Nel frattempo, riportate a bollore l'acqua di cottura del finocchietto e cuocetevi i bucatini o gli spaghetti, se preferite. Intanto, in un tegame antiaderente fate tostare il pangrattato finché non sarà diventato ben dorato.
Scolate i bucatini al dente e uniteli alla padella con il condimento aggiungendo la crema di latte e saltate la pasta per un paio di minuti in modo da creare un sugo cremoso.
Servite la vostra pasta con le sarde ben calda e completate il piatto con il pangrattato tostato.
Curiosità
La pasta con le sarde è uno dei piatti simbolo della cucina tradizionale siciliana che nasce come piatto povero utilizzando pochi ma estremamente saporiti ingredienti che, anche se presenti in piccola quantità, riuscivano e riescono a dare un grande sapore e carattere al piatto.
Proprio per questa sua origine, spesso è chiamata anche “pasta ca’ munnizza” in quanto le sarde un tempo venivano utilizzate o come esca per pescare o, addirittura, ributtate in mare perché considerate uno scarto della pesca. La pasta con le sarde era dunque un piatto di ripiego, uno di quelli realizzati con quello che veniva scartato, così come nasce un altro piatto di mare, la pasta con il nero di seppia.
Come detto, della pasta con le sarde ci sono diverse varianti: ad esempio, proprio perché piatto povero non sempre si disponeva di tutti gli ingredienti principali della ricetta, ovvero delle sarde o del finocchietto, per questo motivo nel tempo sono nate due versioni anch'esse riconosciute come tradizionali. Una è la “pasta con le sarde a mare”, preparata senza sarde e con il solo finocchietto, l’altra è la “pasta con il finocchietto in montagna”, dove il solo ingrediente mancante è proprio il finocchietto selvatico.
Una delle caratteristiche della pasta con le sarde è il colore ocra della pasta conferito dallo zafferano, ma ci sono alcune scuole di pensiero che sostituiscono questo ingrediente con del concentrato di pomodoro o dei pomodorini freschi.
Non si può parlare di sarde e Sicilia senza ricordare, in ultimo, le sarde alla beccafico, un piatto che consiste nel preparare le sarde al forno arrotolate intorno a un ripieno composto da pangrattato, aglio tritato, prezzemolo tritato, uva sultanina, pinoli, sale, pepe e olio d'oliva.
I consigli della nutrizionista
La sardina, nota anche come sarda, è un pesce solitamente considerato "povero" perché molto comune nel Mediterraneo e nell'Adriatico e quindi molto economico perché in Italia se ne ha una grande disponibilità durante tutto l’anno.
Le sardine sono spesso confuse con le acciughe o alici. Entrambe, infatti, fanno parte della categoria di pesce azzurro in cui rientrano specie di pesce che appartengono a famiglie diverse ma che hanno molte caratteristiche in comune: vivono in grossi banchi in mare aperto avvicinandosi alla costa solo per riprodursi; da quelli più grandi come tonno e pesce spada, a tonnetti, sgombri, aguglie, sardine,acciughe earinghe, hanno tutti un colore blu argenteo e un corpo più o meno affusolato che si assottiglia verso la coda, e sono pesci piuttosto grassi e per questo vanno consumati freschissimi.
Le sardine, e il pesce azzurro in generale, sono ricche di proprietà salutari che vanno ad agire su diversi sistemi dell’organismo: sono molto ricchedi proteine (ben il 64%), sono uno dei pochi alimenti a contenere vitamina D che favorisce l'assorbimento del calcio, nonché fonte di sali minerali quali fosforo, sodio, calcio, ferro, magnesio e selenio. I grassi contenuti sono prevalentemente insaturi, appartenenti alla serie degli omega-3, preziosissimi alleati del sistema cardiocircolatorio, che vanno a mitigare l'azione del colesterolo presente nelle sardine.
Le sardine possono essere consumate in due modi: fresche al naturale o sott'olio. Per godere a pieno delle proprietà delle sardine è bene consumarle fresche marinate semplicemente in una mistura di olio d'oliva, succo di limone, aglio, prezzemolo e un pizzico di sale e pepe, e cotte poi al forno o alla griglia, facendo attenzione a non raggiungere le alte temperature tipiche della frittura perché queste alterano gli omega-3 che sono preziosissimi per il nostro organismo.
Potete anche consumare le sardine in insalata semplicemente marinandole, dopo averle pulite, con dell'olio d'oliva, sale e aceto di mele o con del succo di agrume a piacere tra limone, arancia e pompelmo per circa 2 ore in frigorifero. Scolatele accuratamente e aggiungete le sardine così marinate alla vostra insalata di indivia, finocchio e arancia tagliata a vivo e condite il tutto con dell'olio extravergine di oliva, del sale e un pizzico di pepe o peperoncino.