Un bel giorno all’aria aperta, una passeggiata in città, un’importante riunione di lavoro, un’occasione festosa in famiglia: siamo lì, impegnati in mille attività e improvvisamente ci assale un senso di profonda stanchezza, gira la testa, si perde l’equilibrio, sentiamo la necessità di stenderci o sederci. Cosa succede? «È un calo di zuccheri», ci sentiamo dire, «mangia qualcosa».
Il calo di zuccheri, noto anche con il nome tecnico di ipoglicemia, è una condizione in cui il livello di zucchero nel sangue (glicemia, appunto) diminuisce al di sotto dei livelli normali. Questo fenomeno può avere varie cause e rappresenta un disagio significativo nel quadro della salute e del benessere di chiunque lo sperimenti.
In questo articolo, quindi, cercheremo di capire cos’è il calo di zuccheri e come si manifesta, cosa comporta dal punto di vista medico e le sue diverse cause, che non vanno mai sottovalutate. Cercheremo di spiegare anche qual è il miglior modo di comportarsi quando si verifica – sia che accada a se stessi sia che succeda a qualcun altro – e soprattutto proveremo a fare una lista di alimenti da mangiare o da bere per affrontare questa situazione e prevenirne l’insorgenza.
Cosa intendiamo con “calo di zuccheri”?
Come abbiamo accennato nell’introduzione, il calo di zuccheri, o ipoglicemia, è una condizione caratterizzata da un basso livello di glucosio (zucchero) nel sangue. Questo può verificarsi quando il corpo non è in grado di regolare adeguatamente i livelli di zucchero nel sangue o quando si verificano sbalzi improvvisi nei livelli di insulina, l’ormone responsabile del controllo della glicemia.
Come riconoscere un calo di zuccheri? Solitamente, può manifestarsi con una serie di sintomi e di segnali, che possono variare molto in intensità a seconda del livello di zucchero nel sangue e delle caratteristiche fisiche di chi sperimenta questa condizione. Non è raro, ad esempio, accorgersi di un’eccessiva e improvvisa sudorazione, di solito associata a pelle fredda e umida; si ha la sensazione di avere le palpitazioni, ovvero un battito cardiaco molto accelerato e di essere in un generale stato di ansia. Alcune persone poi sperimentano tremori e confusione mentale, con difficoltà nella concentrazione e a pensare chiaramente. Nei casi più comuni si sperimentano poi pallore e vertigini (e, nei casi più gravi, svenimenti, con una vera e propria perdita di coscienza) e debolezza generalizzata, con visione sfocata o offuscata e un eventuale formicolio di arti, lingua, labbra. L’ipoglicemia può causare anche mal di testa ed emicranie.
Se la condizione di ipoglicemia è frequente e cronica, può avere effetti decisamente negativi sulla salute, poiché il cervello e altre cellule del corpo dipendono dal glucosio come principale fonte di energia. Quando i livelli di zucchero nel sangue diventano troppo bassi, l’ipoglicemia può essere potenzialmente pericolosa e richiedere interventi medici immediati.
Cause più comuni dell'ipoglicemia
Quando si parla di calo di zuccheri è piuttosto importante riuscire ad avere un quadro anche delle possibili cause che portano a questa condizione.
Tra i motivi più comuni di cali improvvisi di zucchero c’è sicuramente il diabete: le persone diabetiche possono sviluppare una situazione di ipoglicemia quando i livelli di zucchero nel sangue scendono troppo a causa di un eccesso di farmaci ipoglicemizzanti o di insulina, l’ormone responsabile del trasporto del glucosio dalle cellule nel sangue. Quando l’insulina è troppo elevata o il dosaggio dei farmaci non è adeguato, il glucosio può essere rimosso dal sangue troppo rapidamente, causando l’ipoglicemia.
Le persone non diabetiche, invece, sperimentano un calo di zuccheri specialmente dopo periodi di digiuno prolungato, o in concomitanza con il consumo di pasti irregolari. La spiegazione è semplice: il corpo ha bisogno di una costante fornitura di glucosio per funzionare correttamente e saltare i pasti o digiunare per periodi prolungati può causare un esaurimento delle riserve di glucosio nel fegato e nei muscoli. Una situazione simile si verifica anche in seguito a un eccessivo sforzo o esercizio fisico, che può aumentare il consumo di glucosio da parte dei muscoli. Se non si assume una quantità sufficiente di carboidrati prima dell’allenamento o durante l’attività fisica, infatti, è possibile sperimentare un calo di zuccheri nel sangue durante o dopo l’esercizio.
