
Le domande più frequenti
In riferimento alla emergenza sanitaria relativa al latte in polvere per neonati in Francia, si precisa che PARMALAT non produce e né commercializza in Italia latte in polvere per l'infanzia e non vi è nessun collegamento con le vicende che riguardano Lactalis in Francia.
Parmalat segue criteri di sostenibilità nella scelta degli imballaggi (bottiglie per il latte, vasetti per yogurt, contenitori in Tetra Pak) utilizzando materiali tutti riciclabili, se opportunamente raccolti e avviati al riciclo da parte del consumatore secondo le diverse disposizioni locali di raccolta dei rifiuti domestici.
Inoltre, Parmalat è costantemente impegnata in un lavoro di revisione e riprogettazione per ottimizzare il peso dei propri imballaggi. Questa attività ha portato a ridurre, solo negli ultimi 5 anni, il quantitativo di plastica immessa sul mercato di circa 1500 tonnellate.
Da marzo 2019 l’azienda utilizza per le bottiglie blu a marchio Parmalat Puroblu e Zymil il 50% di plastica riciclata, proponendosi un impegno ben maggiore rispetto alla nuova Direttiva Europea sulla plastica monouso, che prevede entro il 2030 l’obbligo che tutte le bottiglie contengano il 30% di materiale riciclato. Grazie a questo progetto Parmalat è la prima azienda alimentare italiana ad ottenere il marchio “Plastica Seconda Vita Food”, la certificazione ambientale che verifica tutta la filiera produttiva, dalla tracciabilità della materia prima all’imballaggio, per garantire al consumatore origine e sicurezza del packaging.
L’azienda promuove anche specifici progetti di riciclo della plastica, un esempio è l’area per bambini attrezzata con giochi realizzati in plastica riciclata presso uno degli stabilimenti produttivi.
Anche nella scelta delle soluzioni di imballaggio con materiali cartacei vengono sempre preferite soluzioni con certificazioni che attestano un ridotto impatto ambientale. Per citare alcuni esempi: FSC (Forest Stewardship Council), carta proveniente da foreste gestite in modo responsabile, e Carbon Neutral, contenitori realizzati con un’emissione di anidride carbonica pari a zero in virtù del supporto di progetti finalizzati alla conservazione delle risorse naturali o all’impiego di energia rinnovabile.
Per il cartone degli imballi secondari, Parmalat utilizza oltre il 90% di materiale riciclato. Inoltre, l’azienda ha avviato il progetto di economia circolare “RIcarta” che ha l’obiettivo di recuperare il packaging primario in Tetra Pak di scarto e utilizzarlo come nuova materia prima per la produzione di imballi secondari in cartone ondulato per trasportare i propri prodotti ai punti vendita.
Il latte fresco è esclusivamente acquistato in Italia. Da sempre sosteniamo la produzione di latte italiano, di cui siamo i maggiori acquirenti: ritiriamo 550 milioni di litri l’anno da circa 3.000 stalle.
Per sopperire alla carenza di produzione italiana, circa il 30% del latte destinato alla produzione di latte UHT e altri prodotti derivati viene acquistato anche da Paesi dell’UE a grande tradizione lattiero-casearia come Francia, Germania, Austria, Slovenia e solo da allevatori selezionati in base ai più alti standard qualitativi. Per garantire l’ottima qualità e salubrità del prodotto si effettuano oltre 1.000.000 di controlli l’anno.
Da sempre sosteniamo la produzione di latte italiano, di cui siamo i maggiori acquirenti: ritiriamo 650 milioni di litri l’anno da circa 2.000 stalle. Il 100% del nostro latte fresco è italiano, raccolto negli allevamenti locali e confezionato entro 24 ore dalla mungitura, come previsto da normativa vigente. Anche per il latte a lunga conservazione (UHT), confezionato in bottiglia, abbiamo una selezione di solo latte italiano (dichiarato in etichetta con bandiera italiana), mentre per il rimanente latte UHT utilizziamo, oltre ad una maggioranza di latte italiano, anche latte proveniente dai Paesi UE quali Francia, Austria, Germania e Slovenia e solo da allevatori selezionati in base ai più alti standard qualitativi.
Parmalat offre una gamma completa di prodotti: latte e i suoi derivati e bevande a base frutta; i prodotti lattiero caseari e bevande a base frutta sono distribuiti in diversi mercati a livello mondiale, principalmente attraverso marchi globali come Parmalat e Santàl, e una serie di marchi locali.
