Alfajores

Per prima cosa unite in una ciotola 75 gr di zucchero, 125 gr di margarina, 1 tuorlo e sbattete con delle fruste elettriche. Unite in seguito un uovo intero, 150 gr di farina, la fecola di patate e un po' di scorza di limone grattugiata. Continuate a mescolare fino a quando tutti gli ingredienti non si saranno amalgamati senza grumi. Per rendere la consistenza della vostra crema ancora più densa potete usare un addensatore, come la maizena. Quando l'impasto sarà pronto, trasferitelo su della pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per 2 ore.

Nel frattempo in un pentolino mettete a scaldare latte, vaniglia e lo zucchero rimanente, scaldate fino a portare a bollore il tutto. Eliminate la bacca di vaniglia e lasciate cuocere a fuoco basso fino a quando il composto non si sarà scurito, a questo punto toglietelo dal fuoco e lasciatelo riposare. A questo occupatevi dell'impasto: con l'aiuto di un mattarello di legno, stendete l'impasto su una spianatoia con della farina.

Con l'aiuto di un coppa pasta ricavate dei dischetti e disponeteli ordinatamente su una teglia ricoperta da carta forno. Infornate in forno statico preriscaldato a 180° per 10 minuti, terminata la cottura lasciateli raffreddare e farciteli con il dulce de leche.

Curiosità

Gli alfajores sono dolci caratterizzati da un ripieno dolce della tradizione argentina da ormai 130 anni. Tuttavia, gli argentini non possono dirsi gli inventori di questi deliziosi biscotti. La ricetta apparterrebbe infatti alla tradizione araba, la parola "alfajor" significa "Al-Hasu", un dolce ripieno a base di miele, marzapane e noci.

La ricetta fu originariamente importata in Andalusia dagli arabi e solo successivamente altrove dagli andalusi nel XV secolo. Proprio in Andalucia e in Murcia questi dolcetti sono diventati i dolci tipici del periodo natalizio, la cui pasta viene preparata con un impasto a base di noci, mandorle e miele.

Solo successivamente gli argentini si sono appropriati della ricetta e l'hanno cambiata secondo i loro gusti (dimensioni, spessore, tipo di marmellata): al giorno d'oggi, viene stimato che un argentino ne consumi in media un chilo all'anno e che oltre il 50% della produzione venga consumato a Buenos Aires.