Molti non sanno, inoltre, che anche l’assunzione di alcol può influenzare negativamente i livelli di zucchero nel sangue e impedire al fegato di mettere in circolo il glucosio. Un abuso di sostanze alcoliche, inoltre, crea un ulteriore problema, perché è molto più difficile riconoscere un calo di zuccheri quando si ha bevuto troppo, dal momento che i sintomi di una forte ubriacatura sono molto simili a quelli dell’ipoglicemia.
Ci sono poi alcune condizioni patologiche che possono portare a frequenti stati di ipoglicemia e a subire reiterati cali di zucchero. Le malattie epatiche, come l’epatite o la cirrosi, ad esempio, possono interferire con la capacità del fegato di regolare i livelli di zucchero nel sangue; anche i disturbi endocrini, come l’ipotiroidismo o il disturbo surrenale, possono influenzare la normale regolazione di glucosio in circolo nell’organismo.
È importante riconoscere la causa specifica dell’ipoglicemia, poiché il trattamento e la gestione possono variare notevolmente in base alla causa sottostante. Per chi soffre di episodi frequenti di ipoglicemia o se si sospetta un problema di salute correlato, è consigliabile consultare un medico o degli specialisti per una diagnosi e un trattamento adeguati.
Cosa fare in caso di un calo di zuccher
Se si sospetta un calo di zuccheri, è importante agire prontamente con 4 semplici mosse:
1. Monitorare i sintomi. Riconoscere i sintomi dell’ipoglicemia è il primo passo: presta attenzione a forte sudorazione, confusione, palpitazioni, fame improvvisa e irritabilità.
2. Assumere carboidrati. Se credi di avere un calo di zuccheri, è bene correre subito ai ripari, e il modo più rapido per aumentare i livelli di zucchero nel sangue è consumare carboidrati semplici come caramelle, succhi di frutta o glucosio in forma di compresse o gel. La sensazione di sollievo non sarà immediata, ma arriverà in tempi brevi.
3. Riposare. Nel frattempo, stenditi, sdraiati o rimani seduto e non fare alcuno sforzo fisico: se perdi l’equilibrio o perdi conoscenza, potresti rischiare di ferirti in modo grave. Nell’attesa, bevi acqua e, possibilmente, passa al consumo di cibi complessi come cereali integrali, frutta e verdura, in modo da evitare ulteriori picchi e mantenere stabili i livelli di glicemia.
4. Chiedere aiuto medico. Se i sintomi persistono o sono gravi, è importante cercare assistenza medica: in alcuni casi, infatti, potrebbe essere necessario un trattamento più intensivo.
Cosa mangiare in caso di un calo di zuccheri
Come avrai intuito, per prevenire gli improvvisi cali di zuccheri, bisogna adottare una dieta sana ed equilibrata, che comprenda una buona parte di carboidrati complessi, come cereali integrali, legumi e verdure, che forniscono energia stabile e prevengono picchi e cali improvvisi di zuccheri nel sangue. A questi bisogna poi aggiungere proteine magre (carne magra, pesce e latticini a basso contenuto di grassi)
e grassi “sani” (ovvero ricchi di acidi grassi omega-3, come quelli presenti nel pesce, nelle noci e nell’olio d’oliva). Assicurati di fare pasti piccoli e frequenti, in modo da mantenere stabili i livelli di glicemia nel corso della giornata.
Per le situazioni di crisi o emergenziali, invece, consigliamo di optare per carboidrati semplici, che sono assimilabili in un tempo minore. Se soffri di frequenti cali di zuccheri, prova a tenere sempre a portata di mano del gel o delle compresse di glucosio, un’opzione molto efficace in caso di calo di zuccheri nel sangue, poiché è disponibile in tubi o confezioni monodose che sono assorbite molto rapidamente attraverso le mucose della bocca. Se vuoi optare per una soluzione più semplice, tieni sempre in borsa o nello zaino delle caramelle alla frutta o un piccolo brik di succo di frutta naturale, preferibilmente non zuccherato: il fruttosio nel succo di frutta può essere digerito rapidamente e fornire una rapida fonte di energia. Il succo di frutta Monodose Classico all’Ananas di Santal, ad esempio, è ideale in queste circostanze.
In alternativa, puoi ricorrere a bevande sportive che contengono elettroliti come il sodio e il potassio, che sono spesso utilizzate dagli atleti dopo un allenamento intenso, ma possono anche essere utili in caso di ipoglicemia associata a disidratazione. In alcuni casi, inoltre, può essere sufficiente avere sempre con sé una bustina monodose di miele, un po’ di pane integrale o un pacchetto di crackers.