Prebiotici e probiotici
Dieta Sana

Prebiotici e Probiotici: cosa sono, a cosa servono e quali sono le differenze

All’interno del nostro intestino vive una colonia formata da miliardi di microorganismi chiamata microbiota.

Un microbiota equilibrato e in salute favorisce il benessere di tutto l’organismo, poiché è capace di influenzare il metabolismo e il sistema immunitario.

Tra i microorganismi che contribuiscono a mantenere in equilibrio il microbiota intestinale ci sono i probiotici e i prebiotici.

Anche se hanno nomi simili, questi due microorganismi sono molto diversi tra loro e svolgono anche funzioni differenti per mantenere l’intestino in buona salute.

Scopri la differenza tra prebiotici e probiotici, quando è utile assumerli e in quali cibi trovarli!

 

 

Prebiotici e Probiotici: qual è la differenza?

Di prebiotici e probiotici come elementi che favoriscono il mantenimento dell’equilibrio si sente parlare spesso. Tuttavia, altrettanto di frequente, questi termini vengono considerati interscambiabili e non viene specificata la differenza tra prebiotici e probiotici, che, invece, hanno origini e funzioni ben diverse.

Il termine probiotico deriva dal greco “pro-bios”, che vuol dire “a favore della vita” e viene usato per definire dei microrganismi vivi e attivi in grado di sopravvivere anche all’azione dei succhi gastrici.

I prebiotici sono sostanze non digeribili contenute all’interno di alcuni alimenti: come ad esempio le fibre alimentari, che favoriscono la formazione di alcune specie batteriche utili alla formazione della microflora intestinale.

Non sono da trascurare neanche i simbiotici, cioè quegli alimenti o integratori che contengono contemporaneamente sia microgranismi probiotici, sia sostanze prebiotiche.

 

Fermenti lattici e probiotici: c'è differenza?

Spesso si tende a pensare che fermenti lattici e probiotici siano esattamente la stessa cosa. In realtà non è così. I fermenti lattici normalmente presenti nello yogurt sono dei batteri capaci di produrre acido lattico attraverso la fermentazione del lattosio. Quando arrivano nell’intestino, i fermenti lattici non riescono a superare la barriera dei succhi gastrici e ad arrivare vivi nell’intestino.

I probiotici, invece, sono un altro tipo di batteri o di lieviti; naturalmente presenti nell’intestino, vengono selezionati e riprodotti in colture e sono in grado di superare la barriera acida dello stomaco, giungendo vivi nell’intestino.

I microorganismi probiotici che sono in grado di portare benefici all’organismo appartengono alla categoria degli Streptococcus e, in particolare, ai generi Lactobacillus, Lactococcus, Pediococcus, Leuconostoc.

 

Il microbiota

Come accennato nell’introduzione, quando si parla di microbiota intestinale si intende la comunità microbica del tratto gastroenterico, che è formata principalmente da batteri, insieme ai lieviti, ma anche a parassiti e virus.

Quando tutti questi microorganismi vivono in uno stato di equilibrio, permettono al microbiota di svolgere diverse importanti funzioni, a partire da quelle metaboliche, come la sintesi di sostanze utili all’organismo; inoltre, il microbiota contribuisce a rafforzare il sistema immunitario e l’eliminazione delle tossine.

 

Prebiotici e Probiotici: tutti i loro benefici

I probiotici svolgono diverse importanti funzioni. La principale è quella di ristabilire l’equilibrio intestinale compromesso da fattori esterni come l’assunzione di medicinali, lo stress, infezioni del tratto gastrointestinale o regimi alimentari poco salutari ed equilibrati. Inoltre, aiutano a prevenire la colonizzazione dell’intestino da parte di batteri patogeni e a sintetizzare sostanze benefiche, come gli acidi grassi a catena corta.

