Negli ultimi decenni l’aspettativa di vita è notevolmente aumentata: ma gli anni guadagnati li vivremo in buona o cattiva salute?
Ci viene in aiuto il Global Burden of Disease (GBDs) o carico globale di malattia (GBD 2017, thelancet.com; April 3, 2019), il più grande progetto epidemiologico dei nostri tempi condotto in 195 Paesi dal 1990 al 2017, che evidenzia i maggiori fattori di rischio e la loro ricaduta in anni trascorsi in cattive condizioni di salute. Il GBDs, insieme ai rischi comportamentali, ambientali, professionali, considera la dieta e quantifica il potenziale impatto di un consumo non ottimale, sia in eccesso che in difetto, di 15 gruppi di alimenti.
DIETA E SALUTE: I RISULTATI A LIVELLO GLOBALE
Sono eclatanti: nel complesso, il BASSO CONSUMO di certe classi di alimenti, rappresenta un fattore di rischio maggiore rispetto all’ALTO CONSUMO di altre classi.
Lo studio dimostra che la dieta “non ottimale” è responsabile di un maggior numero di morti rispetto a qualsiasi altro fattore di rischio, incluso il fumo di tabacco.
I principali fattori di rischio dietetico, a livello globale, sono un elevato apporto di sodio, un basso consumo di cereali integrali e un basso consumo di frutta. Essi risultano correlati a oltre il 50% dei decessi e il 66% degli anni trascorsi in cattiva salute, attribuibili alla dieta, pur considerando la variabilità dei Paesi.
Tra i fattori di rischio appaiono anche un BASSO APPORTO DI CALCIO E DI LATTE
Elaborato da NFI (Nutrition Foundation of Italy): adattato da GBD 2017, thelancet.com; April 3, 2019.
LATTE E CALCIO
L’analisi delle singole classi di alimenti evidenzia che le quantità consumate di noci e semi e di LATTE e cereali integrali sono soltanto, il 12%, 16%, 23%, rispetto alle quantità consigliate, confermando di essere le classi di alimenti con il MAGGIORE GAP tra le quantità consumate e quelle consigliate.
Tratto e adattato da: GBD 2017, thelancet.com; April 3, 2019. (linea delle quantità consigliate)
DIETA E SALUTE: RISULTATI IN ITALIA
I comportamenti alimentari scorretti nella loro globalità rappresentano i maggiori fattori di rischio, subito dopo il fumo di tabacco. Gli italiani sprecano ogni anno altri due milioni di anni (o 13 giorni a testa) per diete non ottimali, che espongono all’insorgenza di numerose patologie, soprattutto per la maggior parte malattie cardiovascolari, diabete mellito e cancro.
Anche in Italia il rischio totale è maggiormente legato al BASSO CONSUMO (19,30%) di alcune classi di alimenti piuttosto che all’ ALTO CONSUMO (4,53%) di altre rispetto alle quantità consigliate.
DIETA E CANCRO
Una recentissima elaborazione dei dati del GBDs (GBD 2019, Lancet 2022; 400: 563–91) ha evidenziato che i tre principali fattori di rischio per il cancro sono: il fumo, seguito dal consumo di alcol e da un BMI elevato (indice di massa corporea, che indica sovrappeso e obesità). Dal 2010 al 2019, i fattori di rischi sono aumentati del 20,4% e la maggior parte sono attribuibili a quelli metabolici, quali diabete, ipertensione, sovrappeso/obesità, colesterolemia, trigliceridemia, in buona parte correlabili all’alimentazione.
DIETA E CANCRO DEL COLONRETTO: il ruolo protettivo del latte
Un’altra recentissima elaborazione dei dati del GBDs (GBD 2019, Lancet Gastroenterol Hepatol 2022). considera i fattori di rischio specificatamente per il cancro del colon-retto, che è la terza causa di morte per cancro nel mondo. La figura 5a illustra l’incidenza per età (massima tra i 60 ed i 74 anni) e la figura 5b la velocità di incidenza che continua a crescere con l’età.
Tratto da: GBD 2019, Lancet Gastroenterol Hepatol 2022.
A livello globale I PRINCIPALI FATTORI CHE HANNO CONTRIBUITO AGLI ANNI DI DISABILITÀ PER CANCRO COLORETTALE sono:
- UNA DIETA A BASSO CONTENUTO DI LATTE (15,6%),
- il fumo (13,3%),
- UNA DIETA POVERA DI CALCIO (12,9%)
- e l’uso di alcol (9,9%)
Una dieta con inadeguato consumo di latte è il maggiore fattore di rischio!!!
CONCLUSIONI
Tutte queste informazioni sono preziose non solo per guidare screening, diagnosi precoci ma anche per indicare comportamenti corretti, in termini di alimentazione e stile di vita.
Il più grande studio epidemiologico dei nostri tempi, evidenzia che:
- una dieta corretta ed equilibrata, con una adeguata presenza di tutti gli alimenti è fondamentale per preservare la salute e ridurre il rischio di giorni ed anni di morbilità e di decessi;
- un basso consumo di latte è uno dei fattori di rischio che espone a giorni/anni di vita passati in cattiva salute;
- un basso consumo di latte è il maggior fattore di rischio per il cancro del colonretto (ancora più alto del fumo).
Questi dati, anche da soli, confermano che il latte ed i suoi derivati devono essere parte di una dieta varia ed equilibrata, in accordo con le indicazioni delle linee guida per una sana alimentazione.
La dieta è uno dei più importanti fattori di rischio per la salute umana ed è modificabile. Capire quanto (entità del carico) il rischio di molte patologie sia attribuibile ad un fattore potenzialmente modificabile come la dieta è cruciale per lo sviluppo di efficaci strategie di prevenzione e mitigazione.
Lo studio evidenzia infine l’urgenza di interventi istituzionali per una corretta informazione alimentare alle popolazioni per migliorare la dieta in tutte le Nazioni.