Per ottenere del vapore, aggiungete delle gocce d'acqua ai lati della frittella e coprite il tutto con un coperchio. Lasciate cuocere ogni dorayaki per circa 5 minuti a fuoco basso. Ripetete l'operazione fino a esaurire l'impasto e il gioco è fatto! Impilate su un piatto i vostri dorayaki e buon appetito!
Curiosità
Nell'immaginario comune i dorayaki non sono altro che una formula rivisitata dei più famosi pancake americani, simbolo del brunch e delle colazioni di oltre 50 stati. Nonostante la ricetta sia simile a quella dei pancakes, i dorayaki hanno una consistenza più soffice e si distinguono per la tradizionale farcitura. Vi stupirà sapere però che l'origine di questa preparazione è ben più antica e risale ai tempi dell’Impero Romano.
In alcune testimonianze storiche è stata infatti trovata traccia di una certa pietanza chiamata "alita docia", lo street food dei nostri antenati Romani, che amavano consumare ai bordi delle strade: un composto di farina, latte, uova e miele insaporito con delle spezie.
Non è chiaro come dall'antica Roma poi la ricetta sia balzata in Giappone, divenendo famosissima anche grazie al cartone animato Doraemon, in cui il protagonista è un robot gatto ghiottissimo di queste frittelle. Una curiosità su questo cartone: per anni i telespettatori hanno creduto che la merenda di Doraemon fosse frutto della fantasia degli autori, ma poi con il tempo e con l'aiuto della rivoluzione digitale presto la ricetta dei dorayaki ha talmente spopolato da approdare in tutto il mondo occidentale, fino in Italia.
Secondo una leggenda giapponese, l'autore di questi dolcetti fu un contadino che aveva offerto rifugio a un samurai in ritirata. Ispirato dalla forma del suo gong, che in giapponese si traduce "dora", inventò i dorayaki, Interessante vero?
A rendere celebri queste frittelle in Giappone ci ha pensato un pasticcere molto noto, un certo Usagiya, il primo a preparare per la prima volta queste due frittelle sovrapposte morbidissime. Nella sua versione, quando si crea il primo strato dei dorayaki, dopo qualche secondo si aggiunge anche il ripieno, quindi la composta di fagioli azuki che si ricopre con il secondo strato di pastella.
Sebbene la ricetta originale preveda una farcitura a base di anko, le varianti delripieno sono moltissime. Ad esempio, per una versione più “italiana” potete realizzare dei dorayaki farciti con un paio di cucchiai di crema spalmabile alla nocciola. O ancora, il cuore di questi dolcetti può essere farcito con marmellate, creme, frutta fresca, panna… sbizzarrite la fantasia!
E se siete amanti della cucina giapponese, provate anche la namelaka al cioccolato, una crema soffice dal gusto intenso molto semplice da realizzare!
Domande e Risposte
È possibile realizzare dei dorayaki salati?
Certo, per realizzarli vi basterà seguire lo stesso procedimento di quelli dolci, omettendo lo zucchero e aggiungendo all’impasto mezzo cucchiaino di sale.
Come girare i dorayaki senza romperli?
Il nostro consiglio per una perfetta riuscita del piatto è di aspettare che si formino delle bollicine prima di girarli, aiutandovi poi con una spatola.
I dorayaki sono buoni anche freddi?
Certo, gustate i dorayaki a vostro piacere, sia caldi che freddi!