La Sicilia è una terra ricca di colori, sapori e odori che si ritrovano anche nei suoi piatti e la pasta con le sarde è uno di quelli.

Considerato come il primo “mare e monti” della cucina, la pasta con le sarde coniuga alla perfezione i prodotti offerti dal mare e quelli montani della terra siciliana: il gusto intenso del pesce azzurro è ingentilito dall’aroma balsamico del finocchietto selvatico e dallo zafferano, a cui si aggiunge la nota croccante dei pinoli e il contrasto agrodolce dato dall’uvetta.

Come tutte le ricette della tradizione anche la pasta con le sarde presenta diverse varianti che cambiano da zona a zona della regione, anche se rimangono tre gli ingredienti imprescindibili con cui prepararla: le sarde, il finocchietto selvatico e la pasta lunga. A Catania e Messina, ad esempio, si utilizzano uvetta, pinoli e pangrattato ma non compare lo zafferano presente invece nella ricetta tramandata a Palermo.

Nella versione che vi proponiamo abbiamo unito queste diverse interpretazioni, aggiungendovi come piccolo ingrediente segreto la Crema di Latte Chef in grado di dare una nota dolce al piatto e creare un sugo avvolgente e cremoso.

Non resta che vedere insieme, passo per passo, come preparare una pasta con le sarde da portare a tavola e gustare con un buon bicchiere di vino bianco.

Preparazione

  1. 1

    Per preparare la pasta con le sarde per prima cosa pulite il finocchietto selvatico eliminando le parti più coriacee dai gambi. Lavatelo e lessatelo in acqua bollente per circa 8-10 minuti. Scolatelo tenendo da parte la pentola con l’acqua di cottura, strizzatelo per eliminare il liquido in eccesso e tritatelo finemente al coltello.

    Passate alla pulizia delle sarde: tagliate la testa, le pinne dorsali e quelle ventrali, riponendole man mano in una ciotola con acqua e ghiaccio. Aprite poi le sarde a libro, eliminate la lisca e la coda e lavatele bene sotto l’acqua corrente.

    Tamponate le sarde con carta assorbente per asciugarle e poi tritatele grossolanamente e mettetele da parte.

  2. 2

    Dopo aver messo in ammollo l’uvetta in acqua, procedete alla preparazione del condimento facendo rosolare in padella la cipolla tritata con dell’olio d’oliva, aggiungete i filetti di acciughe e quando queste inizieranno a sfaldarsi aggiungete lo zafferano sciolto in un po’ d’acqua.

    Aggiungete, infine, l’uvetta scolata e strizzata e i pinoli, e fate insaporire e amalgamare insieme mescolando tutti gli ingredienti. Aggiungete poi le sarde, il finocchietto selvatico, aggiustate di sale e pepe e lasciate cuocere il condimento per qualche minuto e poi spegnete il fuoco.

  3. 3

    Nel frattempo, riportate a bollore l’acqua di cottura del finocchietto e cuocetevi i bucatini o gli spaghetti, se preferite. Intanto, in un tegame antiaderente fate tostare il pangrattato finché non sarà diventato ben dorato.

    Scolate i bucatini al dente e uniteli alla padella con il condimento aggiungendo la crema di latte e saltate la pasta per un paio di minuti in modo da creare un sugo cremoso.

    Servite la vostra pasta con le sarde ben calda e completate il piatto con il pangrattato tostato.

     

    Curiosità

    La pasta con le sarde è uno dei piatti simbolo della cucina tradizionale siciliana che nasce come piatto povero utilizzando pochi ma estremamente saporiti ingredienti che, anche se presenti in piccola quantità, riuscivano e riescono a dare un grande sapore e carattere al piatto.

    Proprio per questa sua origine, spesso è chiamata anche “pasta ca’ munnizza” in quanto le sarde un tempo venivano utilizzate o come esca per pescare o, addirittura, ributtate in mare perché considerate uno scarto della pesca. La pasta con le sarde era dunque un piatto di ripiego, uno di quelli realizzati con quello che veniva scartato, così come nasce un altro piatto di mare, la pasta con il nero di seppia.

