La sintomatologia più comune dell’intolleranza al lattosio è ben nota, purtroppo, a chi ne soffre: gonfiore addominale, mal di stomaco, crampi, eruttazioni, meteorismo, flatulenza, diarrea, gastrite, colite (o sindrome del colon irritabile), stitichezza, ma anche nausea, reflusso gastroesofageo, vomito, mal di testa, eruzioni cutanee, stanchezza, irritabilità e sonnolenza sono i sintomi più frequenti. L’idea molto diffusa che questo disturbo alimentare possa anche far ingrassare è, in molti casi, veritiera. Ma esiste la possibilità che l’intolleranza al lattosio causi, tra gli altri sintomi, anche una perdita del peso corporeo? In effetti sì. Scopriamo insieme il perché e come correre ai ripari.
Perché l'intolleranza al lattosio può incidere sul peso corporeo?
Spesso ci si chiede se le intolleranze alimentari fanno ingrassare e la risposta, in alcuni casi, è affermativa. L’infiammazione da cibo che può instaurarsi nel tempo a causa di una intolleranza alimentare non trattata adeguatamente, infatti, contribuisce a innescare un meccanismo ormonale che, in molti casi, porta alla formazione e all’accumulo di grasso corporeo, soprattutto nella zona addominale. Questo processo può essere fermato e invertito scoprendone la causa, cioè l’alimento o la sostanza verso cui si è intolleranti, ed eliminandolo dalla dieta per un determinato periodo, per poi magari reintrodurlo a rotazione, sotto la guida esperta di un medico o di specialisti in nutrizione, trattamento che contribuirà a ridurre l’infiammazione stimolando al contempo la ripresa del metabolismo. Capita non di rado, infatti, che soggetti affetti inconsapevolmente da intolleranze alimentari (come la celiachia, ovvero l’incapacità intestinale di assorbire il glutine, o l’intolleranza al lattosio) vedano salire o al contrario scendere l’ago della bilancia senza cause evidenti e senza aver cambiato le abitudini alimentari né la quantità di tempo dedicata all’attività fisica. Spesso il motivo è da rintracciare nel troppo stress accumulato sul luogo di lavoro o di studio. Infatti, una perdita di peso o un aumento di peso può essere collegato a motivi di tipo psicofisico che non permettono il normale svolgimento della propria vita. L’agitazione o il nervoso potranno trovare come valvola di sfogo abbondanti piatti di pasta o di cibo, oppure, in caso contrario avere sensazione di sazietà senza aver mangiato niente. Prendere qualche chilo di troppo o perderne alcuni può avere molte cause, se si tratta di problemi legati all’alimentazione o a intolleranze alimentari, conviene recarsi immediatamente da un medico specialista.
Nel primo caso, quello in cui ci si trova a mettere su qualche chilo di troppo a causa di un’intolleranza alimentare, il motivo principale sta nel fatto che il consumo ripetuto di determinati alimenti o sostanze non tollerate dall’organismo, come il lattosio, sarebbe in grado di attivare il sistema immunitario che per un certo periodo, cioè fino a quando non viene superato un determinato livello di soglia della tollerabilità, compensa il sovraccarico reagendo come farebbe nei confronti di minacce sospette, ovvero innescando una risposta infiammatoria che è la prima difesa contro un nemico reale o solamente percepito come tale dall’organismo. Diverse ricerche scientifiche effettuate negli ultimi anni hanno dimostrato che questo tipo di infiammazione, anche se di basso grado, tende a sollecitare particolari cellule immunitarie stimolandole a produrre molecole capaci di provocare un insulino resistenza. In questo modo l’insulina continua a essere prodotta e messa in circolo dal pancreas, ma le cellule del corpo diventano meno sensibili alla sua azione. Gli zuccheri che circolano nel sangue, infatti, non vengono trasferiti ai tessuti né metabolizzati come avviene invece nelle normali condizioni fisiologiche. Un’elevata glicemia, però, è dannosa per l’organismo e l’insulina, che prova comunque a fare il suo lavoro, finisce per immagazzinare gli zuccheri in veste di sostanze di riserva, come se il corpo fosse indotto da una serie di segnali di pericolo a non consumare energia e calorie ma piuttosto a stiparle sotto forma di depositi di grasso, causando così un aumento del peso corporeo. Prendere dunque coscienza delle proprie intolleranze alimentari, attraverso i test e gli esami clinici del caso (come il Breath Test per l’intolleranza al lattosio), e individuare i cibi critici seguendo i consigli del medico e impostando così uno specifico programma di rieducazione alimentare che preveda se, come, quando e quanto inserirli nella propria dieta, avrà come effetto primario una rapida diminuzione dello stimolo infiammatorio e lo spezzarsi della catena di reazioni difensive che possono portare all’aumento di peso. Una volta recuperata la tolleranza alimentare e riconquistato il peso forma, basterà mantenere un’alimentazione equilibrata e variegata, sia nella qualità che nella quantità dei cibi consumati, per non avere più problemi con la bilancia. Inizialmente si dovrà provvedere con una dieta in cui si alterneranno alcuni cibi ad altri, per capire anche l’entità del proprio dimagrimento improvviso. Dopodiché si cercherà di seguire una dieta alimentare, come quella mediterranea che prevede una diminuzione di alcune pietanze, un incremento dell’attività fisica e la cancellazione di prodotti ipercalorici. Ma che succede, invece, se il soggetto intollerante deve fare i conti con un dimagrimento indesiderato?