I marchi globali del Gruppo sono Parmalat per il latte e i suoi derivati e Santàl per le bevande a base di frutta. Zymil e Vaalia sono marchi internazionali dedicati a prodotti funzionali ad elevato valore aggiunto come prodotti ad alta digeribilità e yogurt probiotici, mentre altri marchi locali rivestono un ruolo primario per il territorio in cui sono presenti, ad esempio: tra i più importanti, in Italia si segnalano tra gli altri Chef, Berna, Puro Blu, Centrale del Latte di Roma, Lactis, Latte Sole, Carnini, Latterie Friulane. A livello internazionale: Lactantia, Black Diamond e Astro in Canada; Pauls, Ice Break e Oak in Australia; Bonnita, Everfresh, Simonsberg e Melrose in Repubblica Sudafricana.
Il latte prodotto dalle stalle italiane è in gran parte assorbito dalla produzione di formaggi e tutte le altre specialità gastronomiche a base di latte tipiche del nostro Paese. Di conseguenza, la quantità di latte italiano disponibile per le altre produzioni è insufficiente e pertanto le aziende italiane del settore possono integrarla attraverso la raccolta comunitaria. Generalmente non più del 30% del latte utilizzato da Parmalat è di provenienza estera. Si tratta comunque di ottimo latte proveniente da Paesi dell’UE a grande tradizione lattiero-casearia come Francia, Germania, Austria, Slovenia. La nostra priorità è e resta sempre quella di offrire ai consumatori prodotti di qualità e sicurezza eccellenti.
Per tutto il nostro latte fresco e per buona parte del nostro latte a lunga conservazione in bottiglia utilizziamo latte italiano.
A causa della insufficiente produzione di latte in Italia, che viene assorbita in gran parte dalle produzioni casearie locali, acquistiamo anche latte proveniente dai Paesi vicini dell'UE a grande tradizione lattiero-casearia come Francia, Germania, Austria e Slovenia. Anche questo latte viene selezionato secondo i più elevati standard e controlli qualitativi, garantendo su tutti i prodotti Parmalat la massima qualità e sicurezza.
Parmalat non ha mai acquistato latte dalla Cina. Si tratta di una falsa notizia che a volte circola ma che è stata smentita più volte da autorevoli fonti esterne. La Cina è un importatore di latte in quanto la sua produzione è ampiamente insufficiente a soddisfare la domanda interna. In ogni caso, importare latte dalla Cina non sarebbe possibile per la sua deperibilità. Crediamo nella qualità e sosteniamo la produzione di latte italiano di cui siamo fra i maggiori acquirenti.
Il prezzo del latte proveniente dai Paesi dell’UE in cui ci riforniamo, è più competitivo per ragioni di economie di scala e non perché di scarsa qualità. Ad esempio: le stalle sono spesso più grandi di quelle italiane, con un maggior numero di capi, e questo permette maggiore efficienza. Stiamo comunque parlando di Paesi a grande tradizione lattiera come Austria o Germania. Il minor prezzo non significa una minore qualità del latte acquistato perché anche sul latte straniero svolgiamo le stesse analisi cui sottoponiamo il prodotto italiano: oltre 1.000.000 di controlli l’anno.
Su tutte le nostre etichette è indicata la provenienza del latte, come previsto dalle normative in vigore. Nel caso del latte fresco e di una parte del latte UHT in bottiglia, la provenienza è al 100% italiana perché crediamo molto nella produzione italiana, sulla quale continuiamo a investire.
La materia prima destinata al latte a lunga conservazione proviene principalmente da allevamenti italiani e, solo quando la produzione di latte italiano non è sufficiente, si ritira il latte europeo, selezionandolo secondo i più elevati standard qualitativi. Questa evenienza, comunque, non supera generalmente il 30% del volume complessivo di latte utilizzato che resta, per oltre il 70% delle nostre produzioni, latte italiano.
La normativa italiana vieta l’utilizzo di latte in polvere per produrre il latte alimentare e negli stabilimenti di produzione Parmalat ne è proibita anche la sola detenzione. Utilizziamo latte crudo, proveniente direttamente dalle stalle, verificando costantemente, con oltre 1.000.000 di controlli ogni anno, che la qualità e le proprietà nutrizionali del latte siano garantite fino al suo confezionamento.
Assolutamente no, a norma di legge. La sterilità del prodotto è garantita dal trattamento termico per qualche secondo ad alta temperatura e successivo confezionamento asettico, in linee scupolosamente sanificate senza alcun contatto con l’ambiente esterno. Tali condizioni permettono al latte di mantenere le idonee caratteristiche nutrizionali e di salubrità invariate nel tempo di vita stabilito del prodotto.
Il latte non viene congelato. E’ vietato dalla normativa. Tutta la materia prima latte arriva liquida in cisterna in condizione di refrigerazione da +1 a + 4 °C, mantenendo le idonee condizioni igienico- sanitarie durante il periodo di trasporto.
