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Metabolismo lento: tutto quello che c’è da sapere

Parlando del nostro fisico, avremo sentito spesso nominare la parola metabolismo in una miriade di situazioni diverse. Il metabolismo, infatti, è un meccanismo principale della nostra fisiologia, protagonista in molti processi del nostro organismo: ad esempio, ha un ruolo importante nel dimagrimento e nel bruciare grassi. Non solo, ma è anche un meccanismo influenzabile da diversi fattori, come dieta e attività fisica; questo perché il metabolismo non è altro che il regista del nostro fabbisogno energetico, del nostro consumo di risorse, e quindi anche della nostra salute.

Talvolta, pur lavorando sodo sulla propria salute e sul proprio stile di vita, non riusciamo a raggiungere lo stato di benessere che desideriamo. In certi casi, un metabolismo poco efficiente può essere parte di un disturbo più ampio, accompagnato da sintomi fastidiosi. Altre volte ancora, si tende a incolpare il metabolismo di problemi dovuti a una dieta da migliorare oppure a una vita troppo sedentaria. Ad ogni modo, un gran numero di persone potrebbe non avere chiaro di cosa stiamo parlando, e in che misura questo processo possa influenzare le nostre giornate.

Di cosa stiamo parlando esattamente? Vediamo di approfondire meglio l’argomento, andando a toccare i vari punti della questione. Cerchiamo di capire cosa sia effettivamente il metabolismo, quale ruolo abbia per il nostro benessere quotidiano e soprattutto cosa significhi avere un metabolismo lento. Infine, ma non meno importante, affronteremo una questione cara a molte persone che soffrono di metabolismo lento: si può fare qualcosa per velocizzarlo? E se sì, che cosa? Scopriamolo insieme.

 

CHE COS'È IL METABOLISMO E A COSA SERVE

Prima di tutto è bene partire dalle basi, non a caso dal metabolismo basale: che cos’è? Il metabolismo basale non è altro che la quantità di energia (quantificabile in calorie) che il nostro organismo consuma indipendentemente dalle attività che svolgiamo: quindi anche a riposo. In altre parole, il metabolismo basale può essere paragonato al carburante consumato dalla nostra automobile nel momento in cui questa è ferma, ma in moto e pronta a partire. Si tratta, in sostanza, del dispendio di energia necessario per mantenersi svegli e garantire il nostro completo funzionamento. Ma di quanta energia parliamo? In media, soltanto il metabolismo basale rappresenta più della metà del consumo energetico della nostra giornata: circa il 70% in un individuo sano. Stiamo parlando, quindi, di una parte davvero importante del nostro dispendio calorico, che influisce nettamente su alimentazione e stile di vita. Ma da cosa è influenzato il metabolismo? È possibile che questo dispendio possa cambiare? Ovviamente sì, e le cause sono molteplici. Quest’ultime dipendono infatti da:

  • La composizione corporea: la massa magra (massa muscolare) porta a innalzare il dispendio di energia; al contrario, la massa grassa è complice del rallentamento del nostro metabolismo.
  • Età dell’individuo: l’invecchiamento porta a diminuire la richiesta di energia da parte del nostro corpo.
  • Stile di vita e allenamento: le persone sedentarie risultano avere un metabolismo più lento rispetto a chi pratica quotidianamente attività fisica, anche per la loro propensione a ingrassare più facilmente.
  • Livelli ormonali: in particolare, gli ormoni prodotti dalla tiroide possono influenzare sensibilmente il metabolismo, sia innalzandolo (in caso di ipertiroidismo) che abbassandolo (in caso di ipotiroidismo).

Ma in che modo questi fattori possono effettivamente influenzare il nostro metabolismo e, di conseguenza, il nostro peso? Anche considerando quanto elencato finora, le variabili da considerare non sono poche, e sebbene la risposta metabolica possa essere influenzata, è bene valutare con attenzione tutti gli aspetti del problema. È utile approfondire meglio cosa significhi avere il metabolismo lento, e che ruolo abbia nel dimagrimento.

