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Dieta Sana

Gli alimenti probiotici: quali sono e quando assumerli

Ne abbiamo sentito parlare molto spesso, e altrettanto spesso ci si domanda cosa siano di preciso, quale sia la loro funzione, in cosa consista il loro funzionamento e perché siano così importanti per l’organismo e per la salute del nostro corpo. Sono infinitamente piccoli e (di solito) infinitamente numerosi; sono, inoltre, molto differenti gli uni dagli altri e si trovano in particolari categorie di alimenti. Di cosa parliamo? Dei probiotici, naturalmente!

Si tratta di sostanze benefiche per l’organismo, dalle molteplici funzioni che tutti hanno assunto, consapevolmente o meno, nel corso della propria vita.

Alimenti arricchiti di probiotici si trovano ormai nel banco frigo di ogni supermercato ben fornito e popolano le confezioni di yogurt sotto forma di fermenti o quelle di vari prodotti utili a proteggere, risollevare e irrobustire le difese immunitarie sotto forma di integratori.

Ma i probiotici si trovano naturalmente anche in molti cibi fermentati, come i crauti, il miso, il kefir, il tempeh e persino il tè kombucha.

È quindi ancora più importante imparare a conoscerli, capirne il funzionamento e sfruttare le loro caratteristiche per apportare dei significativi benefici all’organismo. Ma per beneficiare delle proprietà dei probiotici è importante che alcuni alimenti non manchino sulla nostra tavola: in questo articolo scopriremo quali sono e perché; elencheremo, inoltre, tutti i vantaggi di un consumo consapevole, abbinato a una corretta alimentazione.

Se, alla fine, saremo riusciti a stimolare la vostra curiosità, rivolgetevi a un medico o a uno specialista della nutrizione per scoprire le dosi e le modalità di somministrazione che più fanno al caso vostro.

Non vi resta che leggere i paragrafi successivi: troverete tante informazioni sul vasto mondo dei probiotici, con qualche consiglio preliminare sulla loro assunzione.

 

 

Cosa sono e a cosa servono i probiotici?

La prima cosa da dire sui probiotici è che, contrariamente a tante altre sostanze che assumiamo ogni giorno attraverso l’alimentazione — come i macronutrienti, le vitamine e i sali minerali — i probiotici sono veri e propri organismi vivi: hanno quindi la capacità di moltiplicarsi da soli, di crescere e nutrirsi, diventando produttivi e funzionali per il nostro organismo.

Da anni i probiotici sono conosciuti e utilizzati per varie funzioni: in primo luogo servono a ri-colonizzare la flora batterica intestinale, nel caso in cui venga danneggiata o depotenziata dall’uso di medicinali (in particolare di antibiotici).

Ma in realtà la loro presenza è molto importante per una categoria di persone in particolare, ovvero coloro che hanno un sistema immunitario delicato o compromesso, dal momento che i probiotici sono di grande aiuto nel potenziarlo. Sono poi di particolare efficacia nel sostenere il sistema immunitario dei bambini che, come risaputo, si ammalano molto spesso e sono piuttosto refrattari (per varie ragioni) alle cure farmacologiche.

Il livello di protezione, inoltre, è tanto più elevato quanto il bambino è piccolo: non è un caso che la prima colonizzazione nell’intestino del neonato avvenga attraverso l’allattamento, con la prima poppata. Da quel momento, infatti, il nostro intestino sarà sempre popolato — se in salute — da miliardi di microrganismi naturali assimilabili ai probiotici che assumiamo tramite l’alimentazione: la loro presenza all’interno del nostro organismo si potrebbe quindi definire fisiologica.

Questi organismi sono di particolare beneficio anche per coloro che hanno problemi di digestione o frequenti infiammazioni intestinali. Inoltre, i probiotici sono capaci di incidere positivamente sulla salute della pelle e dei capelli: donano luminosità, forza, morbidezza e lucentezza. Pelle e capelli, infatti, sono la cartina tornasole del benessere del nostro organismo: quando non hanno un bell’aspetto, e risultano spenti o opachi, la soluzione più efficace è quella di prendersene cura dall’interno, con l’aiuto dei probiotici.

Attenzione, però, non tutti i fermenti sono dei “probiotici”. Quest’ultimi, infatti, sono caratterizzati da una proprietà esclusiva, ovvero la capacità di eliminare i batteri patogeni, ripristinando il naturale equilibrio del sistema intestinale. I probiotici, inoltre, sono in grado di resistere al clima ostile creato dai succhi gastrici: questa capacità garantisce loro di arrivare intatti nell’intestino crasso.

 

Alimenti probiotici: quali sono?

Come abbiamo accennato, i probiotici si trovano in molti cibi che subiscono un processo di fermentazione. Ecco un breve elenco dei principali alimenti probiotici.