    Come detto, della pasta con le sarde ci sono diverse varianti: ad esempio, proprio perché piatto povero non sempre si disponeva di tutti gli ingredienti principali della ricetta, ovvero delle sarde o del finocchietto, per questo motivo nel tempo sono nate due versioni anch’esse riconosciute come tradizionali. Una è la “pasta con le sarde a mare”, preparata senza sarde e con il solo finocchietto, l’altra è la “pasta con il finocchietto in montagna”, dove il solo ingrediente mancante è proprio il finocchietto selvatico.

    Una delle caratteristiche della pasta con le sarde è il colore ocra della pasta conferito dallo zafferano, ma ci sono alcune scuole di pensiero che sostituiscono questo ingrediente con del concentrato di pomodoro o dei pomodorini freschi.

    Non si può parlare di sarde e Sicilia senza ricordare, in ultimo, le sarde alla beccafico, un piatto che consiste nel preparare le sarde al forno arrotolate intorno a un ripieno composto da pangrattato, aglio tritato, prezzemolo tritato, uva sultanina, pinoli, sale, pepe e olio d’oliva.

     

    I consigli della nutrizionista

    La sardina, nota anche come sarda, è un pesce solitamente considerato “povero” perché molto comune nel Mediterraneo e nell’Adriatico e quindi molto economico perché in Italia se ne ha una grande disponibilità durante tutto l’anno.

    Le sardine sono spesso confuse con le acciughe o alici. Entrambe, infatti, fanno parte della categoria di pesce azzurro in cui rientrano specie di pesce che appartengono a famiglie diverse ma che hanno molte caratteristiche in comune: vivono in grossi banchi in mare aperto avvicinandosi alla costa solo per riprodursi; da quelli più grandi come tonno e pesce spada, a tonnetti, sgombri, aguglie, sardine, acciughe e aringhe, hanno tutti un colore blu argenteo e un corpo più o meno affusolato che si assottiglia verso la coda, e sono pesci piuttosto grassi e per questo vanno consumati freschissimi.

    Le sardine, e il pesce azzurro in generale, sono ricche di proprietà salutari che vanno ad agire su diversi sistemi dell’organismo: sono molto ricche di proteine (ben il 64%), sono uno dei pochi alimenti a contenere vitamina D che favorisce l’assorbimento del calcio, nonché fonte di sali minerali quali fosforo, sodio, calcio, ferro, magnesio e selenio. I grassi contenuti sono prevalentemente insaturi, appartenenti alla serie degli omega-3, preziosissimi alleati del sistema cardiocircolatorio, che vanno a mitigare l’azione del colesterolo presente nelle sardine.

    Le sardine possono essere consumate in due modi: fresche al naturale o sott’olio. Per godere a pieno delle proprietà delle sardine è bene consumarle fresche marinate semplicemente in una mistura di olio d’oliva, succo di limone, aglio, prezzemolo e un pizzico di sale e pepe, e cotte poi al forno o alla griglia, facendo attenzione a non raggiungere le alte temperature tipiche della frittura perché queste alterano gli omega-3 che sono preziosissimi per il nostro organismo.

    Potete anche consumare le sardine in insalata semplicemente marinandole, dopo averle pulite, con dell’olio d’oliva, sale e aceto di mele o con del succo di agrume a piacere tra limone, arancia e pompelmo per circa 2 ore in frigorifero. Scolatele accuratamente e aggiungete le sardine così marinate alla vostra insalata di indivia, finocchio e arancia tagliata a vivo e condite il tutto con dell’olio extravergine di oliva, del sale e un pizzico di pepe o peperoncino.

Scopri le altre ricette

Ti aspettano tanti gustosi piatti con cui sorprendere i tuoi ospiti!

heading chef