I prebiotici sono, invece, sostanze fondamentali per creare un ambiente favorevole allo sviluppo dei probiotici. Inoltre, aiuto a normalizzare le funzioni intestinali, favoriscono il metabolismo delle sostanze nutrienti e aiutano ad evitare i picchi glicemici quando si assumono cibi dall’importante contenuto di carboidrati.

 

Quando fare uso di Probiotici?

I probiotici sono particolarmente utili per rafforzare le difese dell’apparato intestinale e proteggere l’apparato digerente quando si segue una terapia farmacologica che può causare diarrea e feci liquide, come alcune terapie antibiotiche.

Possono beneficiare dell’azione dei probiotici anche coloro che soffrono della sindrome del colon irritabile e hanno necessità di rinforzare la flora batterica intestinale e combattere sintomi quali gonfiore e flatulenza.

Affinché risultino davvero efficaci, i probiotici andrebbero assunti a stomaco vuoto, per evitare che i succhi gastrici presenti durante la digestione li uccidano; inoltre, la quantità assunta non dovrebbe essere inferiore a un miliardo al giorno.

 

Quando fare uso di Prebiotici?

I prebiotici sono utili in particolare per normalizzare la regolarità intestinale e attenuare gli effetti dello stress psicologico sull’organismo, come ad esempio l’insonnia.

In combinazione con i probiotici, poi, sono utili per rafforzare il sistema immunitario. Qualche cautela nell’assunzione dei prebiotici la deve avere chi soffre della sindrome del colon irritabile.

I prebiotici si trovano all’interno di moltissimi alimenti, tra cui cereali integrali, legumi, verdure e alcuni frutti, come la banana.

 

Cibi ricchi di probiotici: quali sono?

I probiotici si possono trovare sia all’interno di diversi alimenti, soprattutto quelli fermentati.

Yogurt fortificati con probiotici

Gli yogurt, solitamente, contengono fermenti lattici che non hanno la stessa capacità di colonizzare l’intestino dei probiotici. Alcuni tipi di yogurt, però, vengono arricchiti con probiotici.

Kefir

Il kefir è un latte fermentato originario del Caucaso piuttosto simile allo yogurt, che contiene naturalmente non solo fermenti lattici, ma anche probiotici. Inoltre, ha un buon contenuto di calcio, magnesio e fosforo.

Crauti

Un classico della cucina tedesca che si prepara con cavolo cappuccio fermentato, i crauti contengono naturalmente probiotici e vitamina C.

Miso

Il miso è una pasta fermentata ottenuta dai fagioli di soia, molto utilizzato nella cucina giapponese, che contiene naturalmente probiotici ed è quindi un buon alleato per la salute dell’intestino.

Tè Kombucha

La Kombucha è una bevanda che si ottiene dalla fermentazione di colture di batteri, funghi e lieviti, aceto di mele e zucchero. Una volta terminato il processo di fermentazione, al prodotto ottenuto vengono aggiunti tè nero e tè verde. L’azione probiotica sull’organismo è solo una delle molte proprietà che vengono attribuite al tè Kombucha.

 

Alimenti prebiotici: quali sono?

Gli alimenti prebiotici sono utili per potenziare l’effetto dei probiotici, in quanto ne consentono la proliferazione all’interno dell’intestino. I cibi che si possono considerare prebiotici sono:

  • cicoria e tarassaco, hanno entrambi un buon contenuto di inulina, un noto prebiotico;
  • carciofi, insieme all’inulina, nei carciofi è presente anche la cinarina, che favorisce la diuresi e la sintesi biliare;
  • asparagi, contengono anch’essi inulina;
  • banane, sono ricche di fibre solubili che, una volta giunte nell’intestino, permettono ai prebiotici di proliferare;
  • mele, contengono fibre solubili, in particolare la pectina;
  • kiwi, hanno anch’essi un buon contenuto di pectina;
  • aglio, tra le tante sostanze nutrienti contenute nell’aglio, c’è anche l’inulina;
  • cipolla, contiene sia pectina, sia inulina;
  • avena, è ricca di fibre solubili.

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