Perché l'intolleranza al lattosio può far dimagrire?
Un’allergia alimentare non consente l’assunzione di un determinato alimento o sostanza anche in quantità minime senza una reazione immediata del corpo che, se non trattata tempestivamente, può portare anche a conseguenze gravi. Quando non si verifica questa patologia ma invece un’intolleranza alimentare, come quella al lattosio, interviene un malassorbimento intestinale della sostanza o dell’alimento in questione. In questa condizione clinica vengono alterati la digestione, l’assorbimento o il trasporto dei diversi alimenti e nutrienti attraverso la parete intestinale, con una conseguente malnutrizione del soggetto intollerante e l’insorgere di sintomi più o meno aggressivi come la diarrea e il vomito. Il malassorbimento può essere totale, come accade per la celiachia, malattia in cui il meccanismo responsabile è legato ad un’alterazione estesa della mucosa dell’intestino tenue con un conseguente assorbimento ridotto dei nutrienti del glutine, oppure parziale, ad esempio nel caso dell’intolleranza al lattosio, quando viene alterato l’assorbimento di singoli nutrienti, come appunto lo zucchero principale del latte. La reazione immediata e più frequente dell’organismo, di fronte a un malassorbimento dei processi digestivi, è la diarrea, in genere abbondante e acquosa, che riflette il carico osmotico con cui si trova a dover fare i conti. Il grasso non digerito a opera di batteri intestinali, inoltre, viene trasformato in acidi grassi che possono provocare un aumento delle secrezioni intestinali, peggiorando così ulteriormente la diarrea.
La perdita di peso, che può essere anche molto pronunciata, è un riscontro comune e spesso conseguente agli episodi frequenti di diarrea o vomito. Nonostante questo sintomo possa erroneamente sembrare positivo, soprattutto per chi ha qualche chilo da perdere, è importante che l’entità del calo ponderale venga documentata poiché il dimagrimento indesiderato, se arriva al 10% al di sotto del normale peso corporeo, può associarsi a un aumento della possibilità di ammalarsi e perfino del rischio di mortalità. Spesso la perdita di peso corporeo è associata ad altri sintomi del malassorbimento, come la flatulenza e il gonfiore addominale, causati dalla fermentazione batterica delle sostanze alimentari non assorbite che comporta la produzione di sostanze gassose, come il metano e l’idrogeno, provocando talvolta anche distensione e forti dolori addominali: in questi casi può essere utile seguire una dieta per meteorismo e pancia gonfia associata, ovviamente, a un basso contenuto di lattosio, come sarà il medico stesso a consigliarvi. Altri possibili sintomi del malassorbimento intestinale che talvolta accompagnano la perdita di peso sono la comparsa di edemi cutanei periferici, un aumento del mal di testa, l’insorgere di anemia dovuta a una carenza di ferro (uno dei minerali presenti nel latte) o della vitamina B12, disturbi emorragici (generalmente legati a una carenza di vitamina K, che di solito si manifesta attraverso ecchimosi sulla pelle), patologie e dolori ossei (spesso associati a un deficit di vitamina D causato da un malassorbimento del calcio), debolezza motoria generalizzata, confusione e irritabilità (dovute principalmente al malassorbimento delle vitamine) e manifestazioni neurologiche di vario tipo. Come potete ben vedere i disturbi sono molti e variegati, per i quali non si può procedere con una autoanalisi e diagnostica personale. Ci si deve rivolgere a un medico specialista che possa effettuare tutti i test necessari per individuare sin da subito quale sia l’intolleranza presente o se sono in corso malattie o deficit particolari.
