Il buccellato è un dolce appartenente alla tradizione siciliana dall’aspetto coloratissimo e invitante. Per gli amanti dei fichi e della frutta secca sarà un tripudio di felicità. Il buccellato è infatti una profumatissima pasta frolla che avvolge una deliziosa composta di fichi arricchita con delle nocciole, mandorle e scaglie di cioccolato. Per la sua ricchezza di ingredienti, è il dolce tipico delle feste natalizie, immancabile sulle tavole della Sicilia a dicembre.

L’aspetto del buccellato potrebbe intimorire i meno esperti in cucina, i quali potrebbero immaginare una preparazione molto laboriosa e impossibile da replicare per cuochi alle prime armi. In realtà leggendo la ricetta del buccellato vi renderete conto che realizzarlo è un gioco da ragazzi! Con i giusti accorgimenti e ingredienti di qualità, il risultato sarà garantito! Una volta ammorbiditi i fichi secchi in acqua per un giorno, basterà stendere una pasta sfoglia e farcirla con la composta di fichi, la frutta secca preferita e la vostra ciambella sarà pronta.

Siete pronti per preparare questa ricetta del buccellato? Seguite questi tre semplici passaggi e il vostro palato vi condurrà in Sicilia!

Preparazione

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    Per preparare un ottimo buccellato, per prima cosa ponete in una ciotola i fichi secchi con 3 cucchiai d’acqua e lasciate riposare il composto per circa 24 ore. I fichi in questo modo si ammorbidiranno. Trascorso il tempo di riposo, aggiungete ai fichi mezzo bicchiere di Marsala, mescolate e passate la composta di fichi in un frullatore. Coprite con della pellicola e riponete i fichi nel frigorifero.

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    A questo punto occupatevi dell’impasto del buccellato: tagliate a cubetti lo strutto e su una spianatoia cominciate a incorporarlo con la farina, lo zucchero, le uova e l’ammoniaca per dolci. Dopodiché per ammorbidire l’impasto aggiungete a filo la Crema di Latte Chef. Continuate a impastare fino a ottenere un composto omogeneo. Rivestite l’impasto nella pellicola e lasciate riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

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    A questo punto, con l’aiuto di un matterello date alla pasta del buccellato la forma di un rettangolo, avendo cura di stendere la pasta frolla con uno spessore di almeno 5 mm. Dopodiché versate al centro della pasta la composta di fichi, le nocciole, le noci e le mandorle tritate, la scorza grattugiata di limone, scaglie di cioccolato fondente e la cannella in polvere.

    Bagnate le estremità del composto e arrotolatelo su se stesso. Bucherellate con una forchetta la superficie del buccellato e infornate in forno preriscaldato a 200° per circa 30 minuti. A piacere potete spennellare la pasta frolla con una composta di arancia. Controllate la cottura della pasta prima di sfornare.

    Il vostro buccellato è pronto per essere servito!

    Curiosità

    Il buccellato siciliano deve essere assaggiato per comprendere la sua mescolanza di gusti, sapori e profumi. Si presenta comunemente con una forma a ciambella, a rotolo o in versione biscotto. I buccellatini sono i biscotti che accompagnano l’infanzia di tutti i bambini della Trinacria.

    L’origine di questo dolce tipico natalizio risale dall’intreccio di culture diverse, essendo stata la Sicilia crocevia di popoli per molti secoli. Il nome buccellato deriva dal latino “buccellatum”, termine usato dai romani per indicare un pane impreziosito con spezie e miele preparato in occasione delle celebrazioni religiose. Letteralmente significa “pane da trasformare in buccelli”, e questo nome affonda le radici nel termine “buccina”, la tromba ricurva usata dai legionari romani. Da qui il nome venne ripreso, per richiamare la forma tonda di questo pane, proprio come la buccina dei legionari.

    Secondo la tradizione, questo buccellatum ha ispirato i cugini toscani, i quali lo hanno reinterpretato in chiave di focaccia dolce, con l’aggiunta di uvetta. Se vi state chiedendo come poi questo dolce sia arrivato in Sicilia, la risposta è durante il Medioevo, quando una comunità lucchese si stabilì a Palermo. L’unione della sapienza culinaria dei lucchesi e i maestri pasticceri di Palermo ha sancito l’evoluzione di questa focaccia dolce con uvetta lucchese nella ricetta moderna del buccellato come lo conosciamo oggi.

    Il buccellato era così apprezzato da essere tassato nel 1578, un modo sicuro di riempire le casse dell’erario.

    Un’ultima curiosità sul uno dei più famosi dolci siciliani: da sempre la sua preparazione è stata legata ai riti religiosi, ma ancora oggi in Garfagnana ha un significato speciale. In occasione delle cresime è usanza regalare ai cresimandi un buccellato di grandi dimensioni. Il padrino che avrà regalato al proprio figlioccio il buccellato dal diametro più grande riceverà stima e complimenti da tutti.

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