La gravidanza è un evento fisiologico che necessita di molta attenzione non solo per la salute del bambino ma anche per quella della madre. A garantire il benessere di entrambi, partecipa una giusta alimentazione che deve essere varia ed equilibrata e che preveda il giusto apporto di calcio.
Per assumere le giuste quantità di calcio occorre consumare il latte e i suoi derivati ma che fare in presenza di un’intolleranza al lattosio? Non preoccupatevi, questa categoria di alimenti non è l’unica fonte di calcio per il vostro organismo. Ci sono molti atri alimenti che possono fornire calcio in quantità sufficienti.
Continuate la lettura per scoprire tutto quello che c’è da sapere sul rapporto tra lattosio e gravidanza.
L’importanza del calcio durante la gravidanza
Il calcio è un minerale molto importante per il corpo umano. Oltre a garantire il benessere delle ossa e dei denti, svolge un ruolo fondamentale, insieme alla vitamina D che ne consente il regolare assorbimento, per la coagulazione del sangue, la trasmissione neurale, la contrazione muscolare scheletrica e cardiaca e altre attività metaboliche. Non deve stupire quindi il fatto che il calcio sia il minerale più presente nell’organismo.
Il corpo umano non è in grado di autoprodurlo e di conseguenza un’alimentazione varia ed equilibrata è l’unico modo con cui poterne soddisfare la richiesta. Nel momento della gravidanza occorre prestare molta attenzione alla quantità di calcio che viene assunta dalla mamma, in quanto durante questa fase il fabbisogno di calcio aumenta, dato che il calcio risulta necessario al bambino per crescere, e una sua carenza può provocare gravi danni non solo al bambino, per quanto riguarda il suo sviluppo, ma anche alla salute della mamma.
Una carenza di calcio, infatti, può portare a una serie di complicazioni, come un parto prematuro oppure a una condizione di osteopenia, ovvero una demineralizzazione delle ossa, nella madre: in questo caso l’organismo cede il calcio presente nelle ossa della madre al bambino per sopperire alla carenza di calcio all’interno dell’organismo.
La maggior parte delle donne in attesa è in grado di soddisfare questo fabbisogno di calcio con l’alimentazione naturale, ma in caso contrario sarà necessario consultare il medico che provvederà, se necessario, a prescrivere un integratore idoneo di calcio o altri micronutrienti.
Cosa fare in caso di intolleranza al lattosio in gravidanza
Il fabbisogno giornaliero di calcio in un adulto è di 800/1000 mg e gli esperti consigliano di assumere 1200 mg di calcio durante la gravidanza, proprio perché è necessaria una quantità maggiore per lo sviluppo corretto del feto.
Si sa che il latte e i suoi derivati, come lo yogurt e i formaggi, sono una delle fonti di calcio più preziose. Il latte ne contiene, infatti, circa dai 125 mg per 100 ml, lo yogurt greco circa 150 mg fino a raggiungere livelli molto più altri con i formaggi stagionati, ad esempio il parmigiano con 1159 mg per 100 g. Che fare quindi in caso di intolleranza al lattosio?
Questo in realtà non è un problema. Esistono in commercio tantissimi tipi di latte delattosato, come quelli della linea Latte Zymil, che hanno la stessa quantità di calcio. Da non dimenticare poi che la quantità di lattosio si azzera nei formaggi ben stagionati e a pasta dura, grazie al processo di produzione che subiscono, e di conseguenza possono essere assunti da chi è intollerante al lattosio. Questi inoltre hanno un contenuto maggiore di calcio a parità di peso.
Per quanto riguarda lo yogurt, la quantità di zucchero che contiene (il lattosio) viene trasformata in acido lattico dai batteri, in esso presenti, attraverso il processo di fermentazione e quindi risulta digeribile dalle persone che hanno difficoltà nell’assorbimento del lattosio. La quantità di lattosio in uno yogurt può variare ma in genere è di circa 4 o 5 g. Si possono preferire anche in questo caso dei prodotti delattosati, come lo Yogurt Zymil Bianco, in cui la percentuale di lattosio è meno dello 0,1%, ed è molto indicato per chi ha problemi di digestione del latte e vuole mantenere un’alimentazione leggera.
In caso di allergie al latte o di esclusione del latte e derivati dalla propria alimentazione per scelta personale si può ricorrere anche a dei latti vegetali, come il latte alle mandole o il latte di farro. Questi ultimi contengono grandi quantità di calcio.
