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Kefir: cosa è, perché fa bene e come prepararlo senza lattosio

Il Kefir, conosciuto anche come il miglio del profeta, è una bevanda tipica del Caucaso dalle origini antichissime. Oggi vi mostreremo tutte le sue incredibili proprietà e i suoi benefici per la salute, e vi spiegheremo perché la sua assunzione dovrebbe essere aumentata nella vostra dieta giornaliera.

Noto per il suo potere probiotico, per il benessere che apporta alla flora intestinale e per il supporto al sistema immunitario, viene per questo anche chiamato bevanda dei centenari. Un’ottima alternativa anche per chi convive con un’intolleranza al lattosio: essendo un latticino fermentato a base di latte fresco, questo può essere derivato dal latte vaccino, di pecora o di capra, ma anche da bevande di origine vegetale come il latte di soia, il latte di riso o semplicemente acqua zuccherata. Una bevanda di origine naturale con poteri straordinari!

COS’È IL KEFIR

Il kefir – nome che deriva da keif, che significa in turcosentirsi bene” – è un latte fermentato dalla consistenza liquida simile allo yogurt. Il significato del suo nome anticipa il motivo per cui, oggi, il kefir diventa sempre più consumato: infatti, le sue proprietà alimentari lo rendono un alimento sano e nutriente, oltre che benefico per l’intestino e la flora intestinale.

L’origine di questa bevanda dei centenari è enigmatica: secondo la tradizione caucasica, fu Maometto in persona a donare i primi grani di kefir ai pastori, i quali furono i primi a beneficiare di questa bevanda molto nutriente. Parallelamente si trova traccia del kefir in un episodio biblico, in particolare quello in cui Abramo offre del latte fermentato a degli angeli venuti ad annunciargli la sua paternità.

Non c’è certezza sulle prime tracce del kefir nella storia, ma ciò che è oggi indiscutibile è la sua potenza nutrizionale. Il kefir è infatti, come lo yogurt costituito da miliardi di microorganismi: per quanto riguarda le vitamine, sono presenti la tiamina, la cobalamina, le vitamine del gruppo B e le vitamine del gruppo K; inoltre è ricco di sali minerali, folati, fosforo, magnesio, zinco, calcio, amminoacidi essenziali, ed è allo stesso tempo una buona riserva di proteine ad alto valore biologico: un vero dono per il nostro organismo. Tra gli amminoacidi essenziali più abbondanti nel kefir c’è il triptofano, ottimo per il sistema nervoso.

Grazie alla presenza del Lactobacillus acidophilus e Saccharomyceskefir, da secoli è usato in Russia come alleato della salute e come rimedio quando si è alzato un po’ troppo il gomito con la vodka. I numerosi microorganismi presenti nel kefir, tra cui si contano miliardi di batteri buoni, sono in grado di ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale e, quindi, di limitare le infiammazioni e i fastidi che potrebbero estendersi al resto dell’apparato digerente.

Il kefir viene preparato dall’utilizzo di latte fresco e fermenti lattici chiamati granuli di kefir, ossia dei granuli dall’aspetto gelatinoso i quali contengono un particolare polisaccaride, il kefiran: in quest’ultimo sono presenti dei microrganismi come batteri lattici e i lieviti probiotici. Questi sono i responsabili della differenza organolettica tra kefir e yogurt: il kefir durante il suo processo di produzione assume un diverso metabolismo microbico, il quale apporta all’interno del kefir stesso un leggero contenuto di alcol etilico. È l’azione combinata di lieviti e batteri a rendere il kefir una bevanda cremosa.

La composizione chimica del kefir dipende dal livello di scrematura del latte e dalla tecnica di lavorazione; ad esempio il kefir prodotto a partire da latte intero ha un rapporto energetico medio dato dalla presenza in gran parte di lipidi, pochi glucidi e proteine e contiene una leggera quantità di grassi saturi e colesterolo.

A dispetto di quanto si potrebbe pensare, è possibile adoperarsi per preparare il kefir a casa con pochi e semplici passaggi, utilizzando un latte di propria scelta insieme a batteri e lieviti adatti, così da ottenere una bevanda perfetta per le vostre esigenze.

In generale le calorie del kefir rispecchiano le calorie del latte utilizzato per produrlo, infatti per 100g di Kefir le calorie riportate sono:

  • kefir di acqua: 20 kcal;
  • kefir di soia: 45 kcal;
  • kefir di latte vaccino: 60 kcal;
  • kefir di latte di capra: 69 kcal;
  • kefir di latte di pecora: 108kcal.

