La crostata di riso è un dolce in pasta frolla con un cremoso ripieno di riso cotto nel latte che conquisterà grandi e piccini! Una torta a base di riso, zucchero, uova e di solito viene cotta in forno fino a raggiungere una consistenza più soda.
Può essere arricchito con frutta e servito con crema pasticcera, condito con caramello o con un coulis di frutta. Nel XIX secolo la torta di riso era un dolce molto popolare e presentava molte varianti, tra cui la versione borghese con amaretti e bianchi d’uovo sbattuti a neve.
Alcune ricette per la crostata di riso prevedono l’utilizzo della ricotta, tuttavia la ricetta che vi proponiamo di seguito è sì, presa in prestito dalla tradizione della “torta degli addobbi” bolognese, ma rivisitata in una versione più leggera e preparata con il latte Zymil, un latte privo di lattosio a basso contenuto di grassi, particolarmente indicato per chiunque sia intollerante ai latticini, oppure semplicemente avverta un senso di pesantezza dopo aver consumato piatti a base di latte o dei suoi derivati. I prodotti Zymil sono la scelta ideale per chiunque non intenda rinunciare a deliziose ricette, dolci o salate, a base di latte!
Preparazione
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Per prima cosa preparate la pasta frolla: su una superficie da lavoro, formate una fontana con la farina (per gli intolleranti al glutine potrete sostituirla con farina di grano saraceno), aggiungete lo zucchero a velo, la scorza grattugiata di un limone, lievito per dolci, un uovo intero e a filo l’olio extra vergine di oliva. Lavorate a mano fino a quando il composto non risulterà compatto, morbido ed omogeneo.
A questo punto, avvolgete l’impasto nella carta trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per circa un’ora. Nel frattempo, tritate le mandorle sgusciate, mettete a scaldare a fuoco medio 1 litro di latte con un cucchiaio di aroma alla vaniglia e quando sarà tiepido aggiungete la scorza intera di un’arancia, zucchero e cannella in polvere. Versate il riso e fatelo cuocere nel latte per circa 30 minuti, facendo attenzione che non si attacchi. Una volta pronta, mettetelo da parte a raffreddarsi.
- 2
A questo punto, prendete l’impasto dal frigo, tagliatelo a metà e iniziate a lavorarne una parte con il mattarello sulla superficie da lavoro. Quando la pasta sarà pronta stendetela con cura in una teglia da dolci del diametro di circa 26 cm. Unite le mandorle tritate al ripieno di riso, mescolate e delicatamente versate il ripieno nella teglia. Iniziate a stendere l’altra metà della frolla per poi andare a coprirvi l’intera teglia. Mi raccomando fate attenzione che i bordi dei due strati di pasta frolla aderiscano bene tra loro.
- 3
Sbattete il tuorlo del secondo uovo, spennellate la superficie della torta e infornate in forno statico preriscaldato a 180° e a calcolate all’incirca 45 minuti di cottura. Quando la torta sarà pronta, toglietela dal forno e lasciatela raffreddare. Quando sarà tiepida spolverate la superficie con dello zucchero a velo, tagliate il vostro dolce in porzioni e servite.
Curiosità
La crostata di riso è tradizionalmente detta “la torta degli addobbi” e rappresenta il tipico dolce della pasticceria bolognese. Storicamente la sua preparazione ricorreva durante una festa parrocchiale istituita alla fine del XV secolo d.C., la cosiddetta “festa degli addobbi”, durante la quale venivano stesi dei drappi di stoffa rossa fuori dalle finestre delle abitazioni dei cittadini. In occasione di questa festività, i parrocchiani aprivano ai vicini le loro dimore e offrivano ai loro ospiti questa torta a base di riso, un ingrediente che al tempo rappresentava un bene piuttosto costoso, esattamente come lo erano altri degli ingredienti fondamentali per la riuscita di questo dolce. Un esempio è la frutta candita che al tempo veniva acquistata nelle farmacie, chiamate le “speziarie” proprio per la loro funzione polivalente di negozi in cui si acquistavano non solo medicinali, ma spezie, frutta lavorata e agrumi.
L’originaria ispirazione per questa torta sembra affondare tuttavia le sue radici nella tradizione culinaria meridionale e araba: queste deduzioni dipenderebbero dal fatto che due dei suoi ingredienti fondamentali, appartengono storicamente alla coltura e cucina del sud Italia, in particolare il latte di mandorle, utilizzato in origine nella ricetta come attestato da alcuni documenti di ricette medioevali risalenti al 1300.