COSA VUOL DIRE METABOLISMO LENTO

Ma quindi cosa vuol dire avere il metabolismo lento? Come abbiamo visto precedentemente, il metabolismo basale è influenzato da tutta una serie di fattori, che però agiscono modificandolo in maniera limitata. Per dare un’idea, basti pensare che i nostri organi interni rappresentano una percentuale minima del nostro peso corporeo (circa il 6%), ma da soli sono responsabili di quasi il 70% del nostro fabbisogno energetico. Al contrario, i nostri muscoli (il primo dei fattori sopracitati) che costituiscono quasi la metà del nostro peso corporeo, ne utilizzano soltanto il 20%: neanche un terzo dell’energia richiesta dagli organi. Questo ci aiuta a capire la misura di ciò che stiamo dicendo: stimolare il metabolismo è un processo molto più complesso di quello che sembra, perché le reazioni chimiche principali del nostro corpo saranno sempre in funzione, indipendentemente dalle nostre abitudini.

Ad ogni modo, affermare la completa inesistenza di un metabolismo pigro, o di uno più scattante, sarebbe sbagliato. Soffrire di una lentezza del metabolismo, infatti, significa trovarsi in una situazione in cui il nostro corpo richiede meno energia rispetto alla norma. Quando la richiesta di energia si abbassa in maniera anomala, possono sorgere dei problemi legati al peso corporeo. Come la nostra automobile avrà bisogno di meno carburante per percorrere un breve tratto di strada, il nostro copro necessiterà di bruciare meno calorie per il proprio fabbisogno energetico, favorendone l’accumulo. Naturalmente, mentre nel caso dell’automobile dei minori consumi possono essere facilmente considerati come un vantaggio, nel caso dell’organismo umano la situazione è più complessa. L’accumulo delle calorie non consumate, infatti, può portare a problemi di sovrappeso o obesità, problemi di stanchezza o di assimilazione delle sostanze nutritive o addirittura, come vedremo, un’anomala attività cardiaca.

In particolare, ci sono alcune situazioni in cui si registra effettivamente un forte calo della risposta metabolica, e che meritano di essere prese in considerazione grazie anche all’aiuto di un professionista:

  • La menopausa: intorno ai 50 anni le donne vanno incontro a un cambiamento ormonale e fisiologico, talvolta molto importante, che porta ad aumentare la massa grassa e a sfavorire quella magra, rallentando il metabolismo. Si tratta di una fase molto delicata per molti aspetti differenti, che a volte merita di essere analizzata con attenzione da uno specialista.
  • Ipotiroidismo: come abbiamo già accennato nel paragrafo precedente, l’ipotiroidismo è un disturbo serio che colpisce la tiroide, che non è più in grado di generare gli ormoni necessari a stabilizzare la risposta metabolica. Chi soffre di ipotiroidismo deve essere seguito da un nutrizionista e avere particolare cura del proprio stile di vita.
  • Una dieta sbagliata: seguire una dieta a basso contenuto di calorie rappresenta la prima frontiera per combattere l’aumento del peso. Tuttavia, una dieta ipocalorica errata o portata avanti troppo a lungo causa un adattamento dell’organismo ai nuovi regimi, e in conseguenza un rallentamento del metabolismo. Questa situazione, fortunatamente, non è irreversibile.

METABOLISMO LENTO: I SEGNALI PRINCIPALI

A questo punto abbiamo chiaro cosa sia il metabolismo, come funzioni e che ruolo abbia all’interno del nostro organismo. Tra metabolismo lento e dimagrimento può esserci un legame, anche se è importante considerare prima altri fattori, che possono rivelarsi più importanti. Ma come fare a capire quando è il caso di preoccuparsi? Ci sono una serie di segnali a cui è il caso di stare attenti, che possono rappresentare un campanello di allarme:

  • problemi persistenti a cute e capelli come la cute fredda, i capelli radi e fragili, la pelle secca e una intolleranza alle basse temperature;
  • un’eccessiva e ingiustificata sudorazione;
  • sensazione di stanchezza cronica e continua sonnolenza (astenia), che precludono le normali attività quotidiane;
  • abbassamento della frequenza cardiaca (bradicardia) al di sotto della normalità (nell’adulto si registra uno stato di bradicardia sotto i 60 battiti al minuto);
  • problemi intestinali legati alla stitichezza o stipsi, con gonfiore alla pancia e squilibri della flora batterica intestinale;
  • forte difficoltà nel perdere peso e incredibile facilità nell’acquisirne.