Assolutamente no. Tutti i carichi di latte al ricevimento presso gli stabilimenti vengono rigorosamente controllati valutando, oltre alle analisi chimico-fisiche, anche le analisi microbiologiche e di freschezza e l’eventuale presenza di sostanze estranee tra le quali anche gli antibiotici. Il numero elevato dei controlli ci permette di garantire la massima qualità e sicurezza nei nostri prodotti.
I parametri qualitativi e di trattamento termico del latte fresco sono stabiliti dalla legge, pertanto qualsiasi produttore deve rispettare e soddisfare tali condizioni legali, indipendentemente dalle dimensioni delle aziende produttrici.
No: è una informazione falsa in circolazione da anni, smentita più volte da autorevoli fonti di informazione presenti anche sul web.
Il latte non viene assolutamente ripastorizzato né rimesso in circolazione ma viene generalmente destinato alla zootecnia.
I codici riportati sul fondo delle confezioni di Tetrapak sono stampati dal produttore di carta per garantire la tracciabilità dei contenitori o dei materiali di imballaggio: non hanno, pertanto, nulla a che vedere con il prodotto che viene confezionato con tale carta.
Solo latte. In caso di latte con ingredienti aggiunti (cacao, fibre, vitamine…) tutti gli ingredienti sono comunque rigorosamente riportati in etichetta di ogni singola confezione.
Parmalat controlla accuratamente ogni singolo processo della catena produttiva: dalla materia prima in ingresso (set di azioni preventive e progetti di cooperazione con le aziende agricole), ai processi di trattamento (con alto livello di tecnologia che permette precise standardizzazioni e controlli in tutte le fasi della catena produttiva, controlli di laboratorio chimico fisici e microbiologici, ecc.) e infine al packaging (ricerca di confezionamenti sicuri e sicuri per l’ambiente, prevalentemente riciclabili).
Il latte di ogni autocisterna in ingresso allo stabilimento viene accuratamente campionato e sottoposto a numerosi controlli chimico-fisici e microbiologici per stabilirne la freschezza e la salubrità. Ogni cisterna in ingresso viene sottoposta a circa 15 analisi: quelle relative alla Sicurezza Alimentare e alla “genuinità” del latte sono effettuate rigorosamente prima dell’autorizzazione allo scarico della autocisterna adibita al trasporto del latte.
Tutte le analisi sono effettuate con metodi normati, da persone adeguatamente formate e con apparecchiature opportunamente tenute sotto controllo.
Ad esempio, in uno stabilimento che riceve in media circa 30 autocisterne al giorno, il numero di controlli giornalieri al ricevimento latte è di circa 450. Circa 1.200 analisi vengono effettuate nelle fasi di preparazione-trattamento termico e confezionamento del prodotto. Circa 150 analisi sono effettuate per ogni giorno di produzione per la valutazione organolettica nel tempo. Circa 1600 analisi vengono effettuate ogni giorno per la sicurezza microbiologica del prodotto.
Successivamente, i controlli si effettuano in tutte le fasi del processo produttivo di ogni singolo prodotto Parmalat per garantirne la massima qualità e sicurezza alimentare.
I nostri Fornitori e Partners sono continuamente monitorati e controllati anche direttamente presso le loro Aziende, per un miglioramento continuo delle loro performance produttive e qualitative, nel rispetto delle rigorose condizioni igienico sanitarie da noi richieste e delle normative vigenti in materia.
Il latte di ogni autocisterna in ingresso allo stabilimento viene accuratamente campionato e sottoposto a numerosi controlli chimico-fisici e microbiologici per stabilirne la freschezza e la salubrità. Ogni cisterna in ingresso viene sottoposta a circa 15 analisi: quelle relative alla Sicurezza Alimentare e alla “genuinità” del latte sono effettuate rigorosamente prima dell’autorizzazione allo scarico della autocisterna adibita al trasporto del latte.
Tutte le analisi sono effettuate con metodi normati, da persone adeguatamente formate e con apparecchiature opportunamente tenute sotto controllo.
Ad esempio, in uno stabilimento che riceve in media circa 30 autocisterne al giorno, il numero di controlli giornalieri al ricevimento latte è di circa 450. Circa 1.200 analisi vengono effettuate nelle fasi di preparazione-trattamento termico e confezionamento del prodotto. Circa 150 analisi sono effettuate per ogni giorno di produzione per la valutazione organolettica nel tempo. Circa 1600 analisi vengono effettuate ogni giorno per la sicurezza microbiologica del prodotto.
Successivamente, i controlli si effettuano in tutte le fasi del processo produttivo di ogni singolo prodotto Parmalat per garantirne la massima qualità e sicurezza alimentare.