Un deficit di disaccaridasi può portare al malassorbimento dei disaccaridi e la carenza di enzima lattasi, genetica o secondaria che sia, è la forma più comune di tale deficit che vede un’incapacità di scindere il lattosio, il principale zucchero complesso del latte, nei due zuccheri semplici glucosio e galattosio, e quindi di assorbire correttamente questo disaccaride. Quando si verifica un malassorbimento di questo tipo con relativa perdita di peso nel paziente intollerante al lattosio, i due obiettivi fondamentali per ripristinare il benessere dell’organismo sono la correzione delle carenze nutrizionali incorse e, laddove possibile, la cura e il trattamento delle malattie che hanno dato origine al problema, ricorrendo, se il medico lo riterrà necessario e in seguito a un’accurata visita e diagnosi, alla somministrazione di integratori o farmaci. Sarà infatti importantissimo, in questi casi, provvedere adeguatamente all’integrazione dei diversi minerali carenti, come il magnesio, il calcio e il ferro, e delle vitamine mancanti, assicurando al tempo stesso al corpo un corretto ed equilibrato apporto calorico e proteico in linea con l’intolleranza al lattosio.
Come aumentare di peso in modo salutare
Se, a causa di un’intolleranza al lattosio, avete subito un dimagrimento indesiderato al di sotto del vostro peso forma, non vi resta che recarvi da un medico specialista in nutrizione che, attraverso le domande e gli esami previsti, saprà individuare con certezza il vostro disturbo, darvi tutte le informazioni del caso e consigliarvi le migliori diete senza lattosio da seguire nella situazione specifica che vi caratterizza e in base alla gravità della vostra intolleranza. Spesso, soprattutto quando i soggetti intolleranti sono dei bambini o degli adulti che fanno fatica a mangiare in modo variegato, può essere difficile recuperare i chili persi in modo salutare, per cui diventa fondamentale capire come aggiungere calorie e nutrienti alla loro dieta per riportarli al peso forma in modo rapido e sicuro. Molti cibi salutari ma ad alto contenuto calorico sono privi di lattosio, per fortuna, e quindi si riveleranno utili alleati per prendere peso. Assumendo un’ampia varietà di alimenti nutrienti e calorici, mettere su qualche chilo nel rispetto del benessere dell’organismo sarà molto semplice e persino piacevole: vi basterà cercare di assumere ogni giorno più calorie rispetto a quelle bruciate con l’attività fisica o con le consuete attività quotidiane e assicurarvi di consumare a ogni pasto principale e ad ogni spuntino alimenti ad alto contenuto calorico e nutrizionale ma senza dover ripiegare sui cibi spazzatura. Non pensate che per ingrassare basti mangiare del junk food, poiché oltre a farvi prendere qualche chilo vi farà assumere prodotti poco salutari. Non vi alimenterete con vitamine o proteine, bensì con cibo principalmente grasso che andrà ad accumularsi nel vostro corpo senza apportare benefici. Prediligete cibi ricchi di vitamine e proteine, assumete carboidrati sani e ricchi di fibre, ma non ripiegate nel panino con hamburger delle grandi multinazionali.
I latticini, e in particolar modo i formaggi, possono costituire ad esempio una preziosa fonte di grassi salutari e calorie, anche se si è intolleranti al lattosio. Gli ottimi prodotti delattosati in commercio, come quelli della linea Zymil di Parmalat, possono offrire un valido aiuto in questo senso, consentendo a chiunque di consumare alimenti gustosi ma privi di lattosio, come il latte, lo yogurt con le sue molte proprietà benefiche, la panna fresca e da cucina e perfino il gelato, capaci di garantire il giusto apporto di grassi e calorie oltre ai preziosi valori nutrizionali tipici del latte vaccino tradizionale. Contrariamente a quanto spesso si pensa, infatti, i prodotti delattosati hanno le stesse calorie degli alimenti corrispettivi contenenti lattosio, con l’unica differenza che i primi risultano più digeribili e leggeri per l’intestino. Potete anche decidere di alternare, nella vostra dieta per prendere peso, il latte vaccino delattosato con un latte vegetale, come quello di cocco, quello di soia, quello d’avena e quello di mandorla, bevande che possono avere un più alto contenuto di grassi e calorie rispetto al latte classico e che possono quindi aiutarvi a ingrassare più velocemente rispetto a quanto farebbero i tradizionali latticini.
