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Saccarosio: cos’è e dove si trova?

Il nome non ti dice niente? Un aiutino: vai in cucina, apri la dispensa, e sicuramente troverai del saccarosio. Ancora niente? Va bene, te lo diciamo noi: il saccarosio altro non è che il comune zucchero da tavola, lo zucchero bianco che utilizziamo per dolcificare cibi e bevande.

Quando si parla di zucchero, il saccarosio è il primo che ci viene in mente. Ma questo è solo uno dei tantissimi zuccheri (o carboidrati, che dir si voglia) che esistono.

Solitamente estratto dalla canna da zucchero o dalla barbabietola da zucchero, il saccarosio è uno zucchero molto energico che si trova in natura, ma è utilizzato anche a livello industriale per dolcificare gli alimenti. Lo zucchero bianco, infatti, si trova in biscotti, torte, gelati, succhi di frutta, bevande zuccherate, caramelle, cerali, ma anche in cibi confezionati salati come salse, sughi pronti o carne in scatola.

Anche se utilizzato massicciamente in cucina, il saccarosio porta con sé alcune controindicazioni che ne dovrebbero limitare il consumo.

In questo articolo cercheremo di capire insieme cos’è il saccarosio, quali sono le sue proprietà ed i suoi effetti sulla salute. In ultimo, ci addentreremo nel magico mondo delle alternative allo zucchero bianco per sostituirlo nella vita di tutti i giorni.

Cos’è il saccarosio?

Il saccarosio fa parte della famiglia degli zuccheri semplici. È un disaccaride, ovvero formato da due monosaccaridi, il glucosio ed il fruttosio.

Le altre piante che contengono saccarosio, anche se in minori quantità, sono: acero, mais dolce, palma da cocco, palma da datteri e sorgo dolce.

Il saccarosio si trova anche in molti frutti, come datteri, mango, mandarini, ananas, albicocche, melone e nel miele.

Una volta estratto, lo zucchero viene sottoposto ad un processo di raffinazione che elimina la melassa, un liquido bruno che si separa per centrifugazione, conferendogli il tipico colore bianco. Da qui lo zucchero bianco, che di fatto è saccarosio (purezza pari a circa il 99,8%).

Il saccarosio trova così ampio utilizzo in cucina e nelle produzioni industriali per dolcificare cibi e bevande.  In commercio ci sono varie tipologie:

  • zucchero agglomerato, ovvero la zolletta di zucchero, quella che nell’immaginario comune viene data ai cavalli come “ricompensa”. Una volta estratto e raffinato, quando è ancora umido, allo zucchero viene data la tipica forma a parallelepipedo ed è lasciato ad essiccare;
  • zucchero macinato e setacciato, ovvero lo zucchero semolato e quello a velo. Conclusa la raffinazione, lo zucchero viene macinato e setacciato: la parte più grossa (quella in cristalli) va a formare lo zucchero semolato, mentre quella più fina viene ulteriormente macinata per realizzare lo zucchero a velo;
  • zuccheri speciali. Tra questi troviamo gli sciroppi (soluzioni acquose), lo zucchero candito (che è uno zucchero in cristalli dalla dimensione di 1-2 centimetri), e lo zucchero istantaneo (molto più solubile del normale zucchero da tavola).

Le proprietà del saccarosio

A temperatura ambiente il saccarosio si presenta come un composto bianco in piccoli cristalli. Solubile in acqua, è inodore e ha sapore dolce.

Per quanto riguarda la sua composizione, riportiamo di seguito i componenti del saccarosio contenuti in 100 grammi di zucchero:

  • 99,98 g di carboidrati;
  • 0,02 g di acqua;
  • 1 mg di sodio;
  • 2 mg di potassio.

Come si può osservare, i carboidrati prevalgono nettamente sugli altri nutrienti; perciò, si può dire che il saccarosio è uno zucchero molto calorico, che contiene circa 387 kcal per 100 grammi di prodotto e conferisce un elevato quantitativo di energia al corpo umano. Anche se il saccarosio è facilmente digeribile, per beneficiare della sua carica energetica, dovremmo tuttavia assumerne quantità moto elevate.

Ma come vedremo qui di seguito, il consumo eccessivo di zucchero è fortemente sconsigliato per le conseguenze indesiderate che ha sul nostro organismo.

Saccarosio: consumo eccessivo e conseguenze

Ormai si sente dire dappertutto che lo zucchero o gli zuccheri in generale fanno male. In realtà il saccarosio non fa male di per sé. Come tutte le cose, l’importante è non abusarne per evitare effetti negative sulla nostra salute.

Il consumo eccessivo di zucchero porta con sé numerose conseguenze negative per la salute, tra cui patologie come obesità e diabete.

Obesità

Il rischio di obesità è direttamente correlato al consumo eccessivo di saccarosio. Gli zuccheri semplici, tra i quali rientra lo zucchero bianco, sono assorbiti molto velocemente dall’organismo, essendo formati da due sole molecole.

L’energia che ne deriva per il corpo non dura a lungo e, se non viene consumata nell’immediato, si trasforma principalmente in grasso.

