Namelaka al cioccolato

Per ottenere una perfetta crema namelaka al cioccolato, prima di tutto dovrete sciogliere il cioccolato in microonde o a bagnomaria, se prima lo sminuzzerete grossolanamente in scaglie, il procedimento risulterà più rapido. In una ciotola a parte immergete i fogli di gelatina per circa 8 minuti, allo stesso tempo in un tegame mettete a scaldare del latte, aggiungete la scorza di una arancia e portatelo a bollore.

Quando sarà caldo aggiungete il glucosio e i fogli di gelatina. Versate poco per volta il latte caldo nella ciotola dove il cioccolato si sarà sciolto e mescolate fino ad ottenere una crema il più possibile omogenea. Aggiungete la panna fresca liquida e passate il tutto con un frullatore a immersione.

Quando avrete ottenuto una crema liquida, omogenea e priva di grumi, ricoprite con della pellicola trasparente e lasciate cristallizzare in frigorifero per circa 10 ore o, comunque, fino al giorno successivo. La crema namelaka è perfetta per essere utilizzata come farcitura per torte o dolci al cucchiaio, ma se gradite una consistenza più sostenuta, montatela con le fruste elettriche e utilizzatela come guarnitura sulle vostre torte.

Curiosità

Il termine “cacao” risale al 1532. Proviene dallo spagnolo “cacap”, preso in prestito dal Nahuatl (lingua degli Aztechi) cacauatl, e si riferisce al seme (detto anche “fagiolo”) del frutto dell’albero del cacao. Per estensione, designa anche la polvere ottenuta dalla pasta di cacao, così come la bevanda preparata con questa polvere. Il termine “cioccolato” apparve nella sua forma attuale nel 1634. Deriva dalla parola spagnola cioccolato, che si dice l’abbia presa in prestito dal Nahuatl tchocoatl o Maya chokola’j, un verbo che significa “bere il cacao insieme“. Si riferisce alla pasta o alla polvere di cacao a cui vengono aggiunti zucchero, vaniglia e altre erbe.

L’albero del cacao proviene probabilmente dall’alta Amazzonia. La specie ha dato origine a due sottogruppi, il Criollo e il Forastero, per i quali esistono molte varietà. Si ritiene che il primo sia stato portato in America Centrale dove è stato addomesticato dai Maya più di 2000 anni fa (o forse dai loro predecessori, gli Olmechi, 2600 anni fa), mentre il secondo si ritiene si sia diffuso verso sud. Poco produttivo e fragile, il Criollo produce un cacao di ottima qualità, che però rappresenta solo l’uno per cento della produzione mondiale e viene utilizzato nella produzione di cioccolatini di alta gamma. Più rustico e più facile da coltivare, il Forastero rappresenta circa l’80% dell’offerta globale.

Il resto della produzione proviene da ibridi ottenuti dall’incrocio di questi due sottogruppi. Gli Olmechi, i Maya e, in seguito, gli Aztechi, veneravano l’albero del cacao, chiamandolo “cibo degli dei“, espressione che si riflette nel nome latino (preso in prestito dal greco) Theobroma, che il botanico Linné gli diede in seguito. Lo coltivavano nei loro giardini e ne ricavavano una bevanda dai semi e lo condivano con miele, peperoncino e altri condimenti. Quando avevano bisogno di cibo più consistente, vi aggiungevano la farina di mais.

 

Domande e Risposte

È possibile realizzare una versione della namelaka vegetariana?

Si, la namelaka al cioccolato può essere realizzata anche in versione vegetariana. Vi basterà sostituire la gelatina animale con un addensante di origine vegetale, come l’agar agar, un’alga gelificante che può essere acquistata in polvere nei comuni supermercati.

 

Che differenza c’è fra la namelaka e la ganache?

La namelaka e la ganache sono due creme utilizzate in pasticceria che si distinguono perché la seconda viene preparata solo dall’unione di panna e cioccolato. Il composto è quindi più liquido e viene generalmente utilizzato per ricoprire la superficie di torte o crostate.

 

Di quanto tempo di riposo necessita la namelaka prima di essere utilizzata?

La namelaka necessita di un bel po’ di tempo di riposo prima di essere utilizzata, poiché deve raffreddarsi completamente e rapprendersi. Vi consigliamo di lasciarla almeno tutta la notte in frigo prima di procedere con le vostre decorazioni.

 

Tips

La namelaka al cioccolato è uno dei dolci al cucchiaio o delle creme di base della pasticceria, più facili e gustose da preparare. Questa versione, grazie alla presenza del latte Zymil e della panna Chef senza lattosio, rende la ricetta giapponese ancora più leggera e adatta a tutti!

È una crema che può essere utilizzata per le farciture di pasticcini o crostate, ma anche per decorare la vostra torta di compleanno. Dopo averla preparata, e aver atteso il necessario tempo di riposo, vi basterà trasferirla in una sac à poche e dare libero sfogo alla vostra fantasia.

Per prepararla non vi servirà chissà quale strumentazione, basterà un pentolino in cui sciogliere il cioccolato e uno in cui scaldare il latte, una ciotola in vetro o in alluminio e il minipimer per frullare il tutto.

Se non siete amanti del sapore dell’arancia, potrete scegliere di aromatizzare il latte anche diversamente, per esempio con della cannella o una bacca di vaniglia.

Come vi abbiamo accennato, in questa ricetta sarebbe meglio utilizzare lo sciroppo di glucosio, una soluzione acqua e zucchero che è molto facile da preparare anche in casa: vi basterà mettere acqua fredda, zucchero raddoppiando il peso del liquido, un cucchiaio di succo di limone e dell’aroma di vaniglia. In alternativa, però, potrete usare anche del miele.

Sapevate che la namelaka al cioccolato può anche essere un’ottima merenda? Provatela così: disponete uno strato di crema in un bicchiere e alternatelo a della frutta secca, come lamelle di mandorle o qualche nocciola, ricoprite con la vostra frutta preferita la superficie finale e spolverateci del cocco rapè. In pochi passaggi, tramite questa crema, preparerete uno spuntino gustoso e bilanciato.