Parmalat offre una gamma completa di prodotti utilizzando latte e frutta; i prodotti lattiero caseari e le bevande a base di frutta sono distribuiti nel mercato nazionale e in diversi mercati a livello mondiale, principalmente attraverso marchi globali come Parmalat e Santàl. E’ presente, poi, una serie di marchi forti sia a livello locale sia internazionale.
Il latte prodotto dalle stalle italiane è in gran parte assorbito dalla produzione di formaggi e di tutte le altre specialità gastronomiche a base di latte tipiche del nostro Paese. Di conseguenza, la quantità di latte italiano disponibile per le altre produzioni è insufficiente e tutte le aziende italiane del settore la integrano attraverso la raccolta comunitaria. Parmalat importa non più del 30% del latte necessario da Paesi dell’UE a grande tradizione lattiero-casearia come Francia, Germania, Austria, Slovenia e da allevatori selezionati in base ai più alti standard qualitativi.
Il latte proveniente dai Paesi dell’UE in cui ci riforniamo per sopperire alla carenza di produzione italiana (per una quantità che comunque non supera generalmente il 30% del volume totale) ha un prezzo più competitivo per ragioni di economie di scala ma garantisce gli stessi standard qualitativi di quello italiano. Acquistiamo latte da Paesi di grande tradizione lattiera come Austria o Germania e anche sul latte straniero svolgiamo le stesse analisi cui sottoponiamo il prodotto italiano per un totale di oltre 1.000.000 di controlli l’anno.
Da sempre sosteniamo la produzione di latte italiano, di cui siamo i maggiori acquirenti: ritiriamo 550 milioni di litri l’anno da circa 3.000 stalle. Il latte fresco è esclusivamente acquistato in Italia. Per sopperire alla carenza di produzione italiana, circa il 30% del latte destinato alla produzione di latte UHT e altri prodotti derivati viene acquistato anche da Paesi dell’UE a grande tradizione lattiero-casearia come Francia, Germania, Austria, Slovenia e solo da allevatori selezionati in base ai più alti standard qualitativi. Per garantire l’ottima qualità e salubrità del prodotto si effettuano oltre 1.000.000 di controlli l’anno.
Ci dispiace di questo inconveniente e siamo impegnati perché sia presto risolto. La distribuzione di latte UHT di esclusiva provenienza italiana è iniziata negli ultimi mesi del 2017 e sarà capillare presso tutti i Clienti della distribuzione moderna entro gennaio 2018.
Da sempre Parmalat utilizza solo latte italiano per la produzione di latte fresco e anche per il latte UHT utilizza, in gran parte latte, italiano. Tuttavia, per sopperire alla carenza di produzione italiana, parte del latte destinato alla produzione di latte UHT e altri prodotti derivati, proviene da Paesi dell’UE a grande tradizione lattiero-casearia e da allevatori selezionati in base ai più alti standard qualitativi. Recentemente Parmalat ha operato importanti investimenti strutturali che permettono di tenere rigorosamente separato il latte di provenienza italiana da utilizzare per il proprio prodotto premium quale il latte UHT in bottiglia e lo ha voluto evidenziare sulla confezione con la scritta “100% Latte d’Italia”.
Va ricordato che il prezzo al dettaglio viene definito dal distributore e non dal produttore; i recenti aumenti di prezzo che Parmalat ha adottato sui propri prodotti, compreso quello del latte UHT in bottiglia con il bollino “100% Latte d’Italia”, sono dovuti esclusivamente a logiche di mercato e al costo della materia prima.
Va ricordato che il prezzo al dettaglio viene definito dal distributore e non dal produttore; i recenti aumenti di prezzo che Parmalat ha adottato sui propri prodotti, compreso quello del latte UHT in bottiglia con il bollino “100% Latte d’Italia”, sono dovuti esclusivamente a logiche di mercato e al costo della materia prima.
Per quanto riguarda il nostro latte basico UHT, su 10 litri venduti, 4 sono in bottiglia e 6 in brik.
La qualità del latte, al momento del confezionamento è identica, corrisponde ai più alti standard e si mantiene inalterata se vengono osservate le indicazioni fornite. Le differenti tipologie di confezionamento sono state realizzate per rispondere a esigenze diverse espresse dai consumatori per maneggevolezza, praticità ed estetica.
Il bollino “100% Latte d’Italia” è indicato solo sui prodotti per i quali il nostro processo produttivo tiene rigorosamente separato il latte di provenienza italiana da quello di provenienza UE (non più del 30% del volume totale) necessario a sopperire alla carenza della produzione italiana. Pertanto anche in Zymil gran parte del latte è di provenienza italiana ma, non potendolo certificare per tutta la produzione, non è consentito utilizzare il bollino “100% Latte d’Italia”.
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