Volete portare sulla vostra tavola un cibo originale, magari tipico della cucina mediorientale e stupire i vostri amici? Volete un piatto semplice, ma allo stesso tempo speciale, che differisca dai soliti sapori a cui siete abituati? Se volete fare un viaggio lontano e portare sulla vostra tavola delle novità, continuate a leggere i nostri consigli.

I falafel di lenticchie sono una variante dei classici felafel di ceci, un noto street food arabo. Una ricetta semplice da realizzare e ideale da servire come secondo accompagnata da una gustosa salsa alla panna e lime.

Legumi, spezie e notti d’oriente, siete pronti a fare questo viaggio con noi? Iniziamo!

 

Preparazione

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    Prima di iniziare la preparazione della ricetta, ricordate di lasciare a bagno le lenticchie per una notte intera.

    Scolate quindi le lenticchie e frullatele in un mixer insieme alla cipolla, il cumino, il succo di limone, sale e pepe. Unite al composto anche la farina e amalgamate tutti gli ingredienti.

    La consistenza deve essere umida e morbida.

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    Formate le vostre polpette di lenticchie e disponetele in una teglia foderata di carta forno. Cuocete in forno statico a 180° per 25 minuti.

    Intanto versate la panna in una ciotola e mescolate con il succo del lime. Lasciate riposare in frigorifero mentre i falafel terminano la cottura.

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    Servite poi i falafel di lenticchie ben caldi e gustateli insieme alla salsa alla panna e lime. Se non doveste servirli subito e voleste farli rimanere caldi, lasciateli nel forno, ma diciamoci la verità: anche a temperatura ambiente saranno meravigliosi!

    Buon appetito!

     

    Curiosità

    I falafel sono un piatto vegano tipico della cucina tradizionale araba. Costituiscono dei veri e propri finger food molto appetitosi, a maggior ragione se serviti ben caldi in una giornata fredda.

    I falafel, probabilmente, nascono in Egitto, ma la loro storia è complicata e poco chiara. L’origine del nome proviene dalla lingua copta, che sembra significare “molti fagioli”. Infatti, erano il piatto maggiormente consumato durante le festività religiose.

    Anticamente non era composto dai ceci, bensì dalle fave macinate. I ceci sono subentrati successivamente entrando a far parte della cucina palestinese e israeliana, in quanto costituendo un piatto prevalentemente vegano permetteva di rispettare i dogmi della cucina Kosher. Spesso si trovano come street food, utilizzati all’interno delle classiche pite, insieme a hummus, salsa allo yogurt, pomodori a fette e melanzane.

    Nonostante dia vita a un sapore molto speziato e diverso da quello a cui siamo abituati, ormai è un cibo diffuso in tutta Europa che è entrato a far parte anche della cucina italiana che la riadatta in base ai gusti e alle spezie che si possono reperire nei supermercati.

    Anche se quelli originali sono composti da ceci, avrete capito che potete realizzarli con tutti i legumi a vostra disposizione. Nella ricetta, inoltre, sono cotti al forno ma, in realtà, quelli originali sono fritti in olio ben caldo.

    Dobbiamo ammettere che fritti in padella o cotti al forno, caldi o freddi, se accompagnati con la tipica crema allo yogurt allieteranno la vostra tavola e delizieranno tutti i vostri commensali, dagli adulti ai bambini, fino ad arrivare ai vegani.

    Sono cosi versatili che potrete spaziare con la fantasia, sostituire al cumino il coriandolo, se riuscite a trovarlo facilmente, o aggiungere del prezzemolo. Al posto del pepe nero, potete aggiungere della curcuma o del curry e fare un mix di spezie se vi piacciono i sapori piccanti. Così come potete aggiungere nell’impasto il formaggio, se ne gradite la presenza.

     

    Domande e Risposte

    Perché bisogna lasciare le lenticchie in ammollo tutta la notte?

    Per far sì che si ammorbidiscano prima delle varie modalità di preparazione.

    Posso mettere lo scalogno al posto della cipolla?

    Certo, potete metterlo tranquillamente.

    Posso evitare di mettere il pepe?

    Sì, certo. Se non gradite le spezie, potete evitarle nonostante contribuiscano a rendere particolare la pietanza.

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