  • Il tempeh: è un derivato della soia, in particolare della soia gialla fermentata. Ha un gusto caratteristico, che si abbina bene ai prodotti del bosco (frutta, funghi, erbe spontanee) ed è estremamente digeribile. Dal punto di vista nutrizionale, è ricco di vitamina B12 e di acidi grassi come l’omega-3.
  • Il miso: è un prodotto derivato dalla fermentazione dei fagioli gialli e si presenta in forma di composto pastoso (si trova facilmente nelle erboristerie e nei negozi alimentari che trattano prodotti biologici) e di colore scuro. Pulisce l’intestino da incrostazioni e scorie, ed è utile ad attivare la peristalsi, ovvero la naturale mobilità delle pareti intestinali; è, inoltre, ricco di vitamine e sali minerali.
  • Il kefir: si tratta di una bevanda fermentata, non troppo dissimile dallo yogurt. Oltre all’alto contenuto di probiotici naturali, il kefir offre una buona dose anche di zinco, magnesio, calcio e fosforo. È inoltre ricco di vitamine del gruppo B, grazie alle quali assicura all’organismo una dose extra di benefici e utili vantaggi.
  • Il tè kombucha: quest’ultima è una bevanda fermentata che si ottiene da una particolare coltura di batteri “buoni”, funghi e lieviti, insieme ad aceto di mele e zucchero. Gli ingredienti vengono lasciati fermentare a lungo e, infine, mescolati accuratamente con la corretta dose di tè verde (a volte anche tè nero). In Cina questa bevanda è conosciuta da secoli e, in passato, le venivano attribuite qualità più che curative: quasi miracolose!
  • I crauti: assai conosciuti e apprezzati oltralpe (dove sono spesso serviti in combinazione ai würstel), i crauti sono il prodotto della fermentazione del cavolo e, in particolare, della varietà del cavolo cappuccio. Se poco conditi e serviti senza würstel, sono un alimento molto salutare: contengono poche calorie, una buona dose di vitamina C e soprattutto molte fibre, che aiutano il corretto transito intestinale.

Come accennato, anche il latte e i suoi derivati rappresentano delle discrete fonti di probiotici, tuttavia, non sufficienti a superare indenni l’ostacolo dell’azione digestiva e fornire gli stessi benefici offerti dagli integratori specifici; hanno però il vantaggio di fornire una buona dose di calcio e fosforo. Per questo motivo sono stati ideati e messi in commercio dei latticini (in particolare degli yogurt specifici) con un contenuto probiotico potenziato: oltre ad essere in numero di gran lunga superiore, spesso appartengono a più ceppi differenti, in modo da assicurare diversi effetti benefici (alcune tipologie di probiotici, infatti, sono “specializzate” nel rafforzamento delle difese immunitarie, altre nel regolarizzare le funzionalità intestinale e così via).

 

Quando è opportuno assumere alimenti probiotici?

Abbiamo parlato dei benefici che i probiotici assicurano all’organismo: il più importante è rappresentato sicuramente dall’azione che questi microorganismi esercitano sull’intestino. Spesso si è parlato dell’importanza di quest’organo e ne è stato rivalutato il ruolo all’interno dell’equilibrio del corpo, tanto che gli è stato attribuito il nome di “secondo cervello”. Inoltre, è proprio qui che si forma e agisce grande parte del sistema immunitario.

Per queste ragioni è indispensabile imparare a sfruttare i probiotici con consapevolezza e correttezza; proprio perché i vari ceppi di probiotici sono molti differenti gli uni dagli altri, è importante capire qual è quello adatto a ogni specifico problema intestinale, in modo da risolvere quest’ultimo nel modo più veloce e corretto possibile, senza il rischio di vedere aggravarsi la situazione.

Utilizzate quindi i probiotici in caso di:

  • stanchezza cronica e ingiustificata;
  • sistema immunitario particolarmente fragile (e conseguente facilità ad ammalarsi);
  • lunghe o forti terapie a base di antibiotici, che danneggiano la flora intestinale;
  • prolungate e ricorrenti difficoltà digestive;
  • infiammazioni evidenti del cavo orale;
  • disturbi quali diarrea, sindrome del colon irritabile, gonfiore addominale;
  • candida e patologie simili;
  • alimentazione disordinata e non equilibrata;
  • periodi di particolare stress psico-fisico.

Alcuni medici ritengono efficace (ma non esaustivo) un trattamento a base di probiotici anche in caso di malattie croniche della pelle, come psoriasi e dermatiti, oltre che varie tipologie di discromie epidermiche.

È però necessario tenere ben presente che i probiotici vanno assunti regolarmente per almeno un mese, se si vogliono ottenere benefici ben visibili. Nell’eventualità in cui si stesse anche seguendo una terapia farmacologica (specie in caso di antibiotici) è molto importante integrare la dieta con una buona dose di probiotici.

 

Quando evitare gli alimenti probiotici?

Non esistono casi particolari in cui i probiotici vadano assolutamente evitati: in fin dei conti, si tratta di microorganismi presenti naturalmente nel nostro intestino, in quantità variabili. D’altro canto, i diversi ceppi di probiotici possono rispondere a esigenze diverse, quindi si dovrà parlare, piuttosto, della corretta scelta del probiotico adatto al tipo di persona.

In ogni caso, sono da usare con attenzione: meglio rivolgersi al proprio medico di fiducia, o al proprio farmacista, per assicurarsi di assumere il tipo e le dosi adeguate a risolvere o prevenire il problema di cui si soffre. Ribadiamo che assumere le dosi giuste di probiotici, specie se in forma di integratori, è necessario per ottenere risultati efficaci: i probiotici, infatti, devono essere in misura tale da riuscire a superare la barriera acida dello stomaco, senza che quest’ultima uccida tutti i microorganismi.

Per quanto riguarda gli alimenti probiotici, infine, l’unica raccomandazione è quella di fare attenzione a eventuali intolleranze e allergie.

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