Consumate con tranquillità anche formaggi naturalmente privi di lattosio, come il Gorgonzola DOP e quelli stagionati almeno 6 mesi, come il grana, il parmigiano e il pecorino. Ma esistono molti altri formaggi a basso contenuto di lattosio eppure ricchi di grassi e calorie che potrebbero aiutarvi piacevolmente a far salire l’ago della bilancia, come la Mozzarella di Bufala Campana DOP che, secondo le dichiarazioni del consorzio che la tutela, molto spesso contiene addirittura meno lattosio rispetto ai prodotti classificati ad alta digeribilità (leggete sempre le etichette su ogni confezione, in ogni caso, per esserne certi), oppure la Fontina DOP, il provolone (indipendentemente dal fatto che sia dolce, piccante o affumicato), lo stracchino, la robiola, il brie, il caciocavallo e il mascarpone: il loro contenuto di lattosio è talmente ridotto da avvicinarsi agli 0 g per 100 g di formaggio, mentre altri prodotti lattiero-caseari come la feta greca, il taleggio e il caprino ne contengono leggermente di più ma comunque in dosi molto ridotte. Fatevi dunque consigliare dal nutrizionista, in base alla gravità della vostra intolleranza al lattosio, quali sono i formaggi migliori da mangiare, ma evitate quelli freschi e a pasta molle, oltre al formaggio fuso perché, oltre a contenere naturalmente lattosio, spesso vengono trattati durante la preparazione con l’aggiunta di latte in polvere al fine di migliorare il sapore del prodotto finale. A meno che non acquistiate una ricotta, una mozzarella, un primo sale o dei fiocchi di latte che riportino la dicitura “senza lattosio”, dunque, cercate di evitare questi latticini.
Dato che dovete prendere peso o farlo prendere a chi amate, coccolarsi con dei dolci casalinghi e salutari può essere una buona idea. Divertitevi, ad esempio, a preparare in casa squisite ricette di dolci senza lattosio e senza timori per la salute. La scelta di ingredienti sani come la frutta, la farina integrale, l’olio al posto del burro, lo zucchero di canna e il miele, oltre ai prodotti delattosati Zymil, buoni e ad alta digeribilità, vi consentirà di realizzare dessert golosi ma al tempo stesso salutari. Ottimi anche i sorbetti e i dolci al cucchiaio, magari con il cioccolato fondente tra gli ingredienti, alimento ricco di calorie ma al tempo stesso pieno di benefici. Il cacao, infatti, è un ottimo alleato del cuore e del cervello, fonte preziosa di proteine, vitamina B e serotonina (meglio conosciuta come “ormone della felicità”), neurotrasmettitore dall’azione antiossidante e valido aiuto contro la depressione, gli stati d’ansia cronica e lo stress. Perché non concedervi, allora, un tortino al cioccolato senza lattosio a merenda? Farete felici grandi e bambini, successo assicurato! Creare i propri dolci darà soddisfazione a voi stessi ma anche ai vostri figli. Per creare un dolce squisito vi basterà guardare alcune ricette presenti sul sito Zymil e produrre un ottimo ciambellone ricco di nutrimenti e realizzato con prodotti delattosati adatti a tutti coloro che sono intolleranti al lattosio.
Per quanto riguarda i condimenti cercate di utilizzare prevalentemente olio extravergine d’oliva, ma per prendere peso può essere utile inserire nella dieta anche una margarina vegetale al 100%, ricca di grassi ma meno problematica del burro per gli intolleranti al lattosio. I condimenti possono apportare centinaia di calorie alla dieta con uno sforzo culinario davvero minimo: salse, creme spalmabili e spezie sono modi semplici e veloci per incrementare l’apporto giornaliero di grassi e calorie senza bisogno di ricorrere a prodotti contenenti lattosio. I condimenti come la maionese, la mostarda e la gelatina sono spesso ad alto contenuto calorico e nutrizionale, ma dato che in genere hanno un elevato tasso di zuccheri e grassi non benefici cercate di non utilizzarli come fonte principale per incrementare le calorie giornaliere. Meglio prediligere il burro di arachidi e soprattutto il burro di nocciole, creme spalmabili prive di lattosio ma ad alto contenuto di grassi e calorie, che possono essere usate perfino come salsa d’accompagnamento per i contorni a base di verdure o come condimento per la colazione poiché contengono importanti nutrienti capaci di garantire un aumento di peso salutare all’interno di una dieta priva di lattosio. Anche la salsa barbecue, il ketchup, la salsa piccante e i condimenti per insalate possono conferire un ottimo aroma a ricette come la pasta fredda, gli hamburger, le uova, i cibi saltati in padella, le patate arrosto e gli altri contorni privi di lattosio. Miscelate i vostri condimenti preferiti ad almeno una portata in ogni pasto per aggiungere saporite calorie che vi aiuteranno a prendere peso. Ottima è la ceasar salad, grazie alla sua salsa gustosa e cremosa che potrete creare anche con l’utilizzo della panna Zymil. Si realizza con del tuorlo d’uovo, aglio, pepe, succo di limone, olio d’oliva e la salsa Worcestershire e con l’aggiunta della panna da cucina diventerà ancora più densa e cremosa. Non gusterete la classica insalata, ma una ricca insalata romana con pollo croccante, crostini e qualche scaglia di parmigiano, insaporito da una salsa cremosa e indimenticabile. Vi ricordiamo che i formaggi stagionati da più di 6 mesi hanno una percentuale di lattosio estremamente bassa per cui potrete gustare in tranquillità la vostra insalata.