Tutti questi sintomi, oltre che di per sé fastidiosi nello svolgimento delle normali attività quotidiane o pericolosi per la salute, rappresentano segnali di un disturbo da non sottovalutare. Le cause possono essere anche di scarsa importanza, tuttavia è utile consultarsi sempre con il proprio medico di riferimento e con il proprio nutrizionista, affinché sia possibile applicare il trattamento più adatto alle nostre esigenze.

COSA FARE PER IL METABOLISMO LENTO

Arriviamo alla conclusione con la fatidica domanda: quali sono i rimedi? Come posso accelerare il metabolismo? Se sei tra le persone che hanno riscontrato uno o più tra i sintomi sopra elencati o che ha ricevuto una diagnosi da uno specialista, dovrai iniziare a tener conto di alcune buone pratiche alimentari per arginare i sintomi e assicurarti una migliore qualità della vita. Il processo per bruciare i grassi e riattivare il metabolismo passa per vari step, dove sarà importante fare attenzione al nostro movimento, alla nostra nutrizione e al nostro generale benessere psicofisico.

  • L’allenamento: lo sport è indispensabile per ottenere una forma fisica degna di questo nome. Attenzione a non esagerare: paradossalmente, allenarsi troppo potrebbe sortire l’effetto contrario, portandoci a uno stallo metabolico. Praticare fitness 3 o 4 volte a settimana sarà più che sufficiente per mantenersi in forma e stare alla larga dal sovrallenamento. Anche camminare è molto importante: mantenere una media di almeno diecimila passi al giorno contribuisce a tenere costante la spesa calorica. Può sembrare tanto, ma dedicare del tempo alla nostra salute è sempre un ottimo investimento.
  • L’alimentazione: mangiare bene e mangiare in maniera equilibrata. Il digiuno non è una soluzione (e anzi, potrebbe rivelarsi controproducente), come non lo è aumentare la frequenza dei pasti. Piuttosto, una colazione sana e alcuni spuntini proteici sono un ottimo modo per suddividere il cibo. I carboidrati costituiscono il nutriente principale capace di influenzare in maniera positiva il nostro metabolismo. Un gradino alla volta, è possibile alternare fasi di dieta ipocalorica a fasi di dieta ipercalorica, così da fornire al nostro organismo stimoli sempre diversi: accelerare il metabolismo con i cibi giusti e con delle gustose ricette non è solo possibile, ma anche divertente.
  • Benessere psicologico: come già accennato, lo stress e la mancanza di sonno possono influire negativamente sul nostro corpo, favorendo un metabolismo lento, minando il meccanismo impiegato alla produzione di energia. Assicurati di fare tutto il necessario per contrastare l’ansia, la depressione e tutte le sensazioni che minano le tue funzionalità quotidiane. Stabilisci dei ritmi il più possibile costanti e fai in modo di costruire una routine salutare, con orari fissi e una quantità (e qualità) di sonno al giorno sufficiente a ricaricare le energie.

Anche alcuni integratori come la caffeina, il peperoncino, il tè verde e lo zenzero hanno mostrato alcuni risultati nell’accelerazione del metabolismo e nel contrastare la fame nervosa. Non tutti gli organismi reagiscono agli alimenti alla stessa maniera, però ad ogni modo, concentrati maggiormente sul curare una sana alimentazione aumentando l’apporto di frutta e verdura, favorendo il bilancio dei nutrienti (proteine, grassi, zuccheri…) e ricorda di bere tanta acqua per mantenere sempre una buona idratazione. Evita cibi spazzatura e alimenti ricchi di zuccheri troppo raffinati, prediligendo zuccheri più sani come il miele o la stevia. Ricorda inoltre i fattori principali che causano un rallentamento del metabolismo, facendo attenzione ai segnali più allarmanti di cui abbiamo parlato prima, e mettendo da parte quelli meno importanti, percorrendo un passo alla volta la strada per una buona salute.

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