È il momento di comporre la vostra crostata al caffè fatta in casa: stendete la pasta frolla tra due fogli di carta da forno e ponetela su uno stampo per dolci imburrato. Tagliate con l'aiuto di un coltellino la pasta frolla in eccesso, vi servirà per fare le classiche striscioline. Prima di versare la crema al caffè raffreddata, bucherellate con una forchetta la base della pasta frolla. Dopodiché versate la crema al caffè e appianate la superficie con una spatola. A questo punto ricoprite la superficie della crostata con le classiche striscioline fatte con la pasta frolla avanzata.
La cottura in forno consigliata è a 180° per circa 40 minuti. Lasciate raffreddare la crostata e spolverate dello zucchero a velo prima di servirla. Buon appetito!
Curiosità
Lo sapevate che la crostata è il dolce più antico della pasticceria italiana? Secondo la tradizione, l'origine di questa ricetta potrebbe risalire addirittura all'epoca precristiana! Ma per inequivocabili evidenze sull'esistenza di questo dolce così antico si deve far riferimento ad una ricetta dell'anno mille, ritrovata precisamente a Venezia, in cui la crostata veniva preparata con lo zucchero di canna importato dall'Oriente. Un'altra traccia della ricetta della crostata risale invece al XIV secolo, in un'opera intitolata Le Viandier di Taillevent.
La crostata, seppur realizzata con ingredienti poveri, riscosse subito molto successo: dalle tavole più austere la crostata conquistò sempre più i palati dei nobili, arrivando anche nelle cucine dei Borboni. Si dice che la moglie di Ferdinando II sorridesse solo dopo aver addentato un'ottima crostata e purtroppo non deve averne mangiata abbastanza per essere passata alla storia come la regina che non sorride mai.
Per il golfo di Napoli la crostata ha origini divine: famosissimo il mito della sirena Partenope, la quale affranta dall'amore non corrisposto di Ulisse, si tolse la vita dove oggi sorge Castel dell'Ovo. Secondo il mito, ad ogni primavera lo spirito di Partenope risaliva dalle acque del Tirreno per rasserenare gli animi degli abitanti della terra che l'aveva ospitata per anni; i napoletani, riconoscenti, donarono alla sirena sette doni, ciascuno con un valore simbolico: la farina, la ricotta, le uova, lo zucchero, il grano bollito nel latte, le spezie e l'acqua di fiori d'arancio. La sirena, entusiasta, portò alla corte degli dei questi doni tanto preziosi offerti dal popolo napoletano: gli dei, stupiti dalla generosità di Partenope, la ripagano offrendole un dolce realizzato con i setti doni: la crostata. La sirena ancora una volta mostra la sua dolcezza ai napoletani, svelandogli la ricetta di questo dolce.