Preparate i vostri piatti a base di verdure, alimento che deve sempre abbondare sulla vostra tavola, e altre pietanze utilizzando un filo d’olio in più rispetto al solito o spalmando un velo di margarina o di burro senza lattosio sul pane della colazione, della merenda o su quello che accompagna il pranzo e la cena. Generalmente si consiglia di non superare la dose di 50 g di pane a ogni pasto, ma in caso di dieta ingrassante potete aumentare tranquillamente la grammatura, cercando in ogni caso di prediligere prodotti freschi e realizzati con farine integrali. Sforzatevi di assumere proteine a ogni pasto, consumando carne (soprattutto pollame), pesce, legumi (in particolar modo i fagioli) e frutta secca come le nocciole, fonti preziose e salutari di calorie e grassi che possono aiutarvi a potenziare i muscoli e a prendere peso in modo salutare, facendo ovviamente attenzione a non interferire con eventuali intolleranze o allergie alimentari di altro tipo. Mangiate in abbondanza anche i carboidrati complessi: cereali, pasta, pane e gli altri prodotti da forno ricchi di carboidrati complessi, infatti, sono molto calorici e contengono importanti nutrienti capaci di far salire l’ago della bilancia. A colazione, ad esempio, concedetevi una tazza di cereali con latte delattosato, miele, uvetta, mandorle e frutti di bosco per iniziare la giornata con la giusta dose di energia e un ricco apporto calorico, mentre a pranzo potreste optare per un piatto abbondante di pasta al pomodoro o alle verdure condita con olio extra vergine di oliva e parmigiano grattugiato. Per la cena invece pensate a un buon risotto, oppure un secondo piatto a base di carne e verdura, da accompagnare con del pane integrale. Potrete concedervi anche un dolce di fine pasto, magari realizzato in casa, ma attenzione a non farci l’abitudine altrimenti rischierete di non poterne più fare a meno e i chili da riprendere si tramuteranno in quelli da perdere.
Le verdure e la frutta, alimenti ricchi di nutrienti fondamentali come i carboidrati, le proteine, i minerali, le vitamine e le fibre ma anche di calorie salutari, possono e devono essere assunte in gran quantità, cercando di non farle mai mancare a ogni pasto e spuntino della giornata. Nonostante non siano certo i cibi a più alto contenuto calorico tra quelli da consumare, frutta e verdura assicurano l’assunzione di valori nutrizionali fondamentali per un corretto funzionamento dell’organismo e, tra le altre cose, contengono zuccheri e sali minerali essenziali che possono essere aggiunti a ognuno dei cinque pasti giornalieri per consentire un incremento di calorie. A colazione, ad esempio, potete preparare uno sfizioso smoothie bowl ai frutti di bosco con aggiunta di latte delattosato e yogurt greco, mentre per lo spuntino di metà mattina e lo snack di metà pomeriggio potreste combinare frutta secca, yogurt senza lattosio e crackers integrali, per una pausa ricca di gusto e al tempo stesso ad alto contenuto nutrizionale e calorico, senza dimenticare una buona dose di frutta fresca di stagione (cercando di alternare il più possibile i colori e quindi l’apporto vitaminico) a fine pranzo e a fine cena. Aggiungete zucchero o panna senza lattosio al tè o al caffè e, in generale, cercate di consumare porzioni più abbondanti del solito e di mangiare più frequentemente per aggiungere calorie al vostro apporto giornaliero senza grande sforzo. Anche mangiare snack come barrette ai cereali, grissini o crackers può aiutarvi ad aumentare l’apporto calorico durante la giornata senza costringervi ad abbuffarvi ai pasti centrali, abitudine sempre sconsigliata. Una volta raggiunto nuovamente il peso forma, sarà il medico stesso a prescrivervi una dieta di mantenimento, ma fino a quel giorno… godetevi l’alimentazione ipercalorica! Buon appetito!