Inoltre, è possibile assumere il giusto apporto di calcio anche attraverso altri alimenti, che ne contengono una buona percentuale, e bere almeno 2 l di acqua ricca di calcio al giorno. Quest’ultima, infatti, è la bevanda che assumiamo quotidianamente e in maggior quantità senza calorie extra per l’organismo, quindi, è bene scegliere quella giusta per le vostre esigenze.
Quali sono i cibi migliori per integrare il calcio
Come abbiamo detto, il calcio può essere assunto non solo attraverso il latte e i suoi derivati ma anche attraverso altri alimenti che ne contengono una buona quantità. Frutta secca, legumi, frutta, verdura e pesce sono ciò che vi occorre.
Ecco gli alimenti migliori per integrare il calcio:
- semi di sesamo, per 100 g contengono 975 mg di calcio, e i semi di chia e di lino, che contengono anche buone dosi di Omega 3;
- verdure a foglia verde come la rucola, che contiene 309 mg su 100 g, gli agretti e gli spinaci, da abbinare a una fonte di vitamina C per favorire l’assorbimento del calcio, come il succo di limone;
- arance, un bicchiere di spremuta contiene 70 mg di calcio;
- legumi in generale, ad esempio i ceci crudi contengono 142 mg per 100 g mentre i fagioli secchi 135 mg;
- cavoli, in particolare il cavolo nero che contiene 100 mg di calcio per porzione;
- mandorle, per 100 g contengono 240 mg di calcio e forniscono anche proteine, grassi saturi, vitamina E e potassio, e noci;
- fichi, per 100 g contengono 35 mg di calcio e sono una fonte di fibre, potassio e magnesio;
- sardine che per 100 g contengono ben 300 mg di calcio, oltre ad apportare all’organismo vitamina B12 e la vitamina D, quest’ultima fondamentale per la sintesi di calcio.
In generale comunque è sempre bene non esagerare con le quantità per la frutta secca poiché è molto calorica. Tra le verdure sono da preferire anche la cicoria, i carciofi e i porri. Tra i pesci più ricchi di calcio vi sono anche il polpo, i crostacei, i calamari e tutto il pesce azzurro.
L’assorbimento di calcio dipende anche dalla presenza della vitamina D, anch’essa presente negli alimenti, anche se in piccole quantità, come nell’olio di fegato di merluzzo, nelle uova e nel pesce. Viene accumulata nel fegato e non occorre quindi assumerla regolarmente. Il metabolismo della vitamina D necessita di vari passaggi e il primo si ha nella cute. È necessaria l’esposizione al sole per dare avvio alla sua sintesi cutanea. Per questo motivo è bene esporsi alla luce del sole quotidianamente con le opportune cautele.
Come si manifesta l’intolleranza al lattosio
L’intolleranza al lattosio è un disturbo che colpisce circa la metà della popolazione mondiale e spesso si presenta con sintomi lievi, tanto da non poterne individuare immediatamente la causa.
Questa patologia si manifesta con una serie di disturbi gastrointestinali causati da un deficit dell’enzima lattasi. Questo enzima, presente nell’organismo umano, è in grado di scindere il lattosio nei due zuccheri semplici che lo compongono, il glucosio e il galattosio, e consentire in questo modo una corretta digestione non soro del latte vaccino e dei suoi derivati, ma anche per altri alimenti che possono contenere tracce di lattosio, come i prodotti da forno, il pane e persino alcuni salumi.
Il lattosio non digerito correttamente arriva nell’intestino e nel colon subisce un processo di fermentazione ad opera della flora batterica che genera la produzione di gas, come l’idrogeno e il metano, con la conseguente manifestazione dei disturbi tipici di questa intolleranza.
La mancanza totale o parziale di questo enzima provoca una serie di sintomi di varia entità e diversi da paziente a paziente.
Tra i sintomi più comuni di questa intolleranza vi sono, oltre ovviamente a una digestione lenta e al senso di gonfiore e pesantezza, anche meteorismo, diarrea, nausea o vomito e si possono manifestare dai 30 minuti alle 2 ore dopo aver ingerito l’alimento.
Spesso chi è intollerante tende ad eliminare gli alimenti contenti lattosio dalla propria alimentazione ma, come abbiamo visto, questo può portare a conseguenze, anche gravi. Per evitare ciò e avere un’alimentazione equilibrata, è opportuno sostituire gli alimenti contenenti lattosio con alimenti alternativi o delattosati. Questi ultimi vengono addizionati con l’enzima lattasi che scinde il lattosio nei due monosaccaridi e consente una corretta digestione. A tal proposito abbiamo visto come i prodotti della linea Zymil sono ottimi per sostituire il latte vaccino e lo yogurt, offrendo prodotti leggeri e nutrienti.