Festeggia anche tu il cinquantesimo compleanno di Zymil!!!

Le pizzette al latte senza lattosio di Marco Bianchi sono l’ideale per una festa coi fiocchi!

La pizza è uno degli alimenti più amati dagli italiani, sia bambini che adulti, e, insieme alla pasta, è una pietanza che rappresenta al meglio la nostra nazione in tutto il mondo!

Quante volte avete pensato di non poter mangiare della buona pizza con la mozzarella filante a causa della vostra intolleranza al lattosio? Ebbene, l’azienda Zymil ha pensato pure a questo: grazie alla mozzarella senza lattosio, risolverete questo increscioso problema!

È quasi scontato dire che omettere, aggiungere, variare i condimenti che vi proporremo è concesso! Potete, per esempio, non mettere la salsa e lasciare la pizza bianca ma unire la mozzarella a qualche verdura grigliata o, quando tirate fuori dal forno la pizza, potreste aggiungere del prosciutto crudo o della rucola e delle scaglie di grana. Leggete gli step suggeriti nel procedimento e decidete in base alle occasioni in cui preparerete queste deliziose pizzette al latte.

Nelle tipiche diete alimentari, la pizza è concessa una volta a settimana, quindi godetevela ma sempre con giudizio e prudenza!

Il procedimento è facile, seguite le indicazioni date dai nostri passaggi e sbizzarritevi con i condimenti ma senza esagerare troppo! Spesso la semplicità è la scelta più indicata! Viva la pizza e buon appetito!

Preparazione

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    Su un piano di lavoro spazioso, preparate l’impasto mescolando le farine con olio, latte, lievito e sale.

    Lasciate lievitare per circa 1 ora in una ciotola coperta da un panno o da una pellicola.

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    Impastate nuovamente il panetto ottenuto e fate ancora lievitare per circa 3 ore, direttamente nella teglia e a forno spento, ungendovi leggermente le dita per posizionarlo.

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    Infornate per circa 25 minuti a 180 gradi, aggiungendo salsa di pomodoro e mozzarella tritata a metà cottura.

    Curiosità

    L’origine della pizza è da collocare nel Regno di Napoli tra il 1500 e il 1600 ma, prima di arrivare al connubio tra pizza e salsa di pomodoro, dobbiamo aspettare la metà del ’700, quando i pizzaioli napoletani, seppur con un atteggiamento di diffidenza, iniziarono a unire le due cose, soprattutto quando si accorsero che la pizza al pomodoro conquistava il palato non solo del popolo ma anche quello dei reali, in particolare dei Borboni ma anche dei Savoia.

    Diciamo, quindi, che, nonostante le diatribe, non c’è un inventore riconosciuto per la pizza che, in generale, si attribuisce ai napoletani ma se, invece, parliamo della rinomata e classica pizza Margherita, allora il nome è quello di Raffaele Esposito.

    Quest’ultimo, infatti, nel 1889, dedicò una pizza alla regina Margherita di Savoia, da cui successivamente prese il nome. La margherita era una preparazione semplice, che voleva anche onorare il nuovo tricolore italiano: per il verde, il basilico; per il bianco, la mozzarella e per il rosso, il pomodoro.

    Andando oltre l’origine e ritornando ai giorni nostri, vi diamo qualche consiglio per ottenere un buon impasto. Innanzitutto, utilizzate pochissimo lievito (3 gr circa e preferibilmente quello secco disidratato) che renderà l’impasto leggero e digeribile; un’elevata percentuale di acqua, necessaria per ottenere una pasta ben idratata e soffice; coprite l’impasto con una pellicola e fatelo lievitare ad una temperatura di circa 22 gradi (nel forno spento ma acceso da poco) dalle 6 alle 8 ore, fino a quando il pane pizza non avrà triplicato il suo volume.

    Inoltre, potete variare le farine utilizzate a seconda dei vostri gusti, introducendo, per esempio, metà farina integrale e metà bianca, oppure optare direttamente per quella di grano saraceno. La cottura e la riuscita di un buon impasto dipenderà anche dai tempi di lievitazione e di lavorazione prima della cottura vera e propria in forno.

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