ha attraversato l’Asia e ha trovato un clima favorevole in Persia. Nel III o IV secolo a.C. fu introdotta in Europa dai Greci e, in seguito, i Romani contribuirono a diffonderla. Nel 65 a.C. il generale romano Pompeo la fece crescere in grandi frutteti e, da allora, la produzione di pesche si diffuse rapidamente in tutta l’Europa occidentale. Il frutto veniva esportato nel nord Europa, dove era considerato un prodotto raro perché il clima non ne permetteva la coltivazione.

    La pesca ha raggiunto le coste dell’America solo 1.500 anni dopo essere stata introdotta in Europa. Nel 1513, gli spagnoli la introdussero nella Florida spagnola di allora. Circa dieci anni dopo, la introdussero in America Centrale, mentre i portoghesi

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