L’apporto calorico e quello di macronutrienti del kefir dipenderanno quindi dalla base che utilizzerete per la produzione: un kefir a base di latte animale sarà sicuramente più calorico di uno a base di latte vegetale, o di acqua, per questo più adatto a essere assunto in pasti principali, come la colazione.

Questa bevanda rientra nella classificazione fondamentale degli alimenti tra il latte e i derivati, conservando nello stato finale una piccola quantità di lattosio, in quanto la sua produzione avviene senza la coagulazione delle proteine caseine. Il kefir, essendo dunque derivato dalla fermentazione del latte intero risulta non idoneo a chi possiede delle allergie alle proteine del latte e gravi intolleranze all’istamina; i soggetti intolleranti possono comunque beneficiare di questo alimento preferendo i kefir ottenuti a partire da bevande vegetali, come la soia e il latte di riso.

Il kefir è noto soprattutto in quanto più digeribile del latte, non solo per la riduzione del lattosio, ma anche per la parziale idrolisi delle proteine; contiene inoltre gli enzimi beta-galattosidasi e lattasi, responsabili dell’attività digestiva del lattosio, zucchero del latte. Per questo motivo il kefir è una bevanda ideale anche per coloro che soffrono di intolleranza al lattosio, o, più in generale, per tutti coloro che presentano alcune difficoltà nella digestione dei latticini; insomma il kefir può essere consumato durante il giorno, senza particolari preoccupazioni.

PERCHÉ IL KEFIR FA BENE

Il miglio del profeta è un alimento dalle proprietà nutrizionali molto benefiche per l’organismo. Composto da miliardi di microrganismi, rappresenta un vero e proprio elisir naturale di benessere. In primo luogo, grazie all’azione coniugata di probiotici e fermenti lattici, il kefir risulta ottimo per ristabilire la flora batterica intestinale, favorire la digestione e abbassare il colesterolo. Una flora batterica in salute è fondamentale per il corretto funzionamento dell’apparato digerente, e ,quindi, per contrastare stati di diarrea e stitichezza, come anche altri tipi di infiammazioni intestinali.

Il kefiran, polisaccaride contenuto nei granuli del kefir, protegge le pareti intestinali sfavorendo la proliferazione di batteri nocivi come l’Escherichia Coli ed è in grado di ridurre significativamente la pressione sanguigna. Secondo un recente studio, poi, il kefir è in grado di fungere da anticancerogeno assolutamente naturale: infatti, questi probiotici sono anche in grado di prevenire la comparsa di un batterio responsabile del tumore al colon. Si tratta insomma di un modo davvero semplice e gustoso per prendersi cura quotidianamente della propria salute intestinale.

L’abbondanza degli amminoacidi essenziali rende inoltre il kefir particolarmente adatto ai soggetti dediti alla crescita muscolare, i quali hanno bisogno di un fabbisogno proteico molto elevato. Non a caso, il kefir è anche noto per l’alto contenuto di amminoacidi essenziali che sono fondamentali per favorire la sintesi proteica, ideale soprattutto negli atleti che praticano molto sport. Tra gli amminoacidi più importanti troviamo la prolina, la lisina e il triptofano.

La prolina rende il miglio del profeta indispensabile per combattere l’invecchiamento, in quanto stimola la produzione del collagene; la lisina partecipa all’incremento degli anticorpi, ormoni e enzimi e legata alla cisteina favorisce il benessere degli annessi cutanei. Il triptofano è un amminoacido essenziale responsabile della sintesi dell’ormone della felicità, la serotonina e ha un impatto positivo sul sistema nervoso in generale. In generale, gli amminoacidi favoriscono il contrasto degli stati di tensione e stabilizzano il tono dell’umore, contribuendo al contempo al rafforzamento del sistema immunitario. La loro presenza conferisce al kefir la capacità di apportare un’ampia rosa di benefici, tra cui la difesa dalle infezioni.

Il kefir dunque rafforza le difese immunitarie favorendo la formazione di anticorpi e nel contempo l’abbondante quantità di acido folico presente rende questa bevanda un’ottima riserva di energia a cui attingere dopo uno sforzo fisico o una cura antibiotica. Risulta allo stesso tempo ottimo per rallentare l’invecchiamento cellulare e per prevenire l’osteoporosi, grazie alla presenza di vitamine, sali minerali e calcio. Per rafforzarne l’efficacia benefica poi, è possibile abbinare il kefir a della frutta fresca, anch’essa ricca di vitamine e micronutrienti essenziali.