Inoltre, alla velocità con cui gli zuccheri semplici vengono assimilati dall’organismo si collega un mancato senso di sazietà. A questo si aggiunga che gli zuccheri hanno un vero e proprio potere sul nostro cervello: più ne mangi e più ne mangeresti, creando un circolo vizioso difficile da fermare.

Obesità non significa solo eccesso di grasso. Alla malattia, infatti, sono correlate tutta una serie di patologie, spesso gravi, come il diabete, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari e ictus.

Diabete

Una dieta ricca di saccarosio e di zuccheri in generale rappresenta, insieme all’obesità e alla sedentarietà, uno dei principali rischi di sviluppare il diabete.

Un diabetico è una persona che non produce – o che produce in quantità non sufficienti – l’insulina, un ormone che ha il ruolo di abbassare i livelli di glucosio nel sangue (glicemia). Gli alimenti con elevato indice glicemico, come il saccarosio, innalzano velocemente il livello di glucosio nel sangue ed è necessaria una risposta immediata da parte dell’insulina per riportarlo a valori normali. Ma in un diabetico questa risposta non c’è. È per questo che chi soffre di diabete deve limitare il consumo di zuccheri, principalmente quelli semplici come il saccarosio.

Carie

Il saccarosio è uno dei “pasti” più amati dai batteri. Per questo il consumo eccessivo di saccarosio o di cibi e bevande che contengono zuccheri semplici può favorire la formazione di carie.

Altre conseguenze

Il consumo eccessivo di saccarosio può avere molte altre conseguenze sul nostro organismo, tra cui:

  • interferenza con l’assorbimento di calcio e magnesio;
  • aumento del colesterolo e trigliceridi;
  • emorroidi;
  • vene varicose;
  • interferenza con l’assorbimento delle proteine;
  • sviluppo di allergie alimentari;
  • può danneggiare il pancreas;
  • può causare squilibri ormonali;
  • tensioni addominali;
  • colon irritabile;
  • emicranie.

Saccarosio: le alternative

Ridurre il consumo di saccarosio non è consigliato solo ai diabetici o agli obesi, ma a tutti.

 

Per evitare conseguenze negative sulla salute legate al consumo eccessivo di saccarosio, puoi puntare sui dolcificanti naturali. Altro non sono che edulcoranti presenti in natura che puoi utilizzare al posto dello zucchero in e caffè e per preparare i tuoi dolci fatti in casa preferiti, come torte e biscotti, ma anche per realizzare degli squisitissimi dessert al cucchiaio.

I dolcificanti naturali sono tantissimi: miele, stevia, succo d’acero sono solo alcuni degli edulcoranti che puoi utilizzare al posto del saccarosio.

Di seguito un elenco dei dolcificanti naturali più conosciuti e le loro principali proprietà benefiche sulla salute. Perché sì, questi edulcoranti, oltre ad essere delle alternative naturali al saccarosio, proprio in virtù della loro “naturalità”, portano con sé tutta una serie di benefici per l’organismo.

Miele

Perfetto per dolcificare tè e caffè, ma anche per cucinare torte e biscotti gustosissimi, il miele è una delle principali alternative al saccarosio.

Ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie: quando hai il raffreddore o il mal di gola, cosa c’è di meglio di una bella tazza di latte caldo con il miele?

Stevia

Tra i principali sostituti naturali del saccarosio c’è la stevia. Il suo sapore dolce unito ad un apporto calorico nullo fa della stevia uno dei dolcificanti naturali più utilizzati.

Ha un potere dolcificante 300 volte superiore a quello del saccarosio, ma è un edulcorante perfetto anche per i diabetici visto che ha un indice glicemico nullo. Rispetto allo zucchero bianco, dunque, il consumo della stevia non causa picchi glicemici.

Sciroppo di agave

Molto popolare nella cucina vegana, lo sciroppo di agave, estratto dall’omonima pianta, è un succo di colore scuro ricco di fruttosio e sali minerali.

Ha un potere dolcificante più alto del saccarosio. Attenzione dunque alle dosi se decidete di utilizzarlo in cucina. Ideale per “condire” pancake e waffle, puoi sfruttarlo anche per sostituire lo zucchero nella realizzazione di torte e dolci al cucchiaio.

Sciroppo d’acero

Come quello di agave, anche lo sciroppo d’acero è più dolce dello zucchero, ma ha un potere calorico decisamente inferiore.

Ottenuto incidendo il tronco degli aceri, il liquido che ne deriva viene raccolto e bollito, così da far evaporare l’acqua in eccesso e condensare lo sciroppo.

Lo sciroppo d’acero è un’ottima fonte di minerali, come magnese, zinco, calcio e ferro, nonché di vitamine, principalmente la B2.

Xilitolo

Lo xilitolo è un dolcificante naturale che va a braccetto con l’igiene orale.

A differenza del saccarosio, lo xilitolo, una volta in bocca, non viene trasformato in acidi che favoriscono la formazione delle carie. Non è un caso che lo xilitolo venga utilizzato come sostituto del saccarosio in gomme da masticare, caramelle e prodotti per l’igiene orale come dentifrici e collutori.

Edulcorante ideale per i diabetici, lo xilitolo è l’ingrediente perfetto anche per preparare torte gustose e genuine.

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