Nelle lunghe e fredde giornate invernali non c’è niente di meglio per ristorarsi di gustare un piatto caldo e nutriente, dal sapore avvolgente e irresistibile, come una filante la fonduta.

La fonduta di formaggi, nelle sue diverse declinazioni, è un vero e proprio tripudio di sapori.

Si tratta di una preparazione tipica delle regioni alpine, come Valle D’Aosta e Piemonte, di cui esistono diverse versioni: alcune si preparano mischiando diversi tipi di formaggi, altre, invece, si preparano utilizzando un solo tipo di formaggio.

È il caso della fonduta svizzera, che si prepara con il gruviera, dell’aglio e del buon vino bianco secco, e della fonduta valdostana. Una saporita preparazione a base di fontina valdostana D.O.P. che si serve accompagnandola con patate lesse o fette di pane raffermo abbrustolito, al momento dell’aperitivo o dell’antipasto.

Se volete realizzare questa sfiziosa ricetta tipica delle regioni del Nord Italia, potete prevedere di prepararla anche per accompagnare un bel piatto di polenta calda e fumante: la preparazione, infatti, si presta a diverse declinazioni e può essere arricchita da tanti ingredienti che ne esaltano il sapore, come il tartufo.

Siete pronti a portare sulla vostra tavola il gusto unico e irresistibile del formaggio di montagna? Ecco cosa dovete fare per preparare una fonduta valdostana dal sapore davvero irresistibile.

Preparazione

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    Per prima cosa, togliete la crosta dalla fontina, tagliatela a fettine sottili, raccoglietele in una terrina dai bordi alti non troppo larga e ricopritela con il Latte Zymil.

    Lasciate a mollo la fontina valdostana per circa 1 ora.

    Nel frattempo mettete a bollire una pentola riempita per metà di acqua, sufficientemente grande per contenere un pentolino di terracotta di dimensioni medie.

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    Quando il formaggio si sarà ammorbidito trasferitelo in un pentolino di terracotta insieme a metà del latte usato per ammorbidirlo, mettete il recipiente a bagnomaria e lasciate fondere lentamente la fontina.

    Nel frattempo, abbrustolite le fette di pane.

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    Quando il composto raggiunge una consistenza cremosa, aggiungete 1 tuorlo e mescolate velocemente per incorporarlo. Ripetete l’operazione con i 3 tuorli restanti.

    Lasciate cuocere la fonduta valdostana ancora per pochi minuti, così che assuma la consistenza di una crema, quindi toglietela dal bagnomaria e insaporitela con una generosa macinata di pepe e il tartufo.

    Versate la fonduta valdostana in quattro ciotoline di terracotta monoporzione e servitela accompagnandola con le fette di pane raffermo.

     

    Curiosità

    Il termine fonduta deriva dal francese “fondue”, che viene utilizzato per indicare tutta una serie di preparazioni che hanno come denominatore comune il fatto di essere servite in un recipiente, in metallo o terracotta, posto su un fornelletto acceso. Solitamente, le fondute sono accompagnate da pezzi di frutta, verdura, carne o pane, che vengono intinti al suo interno dai commensali.

    La fonduta valdostana è un piatto conviviale, ideale da gustare nelle fredde serate invernali, molto diffuso nelle zone alpine di Piemonte, Val d’Aosta e Svizzera; territori che se ne contendono anche la paternità.

    Se, infatti, la prima versione della fonduta sembra essere stata creata nel lontano XIII Secolo da un monaco svizzero che non aveva preso bene il divieto di mangiare formaggi durante la Quaresima, la Val d’Aosta è oggi considerata la sua patria d’origine, dal momento che si tratta di un piatto preparato con il suo formaggio tipico, la fontina D.O.P.

    Il segreto per preparare una perfetta fonduta alla valdostana è quello di lasciare il formaggio ad ammorbidirsi nel latte per il giusto tempo e di non lasciare mai e poi mai che giunga a ebollizione, rischiando così di separarsi.

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