Tra i sali minerali più abbondanti del kefir spicca il fosforo, fondamentale per il metabolismo di carboidrati e proteine e importante per il mantenimento di una buona riserva energetica; benefico anche per la salute di ossa, il fosforo è anche alla base di numerosi processi del sistema nervoso. Anche il magnesio concorre a garantire non solo la giusta funzionalità muscolare ma anche un benessere psicologico, grazie alle proprietà distensive e miorilassanti del magnesio. Un vero toccasana, quindi, per ricaricare le energie, specie dopo una faticosa giornata di lavoro: quando è importate rilassarsi e ritrovare il giusto equilibrio, compreso quello alimentare, tra macro e micronutrienti, anche a tavola.

Oltre che nell’alimentazione, il kefir sembra avere ottime prestazioni anche per quanto riguarda la cura della pelle: lasciato in posa su acne e eczemi, ha un potere antiossidante e un effetto rinfrescante.

Per finire, il kefir è adatto alla celiachia ma non è consigliato per i vegani essendo a tutti gli effetti un derivato animale. Come abbiamo accennato, infatti, nella maggior parte dei casi il kefir è ottenuto dalla fermentazione del latte vaccino.

Tuttavia, dal momento che i batteri possono essere fermentati anche senza latte animale, è possibile integrarlo nella dieta vegana preparando il kefir a partire dalla soia o da altre bevande vegetali.

COME PREPARARE IL KEFIR SENZA LATTOSIO

Per preparare un’ottima bevanda dei centenari senza lattosio, dalle mille proprietà e benefici, per prima cosa è necessario preparare il kefiran.

Quest’ultimo si realizza dall’unione dei granuli di kefir (reperibili nei negozi specializzati) e del latte fresco. Per un risultato ottimale è bene evitare l’utilizzo di utensili in metallo: essendo il kefir un composto acido, esso potrebbe assorbirne alcune sostanze. Potete, quindi, utilizzare un recipiente o un barattolo di vetro, così da evitare il rischio di contaminare la bevanda, insieme a dei cucchiai di legno. Non dimenticate, poi, di scegliere un recipiente capiente, così da poter preparare il kefir nella quantità che preferite.

Per preparare un buon kefiran iniziate portando 250 g di Latte Zymyl Microfiltrato Buono Digeribile alla temperatura di 42°C in un pentolino con l’ausilio di un termometro da cucina. Ponete nel frattempo 25 g di granuli di kefir sul fondo di un thermos.

Una volta raggiunta la temperatura, versate il Latte Zymyl Microfiltrato Buono Digeribile avendo cura di non riempire il thermos fino all’orlo, lasciandone 1/3 libero. Dopo il latte aggiungete un cucchiaio di zucchero per favorire la fermentazione e dell’uvetta sultanina secca per aromatizzare. Mescolate accuratamente il composto ottenuto con un cucchiaio di legno e lasciate riposare il tutto in un thermos per 4-6 ore.

L’utilizzo del thermos permetterà di mantenere la bevanda a una temperatura ottimale, assolutamente fondamentale per un processo di fermentazione corretto: infatti, se questa fosse troppo fredda, i batteri non potrebbero compiere il loro dovere e si potrebbe ottenere un kefir dalla consistenza poco cremosa.

Trascorso il tempo della prima fermentazione, continuate a far fermentare il vostro kefiran a temperatura ambiente (possibilmente ad una temperatura pari a 24°C) per 24-48 ore in un barattolo di vetro chiuso con un tappo traspirante, al buio. Particolarmente importante è mantenere costante la temperatura di fermentazione del kefir, in quanto il risultato finale ne è fortemente influenzato: in un ambiente troppo caldo i granuli potrebbero essere piatti e con qualche lacerazione mentre un ambiente troppo freddo potrebbe, come abbiamo già accennato, rallentare il processo di fermentazione.

Il passaggio dal thermos al barattolo a temperatura ambiente è fondamentale per favorire la fermentazione dei batteri e dei lieviti. Trascorso il tempo di fermentazione, si può scolare il contenuto del barattolo utilizzando un colino di plastica a maglia fitta, avendo cura di estrarre solo i granuli di kefir.

Dopo averlo filtrato, lasciate raffreddare il kefir in frigorifero per due ore. A questo punto il kefir è pronto per essere gustato! Potete conservarlo in frigorifero per 7-10 giorni in contenitori ermetici.

Ovviamente, potete rendere il vostro kefir ancora più buono con l’aggiunta di cioccolato, di caffè o con dei pezzetti di frutta fresca e del succo di limone; mentre, se volete gustarlo a colazione, potere provare a usare dei cereali, così da conferirgli un’ulteriore nota di croccantezza e gusto. Infine, se utilizzate del latte di origine animale, assicuratevi di usare del latte fresco durante la preparazione, così da renderne il consumo ancora più piacevole.

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